~IDLAND 

Tecnologie di punta applicate a caratteristiche avanzatissime: questo fa di Presi­dent Herbert un punto di riferimento obblligato per gli appassionati più esigenti. 
PRINCIPALI CONTROLLI: • RF Gain: aumenta o diminuisce il guadagno in R.F. • Hi-Cut: attenua le frequenze audio più elevate. • CH 19: seleziona istantaneamente il canale 
19. • CH 9: selezi1ona istantaneamente ili canale 9. • NB: attenua i disturbi di tipo impulsi­vo. • MIC Gain: regola l'amplificazione microfonica. • ANL: riduce automaticamente i disturbi provocati da vari tipi di i1nterferenze. •Tasto SWR: permette la lettura del rap­porto di onde stazionarie. • AM/FM: seleziona il modo di emissione. • PA: consente l,uso dell,apparato come amplificatore audio. 
-
Editore: 	Anno 9 Rivista 87~ 
Soc. Editoriale Felsinea s.r.l. 
Via Fattori 3 -40133 Bologna 
Tel. 051·382972 Telefax 051-382972 

SOMMARIO 
Direttore Responsabile Giacomo Marafioti 
Fotocomposizione LASER. snc -Via Sondi 61/4h -Bologna 
Stampa Grafiche Consolini s.a.s. -Castenaso (BO) 	Febbraio 1991 
Distributore per l'Italia 
Rusconi Distribuzione s.r.l. 
Via Oldofredi, 23 -20124 Milano Varie 

Sommario 	pag. 1
© Copyright 1983 Elettronica FLASH 	Iscritta al Reg. Naz. Stampa N 01396 Voi. 14 fog . 761 llndice Inserzionisti pag . 1
Registrata al Tribunale di Bologna N° 5112 il 4.10.83 il 21-11-83 Lettera del Direttore pag . 3 Mercatino Postelefonico pag. 9
Pubblicità inferiore al 70% 
Modulo Mercatino Postelefonico pag . 12 Spedizione Abbonamento Postale Gruppo lii 
Tutti1i c.s. della Rivista pag. 98 Direzione -Amministrazione -Pubblicità 
GiuseppeLuca RADATII
Soc. Editoriale Felsinea s.r.l. 
l ogica, chi era costei? pag . 17
Via Fattori 3 -40133 Bologna -Tel. 051-382972 
G. GARBERI e N. CECCHINI Alimentatore di potenza pag. 27 
Costi 	Italia Estero 
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-Le misure di grandezza -3 -
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Abbonamento 6 mesi 26.000 

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Abbonamento annuo 50.000 60.000 

Errare Humanum Est 	pag. 37 
Cambio indlrizzo GRATUITO 
Giorgio TARAMASSO

Pagamenti: a mezzo e/e Postale n. 14878409 BO, oppure Assegno 
UPGRADE senza paura: 
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Circ.. personale o francobolli. 
ESTERO: Mandat de Poste lnternational payable à Soc. Editoriale Olivetti M24 pag. 41 
FELSINEA. 

G.W. HORN 
.5 Tutti i diritti d1 proprietà letteraria e quanto esposto nella Rivista, sono A proposito delle > riservati a termine di legge per tutti i Paesi. "valvole radioattive" pag . 48
.,
-fi I manoscritti e quanto in essi allegato se non accettati vengono resi. -Il piacere di saperlo 
Redazione (Sergio GOLDONI)
I 
~ ·----------------------------------·----------------------------· Scheda apparati pag . 53 ~Lafayette HAWAII INDICE INSERZIONISTI -lntek HANDYCOM 50S Federico BALDI 
ALPHA elettronica 	pag. 2 
Ricevitore
Club computeristi 	pag. 52 
Eddystone/Hagenuk EE-430 pag. 61
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CTE international 11copertina -Surplus 
DOLEATIO Comp. elett. pag. 9-10-11-12 I 

Team ARI -Radio Club "A. Righi,,
ELETIROPRIMA 	pag. 39 
Today Radio 	pag. 68
ELETIRONICA SESrAESE pag. 11 
FONTANA Roberto pag. 47 -La Loop magnetica 

FREGONARA & C. 	pag. 11 -Calendario Cbntest Marzo '91 
G.R. Elettronica 	pag. 10 
-Licenza CEPT 
G.P.E. Tecnologia kit pag. 26 
GRIFO pag. 36 Andrea DINI 

l.L. elettronica pag. 51 Amplificatore integrato a MOS LEMM antenne pag. 7-103 pag. 77
per auto 40+40 W 
MAGNUM Elettronica pag. 106 
MARCUCCI pag. 8-1 6-101-105 Sergio NUZZI 
pag. 66-67

MELCHIONI kit Come autocostruirsi un economico 
MELCHIONI radiotelefonia 21 copertina 

"Phone-patch" 	pag. 82 
MELCHIONI radiotelefonia pag. 8-14-92-11 1 MICROSET electronics pag. 100 Alberto GUGLIELMINI MOSTRA CASTELLANAGROTIE pag. 110 Antenna variometrica pag. 83 MOSTRA GONZAGA pag. 102 
-A doppio telaio o per onde medie 
MOSTRA MONTICHIARI pag. 13 
MOSTRA SCANDIANO pag. L.A. BARI & FACHIRO

50-65 NEGRINI elettronica pag. 52 88
CB Radio Flash pag. ONTRON pag. 104 
-Ancora ETS-BA
PRO.CO.M.ER. 	pag. 99 
-Il memoria! 1 
V.C. 001
RAMPAZZO-CB elettronica pag. 5 
RONDINELLI componenti pag. 87 -Circoli CB -Lombardia -Veneto 

RUC elettronica 	pag. 76 -Trentino Alto Adige 
SCUOLA RADIO ELETIRA pag. 15 -La propagazione 
SIGMA antenne pag. 

-Rebus 
SIRIO pag. 111 
SIRTEL pag. 40 Club Elettronica FLASH 
31 copertina

SIRTEL Chiedere è lecito... ecc. pag1. 93 Soc. Ed. FELSINEA pag. 
-Quiz di febbraio 
TRONIK'S 	4;i copertina 
-Regolatore per minitrapano
VI.EL 	pag. 
108-110 *
-Antifurto per casa -Lineare 26/28 MHz
E.F. la Rivista che non parla 
-Amplificatore Hi End classe A 30W Mosfet -Isolatore 220-220 
1
ai Letton ma parla con 	Lettori 


LIMENTAT1DRI 
Particolarmente indicati per uso radioa 

AL 377 13,8 Vcc -6A 
AL 388 3·_ 15 Vcc -6A 
AL 389 3 -l5 Vcc -1OA 
· AL 378 13,8 Vcc -10A 
AL 628 S 1 -15 Vcc -35A 
Salve, nell'accingermi a scrivere questa mia, la radio, compagna di lavoro, sta aggiornandomi sul possibile e quanto mai grave problema "KUWAYT" e, quando leggerai le mie righe, tutti sapremo se è prevalsa l'intelligenza o la pazzia. Nella mia del mese scorso, chiudevo con la frase ... "non fare agli altri quello che non vorresti fosse fatto a te .. ." 
Era dedicata ad altri, ma ben si addice al novello "dittatore". 
È proprio vero che la storia, anche la più recente, non ha insegnato nulla? 
Oppure il troppo benessere genera il bisogno della -caresti
a -lutti -dolori -distruzione di patrimoni secolari, che non potranno mai più essere visti e stud,iati? E per quale scopo? -Per l'orgoglio forse, l'ambizione alla forza, alla 
potenza? E dire che ben poca cosa è la nostra vita, se vissuta esclusivamente in modo fisico, e a poco contano flaccidi muscoli e pelle rugosa, anche se celati da una bella divisa, quando non esiste una seppur minima elasticità mentale, 
la fantasia. Il dittatore di fantasia ne ha assai poca, vale quanto uno scartino a briscola l'astuzia di stimolare una sommossa. Incitare un popolo a combattere per cause ben lungi dalla reale bramosia di potere dei comandanti, è stato in passato un boomerang dagli effetti1catastrofici, e lo sarà sempre. 
. Scusami questa evasione dai miei abituali argomenti, ma nel mio piccolo ho ritenuto interessante esporti Ùn7 parere dì uomo, amante della pace e del progresso. 
Anche il migliore dei manicaretti, se assaporato con l'angoscia o la vendetta nel cuore può essere amaro come fiele, ne convieni? Ed ora veniamo al nostro più diretto colloquio. Mi è stata indicata la mancanza di chiarezza nella dichiarazione fatta sul numero di dicembre scorso, ove 
riportavo la frase:" ... non fare pagare la pubblicità...". Perdonami, ma credevo c'he il senso di tale frase non fosse così misterioso. Evidentemente non è stato così, e quindi permettimi un chiarimento. Il senso d'i "non pagarla" era chiaramente riferita a te, ed ovviamente non agli Inserzionisti, i qualii partecipano anch'essi per mantenere al giusto livello il prezzo di copertina, pur considerato l'aumento delle pagiine e della qualità degli articoli. E quando parlo di qualità, mi riferisco ad una cosa ben diversa da una scarna traduzione, o copia, di quanto varie ditte vendono in Kit, e alle quali probabilmente, fanno poi pagare lo spazio occupato dall'articolo stesso come 
pubblicità indiretta. Così dicasi per i disegni, i grafici e le foto eseguite sui prototipi, come lo sono i nostri articoli. Tutto ciò costituisce un costo, ben altra cosa dal riprendere una stampa o un depliand. 
Devo continuare? 
In questo numero troverai un modesto quantitativo di "Annunci post-telefonici", il megaponte natalizio ha costituito un ritardo nel farceli pervenire, e quindi impossibilità di inserirli. Avrei potuto farmi "furbo" come· duplicare quelli dei mesi scorsi per dare maggiore spessore all'effetto ottico, oppure copiarne da altre testate. Ma sarebbe furbizia? 
A quale arcano vantaggio porterebbe un'azione di questo tipo? Proporti pagine che non costano a chi le pubblica, ma a chi le acquista?! Non è il nostro caso, e tu sei il primo a dimostrarlo, impegnati come siamo ad offrirti qualità e quantità nelle proporzioni possibili da sostenere. 
Sfruttando una nota pubblcità: "Elettronica FLASH sei tu! Chi può darti di più?". 
In fondo è vero, è giusto chiedere e volere di più , ma non credo tu sia insoddisfatto dì Elettronica FLASH , quando basta fare un confronto con prezzi e contenuti di altre concorrenti. Non mi hai ancora detto nulla sul nuovo "progetto schede". Vedi di prendere la penna in mano, pigrone, e scrivimi per questo ed altro. È bello leggerti, ed è contatto più ... 
più consono al nostro rapporto di amicizia. Ciao e un saluto anche ai tuoi cari. 
APPARATO "PER BARRAMOBILE" 
Principali caratteristiche: Rosmetro automatico• Wattmetro 5/ 50/500 W • Modulometro AM/FM • Pream­
plificatore d'antenna. 11 Rosmetro automatico non necessita di azzeramento sul fondo scala dello strumen­
to come accade negli usuali rosmetri. Ciò è molto importante in quanto la misura avviene indipendentemente 
dalla potenza applicata e non obbliga l'operatore a "manovre" supplementari. 
Il Wattmetro fornisce letture che vanno da un minimo di 0,5 W ad un massimo di 500 W fondo scala, 
la lettura di potenza è preselezionabile dai pulsanti posti sul pannello. 
li Modulometro è in grado di fornire la lettura sulla profondità di modulazione sia in AM che in FM, così 
da non modulare nè troppo, ciò provocherebbe splatters (comunemente sblatteri) disturbando i QSO degli 
altri utenti sui canali adiacenti e la qualità della modulazione risulterebbe alquanto distorta, nè poco in quanto 
una modulazione scarsa correrebbe il rischio di non "passare" attraverso il consueto QRM esistente in banda. 
L'MCS 500 si completa con un'ulteriore chanse: un booster, un preamplificatore d'antenna, preselezionabHe 
a piacere migliora le possibilità di DX anche in stato di propagazione precaria. 
Si completa il quadro dell'MCS 500 con altre informazioni generali: comando lineare remoto 

• 
Spia on the air • Testina con linea di prelievo 50/ 550 W (opzionale) • Bocchet­toni d'uscita volanti con cavo • Spia lampeggiante per SWR eccessivo 

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Spia led on indicante pronto per l'uso• Fusibili interni• Ali­


mentazione da 12 a 18 Vcc. • Colore scatola: 
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Senza fili KX-T 30830 Telefono programmatore 
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Musica di attesa 	Sorgente esterna (Radio. ecc. ) 
Adattatore per Monitoraggio monitoraggio ambienti I 
Gruppo . di continuità Fax 
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8 terminali max collegati simultaneamente 
Caratteristiche Centrale SL-11 
Tensione di Alimentazione: 220 Vac/50 Hz 
Capacità del sistema: 3 linee esterne I 8 utenti interni 
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MIC Gain • Loc/Dx 

• 
Scan • Span 

• 
Beep • Band 

• 
F. Lock 

• 
Up/Down (sia sul pannello fronta­le che sul microfono)• Noi­se Blanker • RF Power • Public Address • Volume • Squelch • Autosquelch • Modo di emissione • Misuratore di SWR 

• 
Display a cristalli liquidi 


Reparto RADIOCOMUNICAZIONI 
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Via P. Colletta, 37 -20135 Milano -Tel. (02) 579411 Telex Melkio I 320321 -315293 -Telefax (02) 55181914 
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Frequenza: 26-28 MHz Pot max.: 3.000 W lmp. nom.: 50 n Guadagno oltre 9,5 dB SWR. max.: 1,2+1,3 agli estremi su 160 CH Alt. antenna: 8.335 mm 314 À cortocircuitata 
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Un nuovo apparato molto "Slim" con display digitale multifunzione infatti dal display si può leggere: 
•
il tipo di emissione AM o FM. 

• 
ili livello della potenza RF: H o L (alta o bassa). 

• 
l'indicatore TX quando l'apparato è commutato in trasmissione. 

•
l'indicatore del pacco batteri1e pressochè scarico (BATI.). 

• 
il funzionamento Dual Watch, per cui, oltre ad ascoltare il canale 

prescelto, il ricevitore campiona per un certo periodo (150 ms) un altro canale selezionato. 

• 
l'indicazione del livello ricevuto mediante una fila di barrette orizzontali. Non solo ma durante le ore notturne il visore può essere illuminato. L'impostazione del canale operativo viene fatta mediante due tasti 


laterali Up-Down. 
Una particolarità per cui il ricetrasmettitore si differenzia dai soliti walkie­talkie usuali è per il "Dual Watch" che si può considerare come una sorta di canale prioritario. L'ascolto in tale modo awiene su due canali : 
per un periodo di 2 secondi sul canale considerato principale e di 150 ms. sul canale d'ascolto. 
CARATTERISTICHE TECNICHE GENERALI Tipo di emissione: AM e FM Canalizzazione: 1 O KHz N. di canali: 40 Alimentazione: 13.5V e.e. Temperatura operativa: da -10 °C a +35 °C 
Tipo di presa coax: TNC Determinazione della frequenza: mediante µP e cr,rcuito PLL Dimensioni: 64 x 41 x 200 mm 
RICEVITORE Configurazione: a doppia conversione Valore delle medie frequenze: 10.695 MHz, 455 KHz Sensibilità dello Squelch: 0.5 µV per 12 dB SINAD Reiezione al valore IF: 65 dB Reiezione di immagine: 65 dB Reiezione all'intermodulazione: 65 dB Distorsione max: 5% Livello di uscita audio: 0.4W con il 10% di dist. armonica totale 
TRASMElìlTORE Potenza RF (con 13.SV di alimentazione): 3W Sta"ilità, in frequenza: ± 200 Hz De.Jiazione max. (in FM): ± 1.3 KHz Percentuale di mod. max. (in AM): 85% Rumore FM: > 50 dB 
Potenza sul canale adiacente: secondo disposizione di legge 
Impedenza d'antenna: 500 

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Il moderno e compatto 
con indicatore di segnali LED. 

Apparato di concezione moderna incorporante recenti solu­zioni tecniche, completo di tutti quei circuiti indispensabili nell'impiego veicolare. L'indicazione del canale operativo è data da un visore a due cifre a 7 segmenti di grandi1 dimensio­ni. L'indicazione del segnale ricevuto e l'indicazione della potenza RF relativa trasmessa o la percentuale di modulazio­ne sono indicate da una fila di 4 diodi Led. La configurazione del ricevitore è a doppia conversione ed incorpora pure il circuito di silenziamento. Una levetta posta sul pannello frontale permette di predisporre il funzionamento dell'appa­rato quale amplificatore di bassa frequenza. In tale caso sarà opportuno impiegare un altoparlante a tromba esterno. La custodia metallica non è vincolata all'alimentazione. Quals1as1 polarità d1 quest'ultima potrà essere così riferita a massa. Le minime dimensioni dell'apparato consento­no un'efficace installazione pure nei mezzi più sacrificati. 
CARATTERISTICHE TECNICHE 
TRASMETTITORE 
Potenza RF: 5 W max con 13.8V di alimentazione. 
Tipo di emissione: 6A3 (AM). 
Soppressione di spurie ed armoniche: secondo le dispo­
sizioni di legge. 
Modulazione: AM al 90% max. 
Gamma di frequenza: 26.965 -27.405 KHz. 

RICEVITORE 
Configurazione: a doppia conversione. 
Valore di media frequenza: 10.695 MHz; 455 KHz. 
Determinazione della frequenza: mediante PLL. 
Sensibilità: 1 µV per 1 O dB S I N. 


Portata dello Squelch: 1 mV. 
Selettività: 60 dB a ±1 O KHz. -
Reiezione immagini: 60 dB. 
Livello di uscita audio: 2.5W max su 8 Q. 
Consumo: 250 mA iin attesa, minore di 1.5A 
alla massima potenza. 
Impedenza di antenna: 50 ohm. 
Alimentazione: 13.8V e.e. 
Dimensioni dell'apparato: 

116 x 173 x 34 mm. Peso: 0.86 Kg. 

Lafayette 
marcucci~ 


LOGICA, 
CHI ERA COSTE1I ?• 

Ovvero introduzione all'u.so delle logiche programmabili 
IW5BRM GiuseppeLuca Radatti 
In questo articolo verranno illlustrate le caratteristiche base e le prestazioni delle varie famiglie di logiche programmabili che possono essere utilizzate in cam­po amatoriale oltre che in quello semiprofessionale. 
Non me ne vogliano coloro che usano questi devices da parecchio tempo e hanno con­seguito, quindi, una grossa espe­rienza nel settore se, durante l'esposizione, sorvolerò su alcu­ne famigl1ie poco diffuse o usate solo in campo professionale. 
I PLD (acronimo che sta per Programmable Logie Device, ossia Dispositivi Logici Pro­grammabili1) presenti sul merca­to sono centinaia, con comples­sità anche molto elevate e spes­so ottimizzati per applicazioni specifiche. 
In questo articolo verranno presi in considerazione solo i PLD destinati ad applicazioni Low End e di uso generico, in quanto sono ~ili unici reperibili sul mercato con facilità, di inte­resse amatoriale, e sono facil­mente programmabili. 
Ciò per introdurre il Lettore nell'argomento PLD, esaminan­do l'architettura e il funziona­mento delle famiglie più utilizza­te, ed evitare di fare uno sterile redazionale sui prodotti di tutte le case presenti nel mercato. 
febbraio 1991 

Gli integrati programmabili, a qualunque razza essi appar­tengano, pur essendo disponi­bili sul mercato professionale da parecchi anni, solo ora, grazie all'enorme volume in cui vengo­no prodotti e alla conseguente caduta dei prezzi, stanno fa­cendo il loro ingresso nella fascia medio bassa del mercato, alla quale appartengono gli speri­mentatori e gli hobbisti. 
I primi dispositivi, infatti, ri­salgono a circa 1 O anni or sono. 
Vediamo ora di non perdere altro tempo in preamboli (onde evitare arrabbiature del diretto­re) ed iniziare la trattazione vera e propria. 
Comi1nciamo quindi con il de­finire ili primo concetto. Cos'è una logica program­mabile? 
Si tratta di circuiti integrati realizzati in maniera tale che la loro tavola della verità non è fis­sata in sede di progetto dal co­struttore, come avviene, per esempio, nel caso dei vari ANO, OR e flip flop (a qualunque fami­glia essi appartengano), bensì più o meno elastica (a seconda delle famiglie) in modo da poter essere personalizzata dall'uten­te. 
Il fatto di poter programmare un dispositivo a discrezione del progettista, presenta un numero elevato di vantaggi rispetto alle soluzioni standard . 
Anzitutto il costo di sviluppo: dovendo realizzare un circuito, in genere lo si pensa prima sulla carta (e quasi mai si azzecca la configurazione giusta, purtrop­po), dopodiché si realizza un prototipo sul quale si apportano le varie modifiche necessarie. 
L'uso di un dispositivo pro­grammabile in qualche punto del circuito, permette modifiche an­che sostanziali, senza muovere un filo sulla basetta oppure mo­dificare il circuito stampato, in quanto tutte le possibili modifi­che vengono realizzate all'inter­no del chip. 
In pratica, dotando il PLD di uno zoccolo, sarà necessario soltanto sfilllare il PLD dallo zoc­colo e riprogrammarlo (quando è possibile) oppure sostituirliO con un altro nel quale è stata effettuata la modifica. 

Se ne deduce, quindi, che il' tempo di sviluppo di un qualsiasi circuito, specie se molto com­plesso, viene ridotto notevol­mente dall'adozione di un PLD. 
Dal momento che, in genere, un PLD permette la realizzazione dii funzioni logiche anche molto complesse, è possibile, inoltre, con l'uso di un sol'o dispositivo programmabile, sostituire un certo numero di integrati con­venzionali riducendo, così, il1nu­mero di componenti necessari alla realizzazione del circuito e di conseguenza anche i1proble­mi correlati, quali gli ingombri, i costi, gli assorbimenti di corrente e le possibili1tà di guasti, aumen­tando, quindi, l'affidabilità del circuito. 
Vediamo, ora, un secondo concetto base non meno impor­tante del primo. 
Come è fatto un PLD? 
Per capire il funzionamento di un PLD, facciamo subito un esempio che utilizza un compo­nente arcinoto agli amatori, os­sia una PROM. 
Questo dispositivo (l'acroni­mo sta per "Programmable Read Only Memory") è fondamental­mente composto da una matrice di tante celle per un numero fis­so di bit (in genere 8). 
Appena comprata, all'inter­no della PROM non è presente alcuna informazione, quindi, qualsiasi combinazione andre­mo ad applicare sui terminali relativi agili indirizzi, ricaveremo in uscita sempre la solita infor­mazione, ossia 11111111 (ab­biamo supposto una PROM ad 8 bit come quelle comunemente utilizzate oggi). 
Supponiamo, ora, di pensa­re la PROM non più come un dispositivo di memoria, bensì 
1

come un comune dispositivo 10­gico. 
La sua architettura interna, può essere rappresentata come in figrna 1 (PROM a quattro bit). 
I 2 I 1 I o 
____,I

--~<t---+-----4_______ 
'-------y-=------­
FIXED ANO ARRAY 
In pratica, il dispositivo lo si può pensare come composto da una matrice di ANO fissa (che decodifica gli indirizzi applicati all'ingresso del dispositivo) la qual
e pilota una matrice di OR (programmabile) che genera la combinazione logica da fornire alle uscite. 
PROGRAMMABLE OR ARRAY 
~ 

-$-INDICATES PROGRAMMABLE CONNECTION 
+INDICATES FIXED CONNECTION figura 1 Quando noi programmiamo una PROM, non facciamo altro 
che programmare le varie con­nessioni all'interno della matrice di OR. 
Questo concetto dellla matri­ce di ANO e OR (anche se qui è stato notevolmente semplifica­
febbraio 1991 
to) è importantissimo per capire il funzionamento dei vari PLD ed è comune a tutte le famiglie di dispos~tivi1 programmabi'li. 
Vediamo, un attimo, prima di addentrarci nella descrizione delle varie famiglie di PLD, di riguardare alcune proprietà fondamentali dell'e varie logiche. 
Nella figura 2 sono riportate le varie funzioni combinatorie standard, ossia la funz~one OR (somma inclusiva), ANO (pro­dotto logico), NOT (negazione) e XOR (somma esclusiva). 
A  B  y  A  B  y  
00  o  00  o  
01  1  01  o  
1  o  1  1  o  o  
11  1  11  1  


riportate, invece, alcune pro­prietà delle varie funzioni logi­che. 
Tenendo conto delle vari.e proprietà e teoremi di figura 3, 4 e 5, sii può arrivare a dimostrare che qualunque funzione logica combinatoria può essere ridotta ad una somma di prodotti. 
Da ciò si deduce un concetto fondamentale: disponendo di una matrice dli OR e di ANO (in pratica sono necessari anche almeno due NOT) è possibile realizzare una qualsiasi funzio-
A  XOR  NOT  
'"'--­8---JL/ y  A-(>-Y  
A  B  y  A  y  

00 o 
m 

10 11 o 

01 lo 
li figura 2 -Tavola della verità delle funzioni logiche base. 
Sotto ciascun simbolo è ri­portata la tavola della verità otte­nuta supponendo ogni dispo­sitivo dotato di due ingressi (tranne, ovviamente, il caso del­la funzione NOT che ha sempre un solo ingresso), e la funzione l1 ogica espressa in termini di al­gebra Booleana (praticamente la matematica digitale). 
Nelle figure 3, 4 e 5 sono 




AD-y=AD-r>-y

B B 

AD-y=AD-t>-y

B B 
XNOR
AJD-r= Aj[>-r>-r
B B 
y
A B 
o o o





;D-y=:><o-y 
o 1 1 1 o 1 1 1 1 
y
A B

A AND A:o-­
t

B~y=B 
figura 4/5 -Funzioni logiche negate 
y
A B 
o o 1 o 1 o 1 o o 1 1 o 
y
A B 
o o 1 
o 1 1 1 o 1
y
A B 

1 1 o o o 1 
o 1 o 1 o o 1 1 1 

figura 3 -Tavole della verità delle funzioni logiche derivate 
ne logica combinatoria di qua­lunque complessità. 
Nella pratica, le dimensioni della matrice presenti all'interno del PLD, limitano la complessità della funzione logica ottenibile (vedremo, poi, come ciò avvie­ne). 
Fermiamoci qui per ora e ana­lizziamo alcune famiglie diiPLD. 
Abbiamo visto le PROM; si tratta dli dispositivi abbastanza difficili da reperire in quanto pur avendo fatto la loro comparsa come dispositivi di memoria veri e propri, sono caduti subito in disuso, tuttavia vengono ancora utilizzati per effettuare funzioni di1 decodifica anche abbastan­za complesse. 
Nel mercato del surp1
us, in­vece, è abbastanza facile trova­re simili dispositivi, iquali, tuttavia essendo dissaldati da schede di computer e simili, hanno già memor~zzato, al loro interno, una 
o o o o 1 o 1 o o 1 1 1 



y=B=J::>--y 
funzione logica ben definita e quindi, non sono praticamente utilizzabili per scopi concreti. 
Le PROM, in genere, sono dispositivi bipolari, arrivano a velocità anche molto elevate (50­100 MHz di Clock), assorbono parecchio (oltre 200 mA) e, una volta programmate non posso­no più essere cancellate e ri­scritte (dal momento che l'ope­razione di programmazione consiste nell
a bruciatura di un 
febbraio 1991 

certo numero dli fusibili presenti atl'interno del chip); quindi, vo­lendo cambiare la tavola della verità memorizzata alI'' interno del chip è necessario programmare un nuovo dispositivo. 
Per programmare una PROM è necessario un particolare pro­grammatore, di solito interfac­ciato ad un persona! computer, non molto diiffuso anche se di costo abbastanza accessibile (specialmente per quelli prodot­ti a Taiwan). 
Come già accennato in pre­cedenza, le PROM, a causa del­la loro scarsa flessibilità sono scarsamente diffuse e quindi, difficilmente reperibili; rivestono 
PROGRAMMABLE ANO ARRAY 
-$--INDICATES PROGRAMMABLE CONNECTION figura 6 

perciò scarso interesse in cam­po amatoriale. 
Se noi partiamo da una archi­tettura PROM e rendiamo pro­grammabile dall'utente anche la matrice di ANO, oltre quella di OR, otteniamo una architettura PLA ossia "Programmable Logie Array" . 
Lo schema interno di una PLA tipica è visibile nella figura 6. 
Il fatto di avere entrambe le matrici di porte programmabili a piacimento da parte dell'utente, aumenta notevolmente la flessi­bilità della PLA rispetto alla PROM . 
Pur non essendo molto dif­fuse , le PLA sono, purtroppo tri-
PROGRAMMABLE OR ARRAY 

~---­
stemente note alla maggioranza degli amatori. 
Il vecchio e glorioso Com­modore 64, infatti, aveva, al' suo interno, una PLA con funzioni di decodifica che, quando si rom­peva (e questo accadeva con estrema facilità), causava non poche pene al povero speri­mentatore, il quale per rimettere in sesto il povero computer, era costretto a sborsare una cifra abbastanza salata. 
Scherzi a parte, le PLA non hanno una grande diffusione, e sono oggigiorno praticamente introvabili alla maggioranza de­gli amatori . 
Anche questi sono dispositivi bipolari, e quindi con tutti i van­taggi (in termini di velocità) e gli svantaggi (in termini di costi, assorbimenti ecc.) gi1à accen­nati a proposito delle PROM. 
Per quanto riguarda la pro­grammazione delle PLA, trattan­dosi di dispositivi realizzati in tecnologia bipolare, vale quanto detto poco sopra a proposito delle PROM, ovverossia, posso­no essere programmate una volta sola. 
I programmatori in grado di elaborare le PLA sono pochissi­mi, praticamente introvabili e, di conseguenza, di costo elevato. 
Anche la PLA, pertanto, rive­ste uno scarso interesse nel campo amatoriale. 
Vediamo ora di fare un passo indietro (nella complessità della struttura) e andiamo a vedere l'architettura illustrata nella figu­ra 7. 
Questo tipo di architettura prende il nome di architettura PAL ovverosia "Programmable Array of Logie". 
Analizzando attentamente la 
struttura interna, si vede che nel­
febbraio 1991 
FIXED OR ARRAY 
~ 
PROGRAMMABLE ANO ARRAY 
$-INDICATES PROGRAMMABLE CONNECTION 
+IND ICATES FIXED CONNECTION 
figura 7 

le PAL, a differenza delle PLA e del~e PROM, viene resa pro­grammabile la matrice di ANO mentre è fissa quella di OR. 
Le PAL sono molto più note agli amatori dei dispositivi utiliz­zati precedentemente e facil­mente reperibili ovunque a costi estremamente accessibili (qual­che mi1gliaio di lire). 
Anche questi sono dispositivi bipolari, quindi, anche per le PAL, valgono i pregi e i difetti già analizzati a proposito dellle PLA e delle PROM. 
Anzitutto, la figura 7 rappre­senta una delle tante architettu­re delle PAL presenti in commer­cio. 
febbraio 1991 
A parte il numero di piedini di ingresso e di uscita, le PAL si differenziano, soprattutto, per appartenere a due grandi fami­glie, ossia le PAL combinatorie e le PAL a registri. 
Lo schema interno riportato in figura 8 appartiene ad una PAL combinatoria (16L8 nella fattispecie). 
Nella figura 9, invece, è visi­bile lo schema interno di una PAL a regi stri. 
Salita subito all'occhio l'intro­duzione di un pin di CLOCK e di un certo numero di FLIP FLOP (tanti quante sono le uscite). 
La differenza tra queste due famiglie di PAL sta nella funzio­ne che devono svolgere. 
Quando è necessario realiz­
zare una funzione logica com­
binatoria pura, per esempio vo­
lendo realizzare un decader, 
oppure semplicemente sostitui­
re un certo numero di integrati 
discreti di logica pura, si utilizze­
rà una PAL combinatoria; qualo­
ra invece fosse necessario uti­
lizzare almeno un registro, per 
esempio nel, caso degli shift 
register, oppure dei contatori o 
di tante altre funzioni simili, ci si 
dovrà per forza orientare su una 
PAL a registri . 
Le PAL sono presenti sul 
mercato in numerosi modellli, 
che si differenziano solo per Il 
numero di PIN di 1/0 disponibili. 
A dire il vero esistono anche delle PAL particolari (la serie RA e quella X) molto interessanti, in quanto offrono una maggiore flessibilità delle PAL normali, e sono quindi utili per applicazioni particolari, tuttavia si tratta di dispositivi poco diffusi ed estre­mamente difficilli da reperire , quindi di scarso interesse per gli sperimentatori. 
Le PAL offrono, inoltre, una altra feature molto interessante che va sotto il nome di Security Fuse. 
Si tratta di un dispositivo di sicurezza che permette all'utente di impedire la lettura del chip una volta che questo sia stato programmato. 
Tutti i PLD analizzati fino ad ora, infatti, come venivano pro­grammati, potevano benissimo essere anche letti. 
Considerando che sviluppa­re un PLD è una operazione che richiede un discreto spreco di tempo e di energia (specie al­l'inizio), vista, poi, l'enorme pirateria che impera nel settore 

16L8 
1 

15 16 19 20 23 24 27 28 31
o 3 4 7 8 11 12

I -l
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19

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o 3 4 7 8 11 12 15 16 19 20 23 24 27 28 31 
GND~
figura 8 

della progettazione elettronica dro di silicio, perfettamente al sul mercato consumer, sono di­ad alto livello, è chiaro che vede­sicuro, come se si trovasse in sponibili sul mercato amatoria­
re il proprio lavoro copiato dag~ i cassaforte. le, a prezzi decisamente allet­
altri, fa sempre venire un certo Ovviamente, la bruciatura del tanti (qualche centinaio di mi­Security Fuse non altera mini­gliaia di lire), ottimi programma­
giramento... 
tori made in Taiwan.

Utilizzando una PAL, una mamente il regol'are funziona­mento della PAL. Vediamo, ora diranalizzare ivolta programmato il chip, se si 
decide di bruciare il Security Per progrnmmare una PAL è PLD dell1'ultima generazione, 
Fuse, il chip in questione non . necessario possedere un ap­ossia le GAL. potrà più essere letto da nessu­posito programmatore da Le GAL (l'acronimo sta per no (neanche da chi lo ha pro­asservire ad un persona! com­"Generai Array of Logie") sono puter. dei dispositivi realizzati in tec­
grammato), quindi, il lavoro del Proprio in ragione della enor­nologia CMOS veloce, simili alleprogettista rimarrà ben chiuso PAL sotto alcuni punti di vista,dentro aqualche millimetro qua-me diffusione che hanno le PAL 

febbraio 1991 

CD' O" O" '13 e»  16R8  
....... e.o e.o .......  CLK  ......  o 3  4  7 8  11 12  15 16  19 20  23 24  27 28  31  I  ~Vcc  
0 7  I I  -= ' ..... ./ ~  U]Q 5  09  
11  ~, ~  <  
8  -·  
:3  I  ~>-------l--lrr  07  
12  15 ' :­.r-----u---1 --: ­15 = : : : ' :--++++-~1-+-++-++-+-+-+-!---11-H-+-++-++-+-~l-L.1---1.  <~  ~  e&~  
13  " ~= I J-P ~  r  i _3 j - - U]  05  
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15  39 I -~ r1, > ' I 40 -tt-tt--+1-+1--t-+t--t--t+-l-+--++++-t-++!---11-H-+-+t-++--LJ>--.  .....~i-­-­ 5  ' 6  1111111111111111111111]  
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le  ~ r-1 >  ,  o ~ < -------'  OE  o 3 '  1 e  n 12  l 15 1tt 19 20 n 2• 21 2a  31  
-~'lii-~ r':'":M ~.~ l~i'{·d ~\~~  GND~  3  4  7  8  11 12  15 16  19 20  23 24  27 28  31  
~~ "..  figura 9  figura 10  "° w  

ma con numerose migliorie ed estremamente più flessibili. Nella figura 10 è visibile l'ar­chitettura intema di una GAL (16V8). Salta subito all'occhio la·pre­senza di una rete abbastanza complessa nel circuito di uscita. Tale rete, che va sotto il nome di OLMC (Output Logie Macro Celi) rappresenta una delle tan­From
Adjacent

te innovazioni delle GAL rispetto Pin. alle PAL. 
figura 11Nella figura 11 è visibile la mercato low end, ma nonostan­
struttura dettagliata della OLMC. è più necessario, come si face­La macrocella di uscita può va con le PAL, buttare via il chip te questo, forse a causa della 
loro altissima flessibilità, hanno

essere personalizzata dall'uten­e programmarne uno nuovo, te, in modo da realizzare con bensì è possibile cancellare avuto una diffusione enorme, una stessa GAL (che per questo elettricamente il chip (pratica­tanto che sono estremamente acquista il suffisso V, ossia Ver­mente all'infinito) e memorizza­facili da reperire, e a costi vera­re al suo interno la nuova strut­mente abbordabili.
satile), tutte .1e possibili architet­ture PAL standard, più qualche tura dell'array). Al momento di scrivere que­Il security bit è sempre pre­sto articolo (novembre '90), una
altra architettura non standard. In figura 12 sono visibili le sente a protezione del lavoro GAL semplice, come ad esem­
varie configurazioni che può del progettista. pio la 16V8, costa, in negozio, assumere la macrocella di usci­Non è possibile,ovviamente, per modeste quantità valutabili ta. cambiare lo stato del 
security in una decina di pezzi circa, 
Ogni singola linea di uscita bit, una volta che questo è stato intorno alle 5.000 lire . L'enorme diffusione delle
può infatti essere configurata attivato. L'unico modo per eliminare GAL e la loro compatibilità
come combinatoria oppure a registri, quindi, l'a flessibilità del tale protezione è rappresentato downward con le PAL ha spinto dispositivo è enorme. dalla cancellatura completa del alcune case produttrici di PLD, Abbiamo detto, inoltre, che chip con conseguente perdita quali la Lattice (che è quella che si tratta di dispositivi CMOS, della struttura dell'array memo­ha inventato le GAL) e la ST (che quindi, il consumo di una GAL è rizzato all'interno della GAL. ne è il maggior produttore), a meno della metà (a parità di Ad un eventuale pirata desi­sviluppare alcuni software di 
velocità di funzionamento) di deroso di copiare il lavoro del conversione dei dati tra i formati quello della PAL corrisponden­progettista, non resterà quindi, PAL e quelli GAL, rendendo così te. davanti ad un PLD di questo possibile portare su GAL tutti i tipo, che mangiarsi le mani. vecchi progetti realizzati con le
L'uso della tecnologia CMOS ha permesso, inoltre, di utilizzare Èpresente inoltre, all'interno PAL, evitando costi aggiuntivi' 
per la memorizzazione della della GAL, la possibilità di firma­legati alla variazione del pro­struttura dell'array, non più la re elettricamente il chip (64 bit) getto. tecnologii,a PROM (ossia a fusi­per inserire, ad esempio, infor­Sempre in merito alla loro enorme diffusione, sono dispo­
bili da bruciare), bensì quella mazioni di Copyright oppure EEPROM (ossia a connessioni identificativi vari (codici perso­nibili sul mercato alcuni pro­cancellabili elettricamente). nali', informazioni relative alla grammatori per GAL, a prezzi release del progetto ecc.). veramente accessibili.
Ne consegue che, dovendo Le GAL sono dispositivi ap­Personalmente utilizzo, per i
modificare l'array logico memo­
rizzato all'interno del1la GAL non parsi molto recentemente sul miei progetti, un programmato­
febbraio 1991 
OE-------, 

Reglstered Aciive Hlgh 
Registered Aclive Low 

Combinatoria! I/O A;t,ve Low Combinatoria! I/O Ac1ive Hlgh 
Combinatoria! Output >ctive Low Combinatoria! Output Aclive High 
figura 12 
re definito universale (quasi), in grado cioè di programmare un numero elevatissimo di chip (leggi EPROM, PROM, PAL, GAL, PLD meno diffusi, micro­processori SINGLE CHIP ecc., nonché di testare la funzionalità di integrati logicii di varie fami­glie e addirittura di riconoscere, entro certi limiti, integrati con sigle cancellate), costruito a Taiwan, di costo inferiore al mi­lione di lire, quindi accessibile ai singoli sperimentatori o, al mas­simo, a qualche gruppo di amici legati dalla stessa passione. 

--$-­
~Adjacent l/Opln 
Tutti questi programmatori sono asserviti ad un Persona! Computer (in genere un compa­tibile IBM) e vengono gestiti da un apposito software fornito con il programmatore stesso. 
Con questo termino qui que­sto già lunghissimo articolo (mi sorbirò ancora una volta le la­mentele del direttore il quale, da questo punto di vista, mano a mano che invecchia peggiora in continuazione). 
Se vedrò che l'argomento susciterà un certo interesse nei Lettori potrò, in un secondo arti­colo, continuare la trattazione sull'argomento, esaminando le altre famiglie (peraltro poco dif­fuse) di PLD presenti sul merca­to, ma soprattutto approfonden­do il problema dello sviluppo di un PLD (PAL o GAL) in modo da rendere chiunque in grado di progettarsi il proprio chip se­condo le sue ben precise esi­genze. 
Come al solito rimango a di­sposizione di tutti coloro che vorranno mettersi in contatto con il sottoscritto tramite la Redazio­ne.·--------­

1111111111111111111111111111111111111111111111111111111111111111111111111111111111.11111111111.1111111111111111111111.11111 
febbraio 1991 

NON CHIARII PHOBHMI DI flHTHONICA IN G.P.fI SONO 611' HISOlll I 
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ricorrendo ad un minimo di apparecchiature di riferimento. 

Alimentatore da 13,5 V I 20 A per apparati HF . . . e qualche idea in più. 
PROGRAMMA: Un modo, valido ed efficace, prossimi numeri. Calcolo dell'alimentatore consiste nell'utilizzo del compu­Questo programma permet­ter, piccolo o grande che sia, te un rapido dimensionamento, 
Fra i molti strumenti ed at­che si rivela strumento indi­nelle principali caratteristiche, trezzi che devono comparire in spensabile non solo per l'uso degli elementi che costituisco­un Laboratorio, vi sono anche dei "giochini" o dei troppi pro­no Ila parte di raddrizzamento e quelli "intelligenti": vale a dire, grammi fatti per "impegnare il filtro di un alimentatore. quelli1 che ci consentono di af­tempo". I valori sono calcolati con for­frontare un progetto, nostro od Si vuole qui ag1giungere un mule molto semplificate, ma che altrui, con le idee chiare sul per­altro pezzo alla serie già iniziata consentono ugualmente una si­ché e sul per come di certi valori con l'articolo sull'attenuatore cura riuscita del progetto. e circuiti; e, se il caso, di ricalco­comparso su Elettronica Fliash Il programma calcola vari larli per il migliore utilizzo delle n. 10/90 e quello sulla sonda RF dati, quali il valore della tensione nostre risorse. (n. 12/90), e che conti1nuerà coi al secondario del trasformatore, 
--------V-DROP CDV) ----------j
SCHEMA D'ESEMPIO 
A 

I REGOLATORE ------+
[/' 
o 

] T 1 [ I 1.o TENSIONE 
R D'USCITA V ef f. ( u ) 
TROC o 
NI 
[) '. 

figura 1 -Schema illustrativo per il prograni~a alimentatore PRG. febbraio 1991 
il valore del condensatore di fil­utilizzato al vostro progetto, e d'uscita, tutto compreso, a pie­
tro, la potenza da dissipare in con quali risultati. no carico, perché quello stesso 
Per "caduta sul regolatore" si possa funzionare correttamen­

totale sul regolatore, nonché in­
dica quale tipo di dissipatore intende la tensione minima ne-te. Es.: la serie 7805-7812 etc. 
usare. Ma vi permette anche di cessaria a quel circuito regola-vuole almeno 2 volt di "drop" 
procedere "in modo assistlto", tore, misurata come differenza (come viene detta tale tensio­ovvero di verificare se quel che fra la continua in ingresso allo ne), mentre l'LM317 si accon­avete a disposizione può essere stesso e la sua tensione al pin tenta di 1,8 volt, e la serie auto­
140 	Print "che valore di (C) intendi usare (in microfarad)"; :
05 CLS: Print " ... Carlo & Nino ... " 
10 Print "Calcolo del condensatore di filtro.per 50 Hz" Input C 
15 Print "Con data tensione efficace dal trasformatore," 145 IF CU<C goto 235 
20 Print "fino al -10% di rete, rettificatore a ponte" 150 Let VPP = (A * 1OE-03) I (CU * 1E-06) 
25 Print "per date: tensione massima d'uscita, 1155 Let VPW =E -(VPP * 0,66) 

corrente," 

160 Let PWR = (VPW -U) *A Print "e caduta tensione sul regolatore serie." 165 Print "la potenza dissipata sul regolatore, a pieno
30 
35 Print: print" tensione massima in uscita, (U)";: Input carico" 
170 Print "è non inferiore a: "PWR" watt"

u 

175 	Print "per una sovra-temperatura al dissipatore di" 
40 Print "corrente massima (continua) richiesta, (A)";: 
180 Print " 60 'C, occorre un dissipatore con"

Input A 
45 Print "caduta serie totale sul regolatore, (DV)";: 185 Let RTH = 60 I PWR 
190 Print RTH " di resistenza termica, in 'C/W"

Input DV 195 IF RTH<1.0 then print" -aggiungere ventilazione
50 Let B = U + DV: rem tensione minima ingr. regol . 
55 Let VS= (B * 1.1) + 2.5): rem tensione sec. min. forzata! 
60 Print: Print "tensione efficace dal 
trasformatore, (V)" 200 Print: Let VL = V* 1.41 * 1.2 

205 	Print "E" "V raddr., valore massimo" "VPP" V P-P su
65 	Print "... tensione minima suggerita:"VS" volt efficaci 
sec." 

C" 21 O Print "VL" volt, tensione minima di lavoro di (C)"
70 Print" di che tensione disponi, in volt (V)"; : Input 
215 Print: print "altri valori (S/N)";: Input R$

V 

11 
80 Print: IF V< VS goto 230 220 IF R$ = 'S" goto 240 90 Let PI= 3.14159 225 Print "valore troppo basso! riprova": Goto 245 100 Let E = (V* 0,9 * 1,41) -1,6: rem 1,6 = caduta sul 230 Print "valore troppo basso! riprova": CLS: goto 60 235 Print "valore troppo basso! riprova": CLS: goto 135 
1
ponte 

11 O Let D = E -B 240 CLS: goto 35 130 Let C = 1E06 *(A* 1OE-03) ID: rem valore di C per 245 END carica 135 Print C, tab (15)" C, minima capacità suggerita, in Come risposta ai vostri dati, avrete una videata del tipo: microfarad" ... Carlo & Nino .. . 
Calcolo del condensatore di filtro, per 50 Hz con data tensione efficace dal trasformatore, fino al -10% di rete. rettificatore a ponte per date: tensione massima d'uscita, corrente, e caduta tensione sul regolatore serie. Tensione massima in uscita, (U)? 13.5 corrente massima (continua) richiesta, (A)? 1Ocaduta serie totale sul regolatore (DV)? 4.25 Tensione efficace dal trasformatore, (V) ... tensione minima suggerita: 22.025 volt efficaci sec. di che tensione disponi, in volt (V)? 22.5 10866.61 C, minima capacità suggerita, in microfarad che valore di (C) intendi usare (in microfarad)? 54000 la potenza dissipata sul regolatore, a pieno carico, è non inferiore a: 122.3028 watt per una sovra-temperatura al dissipatore di 60 'C, occorre un dissipatore con 0.4905858 di resistenza termica, in 'C/W ... Aggiungere ventilazione forzata!! ... 26.9525 V raddr., valore massimo 1.851852 V P-P su C 
38.07 volt, tensione minima di lavoro di (C) 
Altri1valori (S/N}? · 

motive della "low drop" funziona di potenza per apparati H.F., ma che non c'è la pretesa di uno stu­con circa 0,5 volt. si può usare il programma per dio ad alto livello: solo, quanto ba­Questo è l'esempio prepara­ogni vostra applicazione, tenen­sta per ottenere un buon aiuto. to per l'articolo sull'alimentatore do presente, come accennato, 
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l'alimentatore da 13,5 V/20 A per apparati HF Da un alimentatore di questa categoria si chiede innanzitutto 
... e qualche idea in più 
un buon grado di sicurezza, per 
Gli apparati RTX di oggi sono veramente meravigliosi: piccoli, piccolissimi, di potenza inso­spettabilmente elevata, viste le dimens,ioni. Ma soprattutto sono completi: si va dal tipo ad 1 microprocessore ad 8 bit e "43 LED 43", il cui uso è di rapido apprendimento (corso in sole 12 lezioni), al tipo con 3 micropro­cessori (i LED li stanno ancora contando) e richiesta dii Laurea .in Complicatologia Elettronica per riuscire a sentire almeno Radio Tirana... 
Beh, non esageriamo: scher­zi a parte, ed a parte qualche tipica magagna di cui magari prima o poi1 parleremo, hanno nella maggioranza dei casi una caratteristica: sono nati per un mercato diverso dal nostro, con di,versa legislazione; ma anche, nondimeno, per questioni di ri­sparmio in ingom.bro ed in costi, sono spesso privi dell'alimenta­tore da rete a 220 Vac . 
Certamente, ogni "Casa" for­nisce a parte l'apposito oggetto; che però costa una non trascu­rabile parte dell'RTX. 
Per quest'uso, ma anche per molti altri, abbiamo messo in cantiere questa "grossa cosa", da ben 1 O ampere (20 A di pic­co), a 13,5 volt erogati in uscita. 
A tal fine, sono stati esamina­ti molti schemi, ma ... in un modo 
o nell'altro c'era sempre qualco­sa che mancava. 
Si è voluto quindi fare una sintesi dei vari accorgimenti da noi ri1tenuti idonei all'uopo; e si è voluto anche dare una possibi­lità, ad altri, di ricostruire quanto da noi fatto, con cognizione di 
febbraio 1991 

causa, avendo a disposizione, inoltre, quei calcoli e quei para­metri che noi stessi abbi1amo usato per l1a costruzione di un apparato che non fosse soltanto pedestramente riproducibile, ma piuttosto, entro certi limiti, "ri­convertibile" alle necessità di ogni lettore interessato; ma, so­prattutto, alle disponibilità, in materiale (ed in denaro) di cia­scuno; qui non si tratta di as­semblare un circuitino con quattro cosette; i componenti, è vero, non sono mollti: ma certi "aggeggi", quali il trasformatore, gli elettrolitici , i transistori di po­tenza, ed altro, non sono proprio ovunque facilmente reperibili in questo nostro Bel Paese. 
Per la descrizione iniziamo dal fondo. 
quel che vi è alimentato, s'inten­de. 
Quindi, a partire dai morsetti di uscita, occorre prevedere un ciircuito di separazione, in caso di sovratensione sul carico, del carico stesso dalla fonte di ali­mentazione. 
L'SCR1 (>25 A, 100 VI), nel caso ipotetico di guasto ad una qualche parte del circuito, viene attivato dalilo zener DZ1 e chiu­de i1n corto fra loro i morsetti d'uscita; il che provoca l'imme­diata rottura di F1 e la salvaguar­dia del, carico da tensioni supe­riori a circa 15 volt. 
In questa eventualità estre­ma occorre aprire l'alimentatore, controllare accuratamente tutto, riparare il guasto e ripristinare il fusibile con altro dello stesso tipo. 
Attenzione: devono essere non polarizzati e di tensione suf­ficiente; 250 Vaco l'equivalente

IC1 I1+I2+h
... 630 Vdc. La R2 è per i transitori . -REG. USCITA Il ritardo è dato dal tempo di 1R3._h D1 D2 carica di C6 attraverso la R3;R'3 
quindi il relé scatta e la R1 viene
DAL 
+ +

PONTE cortocircuitata, quando ormai la C1 C2 carica agli elettrolitici dopo ili 
R4 

ponte è stata data con sufficien­te gradualità. Il regolatore serie figura 1 -Schema semplificato. è costituito dall'integrato IC1, un comunissimo 7912, debitamen­Non mettete il fusibile a Quindi, per evitare un secon­te rirnforzato con tre transistori pannello: sarebbe troppo gran­do trasformatore, pur se di pic­Darlington di alta potenza. de la tentazione, in caso di dan­cola potenza, si ricorre al rad­Il circuito applicativo è abba­no, di sostituirlo col classico drizzamento diretto della rete, stanza usuale: soltanto, si è pre­chiodo "per vedere l'effetto che per pilotare il relé RL 1. ferito ricorrere alla regolazione fa". Con qual'i conseguenze, già Un condensatore, costituito sul ramo negativo per due pre­sapete. in realtà dai due C1 e C2 in cisi motivi: innanzitutto cosìr si I condensatori C 1 e C2 evita­parallelo, è messo in serie alla possono usare transistori tipo no che il circuito scatti per un piastrina. La sua capacità è cal­NPN, molrto più facilmente re­qualche spiffero di sovratensio­colata così: supponendo che il peribili dei PNP, ma pure, così ne che dovesse arrivare dalla relé assorba circa 40 mA a 12 tali transistori possono essere rete, per qualche eccessivo volt, sarà: montati direttamente sul dissi­transitorio sulla linea, od in ac­208 V= 220 V -12 V, e patore, col collettore a massa, censione. C = 40 mA I senza l'impiego di miche isolanti Difatti, l'accensione è l'istan­(2 • n • 50 Hz • 208 V) e di passanti in Nylon. te più critico per qualunque ap­= 0,612 microfarad; Vediamo lo schema di base parecchiatura elettronica: so­in pratica, due da 0,47 µF in semplificato: per semplicità la prattutto se è in gioco un poco di parallelo vanno bene. numerazione è rifatta. potenza; questo è proprio il caso in cui conviene prendere oppor­tune precauzioni. Trovate, sullo schema, una piastrina detta di "soft-start": serve ad inserire una resistenza in serie al primario del trasfor­matore, quando si chiude l'inter­ruttore di rete, e cortocircuitarla dopo alcuni secondi. Così si rie­sce a limitare fortemente il picco di corrente ai diodi raddrizzatori, poiché a"'accensione dell'ali­mentatore, i condensatori elet­trolitici C1 e C5 sono completa­mente scarichi, e quindi costi­tuiscono un brutale corto-circui­to al secondario del trasforma­tore. 
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03 J1 F1 51 
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PIASTRINA. So'rT-.STA.RT DISS\~..O.'TORG:. PIASTRINA. DI REc:;oLAZIO~E 
NOTA: IL LEl>, I C1e ca, Boccol.E J>°~ITA 5oNo to\ONTA"TI Slll.. .D1.SStPA1"':>R4i 

figura 2 -Schema completo alimentatore 13,5 I 20 A. 
Piastrina di regolazione Componenti vari esterni ai es Piastrina soft start R1-R4 = 470 Q 0,5 W 
R2 = 820 Q 0,5 W J1-F1-S1 =in contenitore unico R1=15Q10W R3 = 56 n 0,25 W Piastrina per dissipatore T1 = Trasform. 200 I 24 V I 1 O A R2 = 10 Q 0,5 W RT =Taratura (vedi testo) C1-C2 = 10 nF 250 Vac R3 = 2,2 kQ 0,25 W VR 1 = SCR 2N4441 R1-R2-R3 = 0,15 Q 10 W C3 = 100 nF 150 Vac C1/C2 = 0,5 µF 1000 V poliest. DZ1 = Zener 15 V 400 mW R4 ;;;;; 0,82 Q 5 W C4 -C5 = 27000 µF 64 V C3/C6 = 1000 µF 25 V F1 =fusibile 25 A R5-R6-R7 = 100 Q 0,25 W C6 = O, 1 µF cer. C4 = C5O,1 µF cer. IC 1 = regol. 7912 
R8 = 68 Q 3 W C7-C8=O,1 µF cer. D1 -D2 = 1 N4007 
C1-C3 -470 µF 16 V C1-C2-C3 = 0,1 µF cer. R 1 = solo per ventola a 12 V 
D3 = 1N4001 C2 -C4 -C5=O,1 µF cer. 01-02-03 = MJ3001 R2 = 470 Q 3 W 
:~ µi 
01 = 2N1711 M 1-M2 = morsettiera D1-D2 =Diodo 5 A 'RD1 = Ponte raddr. 25 A 
·~.~ 
1:,?:.:g 
MI = morsettiera Clips portafusibile M 1 = morsettiera V1 = ventilatore 12 o 24 V RL 1 = relé feme serie MKP 12 V Dissipatore dissipatore 
LED 1 =Rosso ·-e~ circuito stampato Circuito stampato circuito stampato Boccole d'uscita w 
__;. 
"'" 

Trascuriamo per ora la R2. Un carico posto all'uscita ri­chiede corrente (113) dal' 7912, e fluisce attraverso la R3; se non ci fosse Q1, ai capi di R3 vi sarebbe la caduta V3 = R3 • 13. Ora ricordiamo che Q1 è un darlington, e fra base ed emetti­tore vi sono due diodi equivalen­ti in serie, simili a 01 e 02. Considerando Q1 in circuito, come indicato in figura, la cor­rente sul carico si dividerà fra R1 ed R3 così che ai loro capi vi sia la stessa caduta di tensione, la corrente in R3 è 13 e vale la relazione: 11 I 13 = R3 I R1 approssimata, naturalmente, perché 'i due diodi aggiunti non sono proprio equivalenti alle giunzioni del transistore, e per­
figura 3 -Disposizione componenti piastrina soft-start.
ché esiste anche la corrente di base. La resistenza RB serve a portar via la piccola corrente di riposo dell'integrato, più quella che scorre nel partitore d'uscita, quando non c'è carico applicato ai morsetti. Èfacile vedere che con que­sto circuito Q1 funziona da "mol­tiplicatore di corrente" dell'inte­grato, per cui tutte le stesse pro­tezioni di quello valgono per l'in­tero circuito; non solo, ma met­tendo più transistori, ciascuno con la propria resistenza di emettitore, si può arrivare a controllare e regolare anche una potenza molto grande. Questo perché la corrente di base dei darlington è molto pic­cola e trascurabile rispetto al'la corrente sopportabile dal rego­l'atore integrato. Qui l'abbondante ampere (ti­picamente: 5 A) fornibile da IC1 viene moltiplicato per 5.5 dacia­scun transistore, così che la cor~ 
febbraio 1991 
rente massima può, per brevi istanti raggiungere i 20 ampere e oltre, grazie al serbatoio di energia costituito dai due C4 e C5. 
Naturalmente, il valore della resistenza sull'ingresso dell'in­tegrato non va messo a casaccio, ma bisogna cercare il migliore compromesso tra la caduta di tensione (a pieno carico) troppo ridotta, che porterebbe a gravi disparità fra le correnti sui diver­si transistori, ed una caduta ec­cessiva, cui conseguirebbe una spropositata dissipazione, sulle resistenze e sugli stessi transi­stori. 
Sul termi1nale di riferimento dell'integrato notate una coppia di resistenze: servono-a sollevare un poco la tensione d'uscita, fino a 13.5 volt; potete eventualmen­
te ritoccare tale valore modifi­
cando i valori di R3 oppure di R4, od inserendo la RT, onde rialzare la tensione per quel che 
~I 
TI 

~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~ 
figura 4 -Disposizione componenti piastrina dissipatore. vi serve. Attenzione che, a meno che non variate lo zener DZ1, a 
circa 15 volt interviene la prote­zione alla sovratensione. 
Qualche parola sul trasfor­matore: a parte, in altro artircolo, potete trovare un programmino in basic (adatto pressocché ad ogni computer) che vi permette di verificare l'utHizzabilità di quanto magari già possedete; nel!o stesso articolo trovate an­che un esempio di videata riferi­ta proprio a questo lavoro. 
Se considerate che un tra­smettitore in SSB emette in pie­na potenza solo durante brevi istanti del parlato, e comunque per non oltre la durata di una sillaba, potete far conto pieno sul magazzino di energia costi­tuito dagli elettrolitici, e limitarvi a dimensionare i
i trasformatore per l'uso continuo. 
Ne risulta che per un RTX da 1OOwatt in SSB si ha una richiesta di corrente non superiore ai 7 od 8 ampere continui1(solo durante la trasmissione, mentre parlate) con picchi non superiori ai 15 fino a 18A. 
Noi abbiamo usato un tra­sformatore da 300 VA, con se­condario a circa 22 volt. 
GH elettrolitici è bene siano da cinque a dieci volte il teorico: qui abbiamo esagerato, ma, vi­sto che c'erano ... 
Il collaudo 

Verificate con estrema cura le piastrine prima dell'assem­blaggio totale; procuratevi an­che qual1che chilo di resistenze di potenza, oppure alcune lam­pade da automobi l
e, di quelle per fari/anabbaglianti. 
Ciascunaèda45Wa 12+ 14 volt nominali, per cui con un paio 

figura 5 -Disposizione componenti piastrina di regolazione. 
febbraio 1991 
percorsi dal 220 Vac, e dopo un paio di controlli ulteriori, provate la tenuta al carico alimentando l'apparecchiatura e ponendo in uscita lampade o resistenze fino ad assorbire la corrente dovuta. 
Il fusibile da usarsi è bene sia di tipo rapido per essere effica­ce, da 20 + 25 ampere max. 
Il ponte di diodi dovrà essere del tipo robusto, metallico, da 25 ampere minimi, e dovrete collo­carlo saldamente sul fondo in alluminio della scatola o sullo stesso dissipatore dei transistori di potenza. 

in parallelo, magari agigiungen­di sovratensione con l'SCR. Quanto al dissipatore, vale dovi una lampada più piccola, Provando la "soft-start", state sempre la regola che più grosso potete provare la tenuta al cari­molto attenti poiché la stessa è, meglio è; dalla fotografia po­co continuo. circuiteria è interamente sog­tete farvi una idea di quellllo da 
Comunque, con l'aiuto di un getta alla tensione di rete, per noi usato. È appena sufficiente. altro alimentatore in grado di cui è molto pericolosa; usate le Usate cavi ad elevata sezio­
erogare circa 20 volt, potete necessarie precauzioni. Quindi ne: dovrebbero essere, per 20 provare la piastrina di regolazio­montate il tutto, facendo sempre ampere, di almeno 5 mm2. Me­ne a parte, come pure il circuito bene attenzione ai conduttori glio quelli a trecciola. ---
Colpa mia,  
che la fretta fosse una cattiva consiliera, lo sa­ 
pevamo tutti!: ma fino a questo punto!  SONDA  R .F .  
Insomma, ho dato per scontato che la  
trasposizione del circuitino di Elettronica Flash  
12/90 a pag . 17, la Sonda R.F., dalla basetta a  
bollini del prototipo allo stampato fosse la corret­ 
ta, ed ho preso un granchio. Questo perché, al  
momento di spedire il tutto all'Editore, ho distrat­ 
tamente unito iii prototipo errato. In effetti, come  
non pochi Lettori mi hanno subito avvisato, lo  
stesso giorno di uscita in edicola della Rivista, vi  
sono incrociate due piste. Così il negativo di  
'batteria è in corto con la massa fittizia all'uscita di  
U1-b.  
Scusatemi ed eccovi i disegni corretti , col  
piano dei componenti come appare col ponticello  
aggiunto; se aveste già stampato il master errato,  Elettronlce  Flas h  
potete operare la correzione con un minuscolo  
intervento.  
Altri Lettori mi hanno chiesto come fare per  
usare lo stesso circuitino come "Voltmetro Elettronico".  

Nulla di più facile : basta inserire una protezione sull'ingresso dell'operazionale U1-a con una resistenza in serie all'ingresso non invertente. In pratica: mettete 100 kQ in serie al punto "7" della serigrafia, così che un eventuale errore di scala non possa danneggiare l'operazionale stesso. A J2 potete connettere i puntali d'ingresso. Attenzione: non superate comunque i 200 volt continui all'ingresso. I componenti usati non li sopporterebbero. 
Carlo Garberi 12GOQ 

febbraio 1991 
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1 i:lULunn:1~1u11e 111uu::;n1i:l1e i:lllltJli:l ::;~t::lli:l 
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32 1/0, 8 A/O, 512 byte EEPROM, RTC, RS·232 o 
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GPC® 451 .. 
Generai Purpose Controller 80 C 451 
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32 1/0, 96K RAM-EPROM, RTC, RS 232 o 485 
Monitor Debugger Trace, FORTH, BASIC, PASCAL, 
C, PLM 51 ecc. 






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ERRAIRE HUMANUM EST 

Roberto Bianchi 

A volte, quando si misura un potenziale, una corrente, quando s.i calcola il valore di un parallelo o di una serie di resistenze o condensatori, può essere utile sapere come siicalcola e come si propaga l'errore. 
Cosa si iintende per errore 

Tutto quello che noi misuriamo è soggetto ad una incertezza, che può essere grande o piccola a seconda dell'accuratezza della stima che noi effettuiamo. 
Questa incertezza è l'errore inteso in senso scientifico del termine. Sì, perché possiamo au­mentare la precisione degl
i strumenti, ma l'errore, seppur piccolo rispetto alle grandezze in gioco, vi sarà sempre. 
Anche se noi possiamo "controllarlo". 


Tipi di errore 

Gli errori si classificano generalmente in due tipi: casuali e sistematid. I primi possono dipen­dere da noi ed essendo casuali sono eliminabili grazie ad un elevato numero di ripetizioni della misura. I secondi dipendono generalmente dalla strumentazione. 
È difficile accorgersi che in una data misura è insito un errore sistematico ed è pertanto difficile eliminare questa fonte di incertezza o, meglio, "controllarlo". 
Un esempio: supponiamo di essere in auto e di voler cronometrare il tempo impiegato per per­correre un chilometro. Supponiamo anche di prendere un punto di riferimento preciso all'interno dell'auto. Facciamo partire e fermiamo il nostro cronometro quando il punto di riferimento passa davanti ai riferimenti chilometrici siti sulla strada. 
Il nostro tempo di reazione è variabile; nel premere la prima vo'lta per avviare e la seconda per fermare il cronometro, si generano errori ca­sual,i che possono però essere trattati statistica­mente (solo con un grande numero di ripetizioni) al fine di ottenere una stima realistica del tempo impiegato per percorrere un chilometro. 
D'altronde se ili cronometro è più veloce o più lento la nostra stima sarebbe affetta da un errore di tipo sistematico. Per questo è importante, in caso di misure accurate, sapere quale errore introduce nella nostra misura l'apparecchio che utilizziamo per effettuarla. 

Come si scrivono e come si calcolano gli errori 
Supponiamo ora di possedere un righello e di voler misurare la lunghezza di una pagina di quaderno. Annotiamo su un altro foglio il valore che noi leggiamo: 13,5 cm. Ma non sappiamo con precisione (ecco già una incertezza) se erano 13,47 cm o 13,52 cm. 
Il valore che annoterei, interpolando, sarebbe quindi di 13,5 cm± (si legga più o meno) O, 1 cm (interpolare significa valutare la posizione fra Ile incisioni di una scala). Notate che non ho scritto± 0,03 cm, in quanto il valore migliore è affetto da un solo numero dopo la virgola decimale, quiindi è inutile complicarsi la vita, la vista e il ... cervello. 
Una stima, quindi, viene espressa nella forma: 
Valore misurato = valore migliore± incertezza 
L'incertezza molte volte viene indicata con òx, mentre il valore migliore con Xbest. Con questo tipo di scrittura intendo dire che sono "ragione­
febbraio 1991 

volmente certo" che la lunghezza del mio fogl1io sia compresa tra i1 valori Xbest-òx e Xbest+òx. 
A volte, nella notazione scientifica, si preferi­sce usare l'errore relativo (o errore frazionario o ancora precisione) dato da: 
errore relativo = òx j Xbest I 

L'errore relativo è spesso molto piccolo per cui conviene esprimerlo come errore percentuale moltiplicandol,o per cento. Cos·ì~a lunghezza del mio foglio si scrive come: 
lunghezza= 13,5 ± 0,74% cm. 

Esprimere sempre Xbest e òx con la stessa dimensione (inutile scrivere 1 m ± 1cm!, ma 100 ± 1cm). Inoltre è sempre bene giustificare perché si è scelto un certo valore per indicare l'errore piut­tosto di un altro. Questo per convincersi che è molto facile sottostimare l'errore. 
Qualche esempio pratico: su di una resistenza leggiamo il seguente valore: 1 O kQ con il 5% di tolleranza (ecco l'errore relativo) sul valore nomi­
nate. 
Ciò significa che Xbest = 10000 Q mentre òx (dopo semplici calcoli) è uguale a 500 n. La resistenza ha quindi un valore compreso tra 10500 e 9500 n. 
L'uso di questo tipo di resistenze ad altre con 

tolleranze ancora maggiori, porta ad errori in altre 
misurazioni . 
Supponiamo infatti di riuscire a far scorrere in 

due resistenze da 1 O kQ al 5% (in realtà una è di 
10500 e l'altra di 9500 Q) una corrente di 1 mA. 
Misuriamo la tensione ai capi di ognuna di 

queste due resistenze: 10,5 V e 9,5 V. Due valori 
molto differenti tra loro. 
+V 
SONDA TERMICA 
A VARIAZIONE 
LINEARE DI 
CORRENTE R AL TESTER 
figura 1 

Pensate a quale errore avrebbe portato utiliz­zare una di queste due resistenze nel circuito di figura 1, se non avessimo tenuto conto dell'errore introdotto dalla tolleranza della resistenza. 

Propagazione degli errori... 
Nell'esempio precedente ho calcolato la ten­sione dalla semplice formula V=IR. Supponiamo però che il nostro generatore di corrente costante 
non eroghi (esattamente!) 1 mA, ma 1,0 ± 0,5 mA. Prendo una delle due resi1stenze precedenti e la collego come nel circuito di figura 2. 
+V 
figura 2 

Quale sarà l'errore nel calcolo teorico della tensione, dato dal prodotto della intensità d'i cor­rente per la resistenza? 
... nel prodotto... 
L'errore òp in un prodotto P è circa uguale alla somma degli errori relativi . Il tutto espresso in formule: p=xy 
misura di P=Pbest ± ò~ Pbestl 
dove 
opl Pbest I = òx lxbest I+ òy jvbestl 

Tale regola vale anche per il quoziente tra d'ue misure. 
Nell'esempio, l'errore relativo della corrente era uguale al 50%, per cui V sarà 10000 x 0,001 = 1 O V (Pbest) ± errore relativo del prodotto cioè 55% (=50% + 5%). Ciò significa che la nostra misura è 10 ± 5,5 V. 
Provate a fare i calcoli della resistenza massi­ma ( 10500 ohm) per la corrente massima ( 1,5 mA) e capirete perché ho scritto circa uguale. 
febbraio 1991 
... nella somma... 
Per la somma e per la differenza le cose sono un poco diverse. 
L'errore òs i1n una somma o in una differenza è circa uguale alla somma dei singoli errori assol
uti (anche quando si esegue una differenza). In for­mule: 
òs = òa + òb + òc -(òd + òe + òf) ... 
Sbest = Abest + Bbest + Cbest -(Dbest + 
Ebest + Fbest) ... 
misura di S=Sbest ± òs 

Notare che in questi calcoli non si usano gli errori relativi. 

... in un prodotto particolare... 
L'errore in un prodotto tra un numero esatto ed una grandezza è ug,uale al prodotto tra il valore assoluto del numero esatto e l'errore assol
uto. lri formule: 
Pbest=nXbest òp =In Iòx la misura è Pbest ± òp 
E qui mi voglio fermare per non complicare le cose. Spero di essere stato semplice ed esaurien­te nelle spiegazioni. 
Bibliografia 
John R. Taylor "Introduzione all'analisi degli errori" 
ed. Zanichelli. 

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febbraio 1991 

re questo lecito desiderio proponendovi due modelli 
affidabilissimi, con la sola richiesta di dover rinuncia­re ad un cinema e a una pizza, sacrificio irrisorio per il vostro hobby preferito! 
Da un estratto dell'ultimo catalogo proponiamo: 
a cura di IK4GLT Maurizio Mazzotti 
Teniamo d'occhio l'antenna! 

Un'antenna efficiente vale più della potenza! Un'antenna efficiente vale più della sensibilità! Sem­bra una massima creata per l'occasione, ma basti pensare che tutti i trasmettitori ed i ricevitori, per quanto possano essere buoni ed efficienti, se man­cano di un adeguato sistema di radiazione e captazione, invece di essere "scatole meravigliose" che consetano di dialogare con tutto il mondo, rimangono "scatole e basta"! La passione per la radio non deve essere limitata al semplice scambio di parole. Occorre espanderla onde goderla nella sua pienezza. Conoscere la radio è molto più di un fatto puramente culturale, conoscerla vuol dire amarla, e come per tutte le cose amate diventa bello occuparsi di loro con cura e responsabifità. 
Questa premessa era d'obbligo, visto che ci occuperemo di quell'accessorio che dovrebbe far parte dell'attrezzatura di ogni buon CB o radioamatore che dir si voglia: il ROSmetro! Sì, è proprio quello strumento che consente di stabilire la percentuale di energia irradiata e riflessa, rispetto all'energia fornita dal trasmettitore. A quale scopo sciupare potenza, se questa poi non viene irradiata? 
Controllare periodicamente il proprio impianto d'antenna è doveroso, ma tenerlo costantemente sott'occhio è certamente molto meglio! 
Si possono evitare guai ai finali de~ ricetrans, si possono evitare chiamate a squarciagola senza ri­sposta, si possono evitare spese nelle eventuali riparazioni al baracchino "scottato". 
Ebbene, per evitare tutte queste cose antipati­

che, sia per perdita di tempo, divertimento e, perché 
no, danaro, ecco che diventa più pratico avere 
sempre a disposizione un ROSmetro, una sentinella 
pronta ad awertirci se siamo o non siamo nelle 
condizioni ideali per effettuare un QSO. 
Fino a ieri il costo di un ROSmetro poteva 

"influire" negativamente sull'eventualità di un futuro 
acquisto, oggi però la SIRTEL è in grado di soddisfa­
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febbraio 1 991 

UPGRADE SEN1ZA PAURA: 
1

OL1lVE,TTI M24 
Giorgio Taramasso 
Come ringalluzzire il vecchio, glorioso Olivetti M24: nuovo processore NEC V-30, nuove ROM, mouse, disco da 3.5 pollid, e per chi non si accontenta, scheda video EGA o VGA. .. Un lavoro per esperti, ma non troppo! 
Ne.Imercato dell'usato si trovano ormai a ottimi prezzi persona! computer che fino a pochi anni fa costavano ancora troppo per le tasche dell'hob­bista medio. 
Un caso tipico è quello dell'M24 Olivetti, che, rispetto alla mi1 riade di XT compatibili taiwanesi di cui è pieno il mondo, offre parecchio di più: affidabilità elettrica e meccanica, architettura in­terna a 16 bit dovuta all'impiego dell'8086, clock a 8 MHz, presenza "nativa" -senza necessità di ricorrere a schede di espansione -di interfacce parallela, seriale, mouse, orologio e floppy, adatta anche per i 3.5 pol,lici 720k. 
Inoltre la scheda video dell'M24 emula total­mente la CGA IBM, con simulazione dei colori anche su monitor B/N mediante toni di grigio. Il modo ad alta risoluzione (640x400, detto comune­mente modo Olivetti o modo AT&T 6300, che è l'M24 prodotto negli USA), si apprezza non solo con i programmi di grafica che ne fanno uso, ma anche nell'eccellente definizione dei caratteri in modo alfanumerico, superiore a quella pur buona della ben nota scheda Hercules (720x348). 
1
1 classico esemplare di M24 anzianotto e polveroso, con due unità a dischi da 5.25 pollici, 256 o 512k di RAM, è di solito acquistabile per poco, e può essere ringiovanito e potenziato con poca spesa, e in passi successivi: vediamo come. 
Innanzitutto controllate, all'atto dell'acquisto, se all'interno della macchina sia montato il cosid­detto Bus Converter: si tratta di una piastra situata orizzontalmente tra il gruppo alimentatore e la scheda video (posta verticalmente) che reca su di sé alcuni connettori a 62 poli -tipici dell'XT IBM e relativi cloni -che permette appunto il montaggio delle normali schede previste per l'XT. 

Se la possibilità di aggiungere schede diiqual­siasi genere non vi interessa e pensate anche di 
fare a meno del disco rigido, oppure questo è già presente ed accoppiato ad un controller Olivetti, che può funzionare senza Il Bus Converter, allora potete farne a meno anche voi; altrimenti evitate l'acquisto di un M24 privo di Bus Converter, poi­ché è difficile da trovare in un secondo tempo a buon mercato. 
Senza di esso le possibilità di espansione sono limitate ad una sola scheda, per di più di produzione Olivetti o comunque specificatamente prevista per l'M24, quindi ormai rara e cara... Cercate anche di procurarvi il programma SYSTEM.EXE -diagnostico Olivetti normalmente fornito con l'M24/M24SP/M21, che vi sarà utile per effettuare i vari test di funzionamento. 
Un'occhiata anche alle due periferiche princi­pali: se la tastiera ha qualche tasto "muto", di solito basta estrarlo, togliere il meccanismo a molla e pulire il contatto nonché la zona dorata sottostante con alcool; prevedendo di voler collegare un mouse, controllate anche che sul retro -vicino al cavo di connessione della tastiera, avolte nascosto da uno sportellino -ci sia un connettore DB-9, assente in alcune tastiere; quanto al monitor, oc­chio alle eventuali bruciature dei fosfori sul
lo schermo (si vedono meglio a video spento). 
febbraio 1991 
Una volta venuti in possesso del "bambino", e controllato il normale funzionamento di tutta la "baracca" -il diagnostico d'accensione indica tra l'altro la versione di ROM e la quantità di RAM montata -spegnete tutto, allentate le 4 viti del pannello posteriore, togliete icoperchi (alla Olivetti sono maestri nell'arte dell'incastro... ) e provve­dete ad una scrupolosa pulizia interna: è incredi­bile la quantità di polvere che riesce a penetrare nell'M24, quindi olio di gomito, pennello medio morbido e aspirapolvere! 
Supponiamo ora che il vostro computer si trovi nelle condizioni "peggiori": versione ROM minore della 1.43 (1.0, 1.1, 1.36), 8086 e RAM (256k) saldati direttamente senza zoccoli su scheda madre. Diamo per scontato che disponiate di normali dosi di esperienza e buon senso, di sal­datore a bassa tensione, dissaldatore a pompetta ben efficiente, e di tutto quel bagaglio di cono­scenze spicciole basilari per alcune delle opera­zioni che seguono: per altre , come vedrete, le cose si sempli1ficano parecchio. 
Un' ultima avvertenza: se c'è il disco rigido, togliete la scheda controller e scollegategli l'ali­
mentazione, eviterete il rischio di rovinarlo con le ripetute accensioni e spegnimenti dovuti alle pro­ve di funzionamento. 
E' bene infatti controllare, volta per volta, la buona riuscita di ogni modifica effettuata, altri­menti se qualcosa non va, chi vi dice quale tra le ultime 2178 modifiche fatte è la "colpevole"?! 
In questa puntata ci occuperemo dunque di : ag1giornamento dellla ROM, espansione RAM, so­stituzione del processore lntel 8086 con l'equiva­lente "veloce" NEC uPD 70116-8 (V-30 a 8 MHz 
per gli amici), e anche di qualche altro particolare hardware minore. Il chip NEC permette incrementi delle presta­
zioni valutabili tra il 15 e il 40%, dovrebbe costare 35-50 klire, e le vale tutte: l'aumento di velocità ­per esempio nella scrittura su video in modo grafico-salta all'occhio: quindi estraete la piastra madre, sconnettendo anche il cavo piatto delle 
unità a dischetti e le alimentazioni, e dissaldate con estrema attenzione-sarebbe imperdonabile rovinare lo splendido stampato -il vecchio 8086 (vedi foto 1 ): saldate al suo posto uno zoccolo a 40 pin di buona qualità. 
foto 1 -Il V-30 nel, suo zoccolo: più in alto lo zoccolo per 1'8087. Si vedono anche i 2 banchi RAM: 256 Kbit nello "0" (a sinistra), e 64 Kbit nell"1" (a destra). 
febbraio 1991 

Rimontate tutto e inserite 11 V-30 al suo posto e 150 o equivalenti, velocità di accesso max 150 nS, nel senso giusto: per testare il funzionamento è qui RAM più veloci servono solo a sprecare soldi). sufficiente il solo diagnostico di accensione; se Spesso fortunatamente almeno uno dei ban­tutto è a posto rismontate pazientemente la sche­chi -solitamente il "banco 1" -è provvisto di da madre e passate alla RAM. zoccoli, quindi basta sostituire i chip su quello 
Nel caso che nessun banco della RAM sia senza dissaldare niente: però pul i1te i contatti degli zoccolato, dissal1date tutto il "banco O" ( 18 chip zoccoli con alcool prima di inserirvi le nuove RAM! 4164 o equivalenti, (foto 2), saldate 18 buoni Rimontate ancora una volta il tutto e "sorbitevi" zoccoli a 16 pin e inserite i chip da 256kbit (41256-la Tabella 1: 
OLIVETI! M24/M24SP/M21 switch 
DIP-SW O(verso l'interno della piastra) 
4 3 2 1 Bank O Banl<1 Piastra espansione RAM Totale 
ON ON ON OFF 128k --128k 01\J 01\J OFF ON 128k 128k -256k ON ON OFF OFF 128k 128k 128k 384k 01\J OFF ON ON 128k 128k 256k 512k ON OFF ON OFF 128k 128k 384k 640k OFF ON ON ONI 512K --512k OFF ON ON OFF 512k 128k -640k 
Lo switch 4 va in ON se si usano su piastra base chip da 64kbit (4164 o equivalenti), in OFF se si,usano chip da 256kbit (41256 o equivalenti) DSW 
I 
I 

5 Se ON 8087 assente, se OFF presente 6 Se ON 8250 presente, se OFF 8530 7 Non usato 8 Se ON, ROM BIOS 4k (2732), se OFF ROM 8k (2764) 
tlRllMNE CORRECT '? 

Per ora non ho riportato tutta la documenta­zione sul settaggio degli switch dell'M24 (1 ): tor­nerò sull'argomento nel corso della seconda pun­tata. 
Se avete messo le RAM da 256kbit sul "banco O", o comunque la vostra "situazione RAM" rientra nei casi previsti dalla Tabella 1, bene; se invece avete le RAM da 256kbit sul "banco 1", allora dovete lasciare lo switch 4 in OFF, e provare le altre 8 combinazioni offerte dai rimanenti 3 switch: spegnete il computer ogni volta, e individuate quali delle 8 combinazioni permettono al diagno­stico d'accensione di arrivare a 640k: prendetene nota, perché solo una di esse è quel
la giusta e verrà individuata dal SYSTEM .EXE, nella fase in cui testa la configurazione della macchina (foto 3). 
Ora, dopo cotanto lavoro-se siete particolar­mente iellati avete dissaldato 40+ 16x118=328 fori metallizzati! -passate a qualcosa di più leggero: la sostituzione delle ROM, sempre zoccolate (foto 4); qualsiasi concessionario Olivetti dovrebbe es­sere in grado di farvi avere l'aggiornamento 1.43 
o successivo. 
Le ROM (EPROM) dovrebbero avere una tem­po di accesso non maggiore di 250nS. Badate sempre alisenso di inserimento e non scambiate la ROM "H" (byte alto) con la "L", (byte basso)-non dimenticate che l'M24 "frulla" a 16 bit-altrimenti il computer, non si rompe, ma non esegue il boot e sembra defunto... 
Con le nuove ROM si hanno due vantaggi, i
i primo è che tutti, quei piccoli e strani problemi di compatibilità col "mondo" IBM che affliggono nor­malmente l'M24 svaniscono d'incanto; il secondo 
foto 3 -Schermata (VGA, inverse video) del programma dia­gnostico SYSTEM.E­XE: qui è tutto OK, altrimenti al punto 3 avreste un messag­gio di errore. La VGA viene vista al punto 23, ma il diagnostico non funziona, perché previsto per la sche­

<" 8' = PIO , ' 1' VES > da EGC Ol
ivetti. 
è che a partire dalla versione 1.43 sono state inserite nel BIOS le routines di supporto per la scheda grafica EGA e VGA (2) . 
Gli ultimi due interventi hardware di questa puntata riguardano la scheda video e la batteria tampone dell'orologio in tempo reale, situata sulla piastra madre, vicino al cicalino. 
Se avete il monitor monocromatico, collegate stabilmente a massa il pin 2 (MON_IO, ovvero MONitor IDentifier) sul DB-25 del connettore sche­da video Olivetti, che "credendo" così di essere collegata ad un monitor a colori, cancellerà quella specie di attributo di sottolineatura, che su certe combinazioni di colore, dà sullo schermo strane striature orizzontali . 
-Se poi l'orologio dimentica ora e data a com­puter spento, controllate che sulla batteria al Ni­Cd ci siano almeno 2.4 volt (3.6-4 a computer acceso), altrimenti sostituitela. Ricordate che per avere l'orologio in tempo reale funzionante diret­tamente da OOS dovete usare quello Olivetti: il 
3.30 o il 3.30a è recente, e non sembra avere "bachi" di nessun genere! 
febbraio 1991 

Ricordo che tutte le modifiche descritte si applicano anche all'Olivetti M21 -un M24 trasportabile -e all'M24SP, con clock a 1 OMHz e coprocessore 8087 e RAM 640k ( 120nS) montati di serie anziché opzionali come sui "fratelli" mino­ri. In quest'ultimo caso ricordarsi di acquistare V­30 da 1OMHz (uPD 70116-1 O) e ROM (EPROM) da max 200nS. 
Innanzitutto sono necessarie due considera­zioni filosofiche, la prima sulla scheda EGANGA e la seconda sulle unità di memoria di massa: i,nizia­mo dallla prima. 
Se decidete di collegare una scheda grafica alternativa sull'M24, non dimenticate che lo stan­dard VGA è ormai il più diffuso: comprare oggi una EGA per risparmiare qualche centinaio di biglietti da mille significa -a mio avviso -fare un investi­mento sbagliato; va però detto che l'M24 "va un po' stretto" ad una VGA di, alite prestazioni (5112k RAM, modi estesi 800x600 e 1024x768), ma allo stesso tempo rappresenta anche l'acquisto più indicato per evitare di ritrovarsi una scheda video già obsoleta. 
Personalmente ho acquistato una scheda VGA con bus a 16/8 bit autosettante; così per ora funziona-niente male, è anche piuttosto veloce ­a 8 bit sul· Bus Converter M24, e in futuro potrò sfruttarla al pieno della sua velocità e potenza su un computer di classe superiore. 

In ogni caso (EGA, VGA, VGA estesa) inserite­la in uno slot qualsiasi dell Bus Converter, e disa­bilitate la scheda video Olivetti come da tabella 2. 
Con l'estrazione dell'integrato e il riposiziona­mento degl1 i switch, la scheda video EGANGA deve funzionare, a patto che le ROM del BIOS siano le 1.43, come si è detto nella puntata prece­dente. Naturalmente vi occorrerà anche un adatto monitor EGA, VGA (o un MultiSync, se avete una VGA estesa), e potrete scollegare rl monitor Olivetti. 
La seconda considerazione filosofica riguarda le memorie di massa: posto che lo spazio disponi­bile sul frontale dell'M24 consente l'inserimento di due soli elementi da 5.25 pollici, è chiaro che se non avete il disco rigido, potete sostituire uno dei. 
5.25 pollici con un 3.5 pollici/720k, per disporre di entrambi i formati. Ma se avete il disco rigido, che vi occupa uno di quegli spazi, siete obbligati a scegliere tra il 5.25 e il 3.5. 
Nel caso che decidiate di sostituire comunque uno dei 5.25 con un 3.5/720k, dovrete procurarvi anche il cosiddetto "frame", cioè l'adattatore che ne permette il montaggio al posto di un 5.25. 
foto 4 -Le EPROM del BIOS, versione 1.43. 

febbraio 1991 

OLIVETTI M24/M24SP/M21 switch 
DIP-SW 1 (verso l'esterno della piastra madre) 

DSW 1 Se ON, unità floppy da40tracce (48TPI), se OFF da80tracce (96TPI) (lasciarlo su 40tracce). 2 Se ON unità floppy ad avvio lento, se OFF ad avvio veloce (lasciarlo su "veloce"). 
3-4 	Riservatii per disco rigido (se questo manca, o è presente la ROM di estensione BIOS sul controller del disco, lasciarli entrambi OFF) . 
5-6 	Se entrambi OFF, emulazione video monocromatico IBM, se solo 5 ON video 80x25, se solo 6 ON video 40x25 (lasciarlo in 80x25), se entrambi ON la piastra video indigena è disabilitata, ma occorre estrarre il 74LSOO che si trova alle coordinate 6/7 H: di solito è montato su zoccolo, e si trova a ridosso del connettore a vite di massa (GND -BLK). 
7-8 	Se entrambi OFF, 4 unità floppy presenti, se entrambi ON 1 unità, se solo 7 ON 3 unità, se solo 8 ONI 2 unità. 
La sostituzione meccanica è semplice, ma dovrete settare correttamente gli switch del nuovo elemento a seconda dell'unità fisica voluta (A: o B:); siccome la cosa può essere di una semplicità disarmante così come di una insidiosità "fan­tozziana" (l'unità aggiunta non si seleziona -spia 
ostinatamente spenta -oppure si selezionano entrambe, oppure ancora si seleziona una unità, ma resta fermo il motore, e in compenso parte il motore dell'altra unità anche se non è seleziona­ta... sembrano barzellette, ma capita!), è bene fare riferimento ai ponticelli dell'unità appena ri­mossa. 
Dal punto di vista software il nuovo elemento diventa automaticamente l'unità logica C: (se non avete il disco ri,gido) o la O: (se ne avete uno, che è appunto l'abituale unità C:); a far quadrare le cose ci pensa il DRIVER.SYS, grazioso program­mino fornito col DOS che viene lanciato dal file CONFIG.SYS di configurazione iniziale, presente sul dischetto di avviamento -o sul disco rigido ­contenente la riga: 
DEVICE=DR l1VER.SYS /D :O/F:2 per l'unità A: 
oppure: 
DEVICE=DRIVER.SYS /0:1/F:2 per l'unità B: 

Ovvero: il disco A: (D:O) o B: (D: 1) viene visto anche come disco "esterno", 720k, 3.5 pollici, 80 tracce, 2 testine. Questo vi basti, volendo saperne di più cercate sui manuali del DOS tutti i parametri del DRIVER .SYS, COSÌ evito ripetizioni inutili! 
Ricordatevi che in fase di formattazione dove­te chiamare il nuovo disco "con la sua lettera", altrimenti la formattazione avviene a 40 tracce, 360k, come per un normale 5.25 pollici ... in lettura/ scrittura la gestione è invece trasparente. 
Veniamo ora al mouse: la tastiera M24 preve­de il collegamento diretto di un mouse o trackball su un connettore DB-9: tale mouse prevede fino a 3 pulsanti. Quale mouse collegare? Quello Olivetti, ammesso di trovarlo, ma anche -per esempio ­quello fornito con i computer Atari, serie ST o 
MEGA, a patto di modificare i collegamenti come da tabella 3. 
In genere, è collegabile alla tastiera M24 qual­siasi mouse che dia in uscita le due coppie di segnali di movimento (Xa, Xb e Ya, Yb) a livello 
TTL, sfasati di 90°; inoltre i pulsanti devono chiu­dere verso massa. 
Praticamente la totalità dei mouse presenti sul mercato soddisfano a queste condizioni -posso­no avere anche solo 2 pulsanti, il terzo viene usato 
piuttosto raramente -ad eccezione dei cosiddetti "mouse seriali" che prevedono appunto un colle­gamento seriale o comunque dedicato. 
Visto che se acquistando un qualsiasi mouse per XT/AT e compatibili, probabilmente pagate anche una scheda che non vi serve, consiglierei l'acquisto del mouse Atari: per la modifica costru­ite una breve prolunga DB-9/DB-9 che provvede all'o scambio dei segnali. 
Nel caso dell'Atari non conviene agire diversa­mente -per esempio intervenendo direttamente sui collegamenti interni del mouse -perché il pin · 
febbraio 1991 

CONf\IETTORE DB-9 MOUSE ATARI ST/OLIVETTI M21/24/24SP/28 CONNETTORE TASTIERA OLIVETTI CONNETTORE ATARI SEGNALE 
5 
4 

2 
3 
7 <-PULSANTE CENTRALE 
9 
6 
8 


5 del DB-9 manca, mentre nel connettore Olivetti c'è (Xb) ed è evidentemente indispensabile! 
Normalmente il mouse emula il funzionamento delle freccette direzionali del tastierino numerico, mentre i2 pulsanti sono I' <ENTER> (o <RETURN>, per tacere degli orribili <INVIO> e <IMIMISS>) e I' <ESCAPE> (per fortuna questo non l'hanno an­cora tradotto... ). 
A questo punto è utile procurarsi il MOUSE DRIVE1R Olivetti, programma col quale si possono ottenere tutte le emulazioni di funzionamento (Microsoft Mouse, ecc.), si possono assegnare ai tasti sequenze di caratteri, variare velocità ed accelerazione (effetto balistico) dei movimenti: ma anche nudo e crudo il mouse funziona con la maggior parte dei programmi. 
2 3 4 5 6 7 8 9 
Xb 
Xa 
Ya 
Yb 
NON COLLEGATO 
PULSANTE SINISTRO 
+5V 
GND 
PULSANTE DESTRO 


Con ciò abbiamo concluso: vi accorgerete che ora il vostro vecchio M24 regge il confronto con qualsiasi XT più o meno turbizzato, e forse anche con qualche AT della fascia bassa (ma senza esagerare, Ila Uno Turbo non sarà mai una Ferrari); se avete anche un coprocessore e un disco rigido 
+ controller veloci, passerà ancora qualche tem­po prima che abbiate la reale necessità di passare a qualcosa di più veloce! 
Biblliografia 

(1) Manual
e M24/M21 Descrizione di Funziona­mento, Olivetti, 1984, pp. 2-45, 2-46 [con aggiun­te]; 

(2) 
PC MAGAZINE, 29/2/88, p. 27. 


-------------------------------·--­
febbraio 1991 



A PROPOSITO DELLE 

11 VALVOLE RADIOATTIVE11 
G.W. Horn, 14MK 
I rivelatori di fumo della CERBERUS risalgono agli anni '50, ad un'epoca cioè in cui ancora si credeva che l'energia nucleare avrebbe risolto tutti i problemi del mondo (1) e, a Ginevra, si celebrava "l'Atomo per la Pace". 
Nel depliant della CERBERUS si diceva perciò a chiare lettere che il funzionamento del "rivelatore di fumo" era basato sulla ionizzazione indotta da una sorgente radioattiva. All'epoca esistevano -e con tutta probabilità esistono tuttora -vari stru­menti misuratori di spessore, densità, livello, flusso, ecc. (ad esempio della BERTHOLD GmbH) uti­lizzanti sorgenti di cobalto-60 o di cesio-137. 
Anche alcuni monitori di radiazione sono cor­redati di una sorgentina di cal 'ibrazione, sorgentina che, regolarmente, va "smarrita" . 
Ben noti sono, infine, gli orologi a quadrante fosforescente la cui luminescenza è ottenuta con vernici contenenti radioisotopi alfa-o beta-emit­tenti. 
Nell'articolo "Valvole Radioattive" (Elettronica F'lash, settembre 1990), l'Autore è però incorso in un errore. 
Infatti la "radioattività" non si misura in mR/h bensì in curie (1eèparia3.7 1010disintegrazioni/ secondo). In mR/h (sottomultiplo di R/h) si misura la "intensità di dose" o, con termine inglese più appropriato, la "dose-rate". Questa, in R/h è data da: R/h= A • k/ d2 di cui A è la radioattività (o, semplicemente "atti­vità") della sorgente in C, d la distanza in m, k un coefficiente di proporzionalità (2) relativo al 
(1) 	
In quell'epoca la FIAT progettava la "nave nucleare" nonostan­te che il fallimento della Savannah avesse ampiamente dimo­strato l'antieconomicità della propulsione nucleare per il tra­sporto marittimo mercantile. 

(2) 	
Questo coefficiente, detto "costante di dose" è di 0.84 per il radium-226, di 1.3 per il cobalto-60, di 0.34 per il cesio-137, di 


0.3 per lo iodio-131 . 

il piacere.. . di saperlo.. . 

radionuclide da cui proviene la radiazione . 
A titolo d'esempio, 1Cdi cobalto-60, supposto puntiforme, a 1 m di distanza, in aria, produce la dose-rate di 1.3 R/h, 100 volte di meno a 1 Om, 100 volte di più a 10 cm. 
Ciò che più interessa agli effetti della salute è però la "dose" cui si viene esposti. La dose è data dal prodotto della dose-rate in R/h per il tempo di esposizione espressa in ore. In termini generali, l'esposizione ad una dose-rate anche intensa, per un tempo limitato, può essere innocua, laddove l'esporsi a lungo ad una dose-rate anche modesta può risultare molto dannoso. 
Quando si parla di "dose" bisogna però di­stinguere tra: 
-"dose d'esposizione", che è la misura della radiazione in funzione della sua capacità di pro­durre ionizzazione in un determinato punto dello spazio, e si misura in R (roentgen) (3); 
-"dose assorbita", che è la quantità d'energia ceduta dalla radiazione all'unità di massa della sostanza irraggiata nel punto preso in esame, e si misura in RAD (1 RAD = 100 erg/g); 
-"dose biologica relativa", che è Il prodotto della dose assorbita, in RAD, per il coefficiente di efficacia biologica relativa (4) e si misura in REM). 
Gli effetti biologici delle radiazioni nucleari variano di molto a seconda del tipo di radiazione, dalle modalità di irraggiamento e dagli organi interessati. 
(3) 
1 R è la dose d'esposizione ai raggi X o gamma tale che l'emissione ad essa associata per 0.001293 grammi d'aria produca, in aria, ioni portanti 1 unità elettrostatica di quantità d'elettricità dell 'uno e dell 'altro segno 

(
4) Questo coefficiente è il rapporto tra la dose di raggi X o gamma in RAD e la dose, in RAD, della radiazione considerata avente uguali effetti biologici. Edi 1 per i raggi X e gamma, di 1 O perii neutroni1 veloci, di 20 per i neutroni lenti. Per gli X e i gamma, essendo tale coefficiente unitario, REM e RAD si equivalgono. 


febbraio 1991 

Una dose assorbita "whole-body", cioè da tutto il corpo, dli 600 o più RAD di raggi X o gamma è sicuramente letale (5) nel 100% dei casi (il deces­so avviene entro 15 giorni). 
Non lo è, invece, qualora a venir irradiata sia solo una zona circoscritta delle estremità, come le dita della mano: l'effetto sarà, in tal caso, una profonda ustione necrotizzante che fatalmente evolverà in cancrena; ne soffrivano i medici ra­diologi agli inizi del secolo quando, per la ancora scarsa conoscenza della materia, non si prende­vano le necessarie precauzioni. 
Attualmente si ritiene che la "dose di tolleranza" sia di 0.15 REMlsettimana per le gonadi, 0.3 REMI settimana per gli organi emopoietici, 0.6 REMI settimana per le estremità. 
Poiché gli effetti biologici dell'irraggiamento sono "cumulativi", la dose assorbita massima ammissibile per le persone professionalmente esposte è fissata (decreto ministeriale 6 giugno 1968) in 5 REMlanno e in 1.5 REMlanno per tutte le altre. È comunque da notare che una serie di radiografie toraciche, addominali o intracraniche può facilmente fare accumulare una dose di qualche RAD. 
Ora, tenuto conto che le radiazioni nucleari, come del resto tutte le altre, si attenuano col quadrato della distanza, le "valvole radioattive" ­ammesso che a contatto ci siano 6 mRlh (6)-a 1O cm di distanza darebbero una dose-rate di 0.06 mRlh e di 0.015 mRlh a 20 cm valore, questo, dello stesso ordine di grandezza di quello del "fondo naturale" (7). 
Pertanto dette valvole, se conservate, integre, in un cassetto, non presentano alcun effettivo pericolo. Ben diverso il caso qualora venissero frantumate e il radionuclide in esse contenuto 
(5) 
La dose di raggi X o gamma letale al 50% è di 1 MRAD per i microbi. 100 KRAD per le amebe, 20 KRAD per mosche e zanzare, 1 KRAD per i topi, 900 RAD per i conigli. 

(6) 
Le misure di dose-rate effettuate sulle "valvole radioattive"con il rivelatore a tubo GM (impropriamente detto "Geiger") sono scarsa­mente attendibili. Per una misura precisa occorre un rivelatore a scintillazione e, per scoprire di che radionuclide si tratta, lo si fa seguire da un analizzatore multicanale di altezza d'impulsi 

(7) 
Per il fondo naturale si assume, come media, il valore di 0.02 mR/h. Ci sono però dei siti, come le zone vulcaniche, in cui tale valore 


fosse una polvere (lo è il cesio-137); questo po­trebbe infatti disperdersi nell'ambiente e contami­nare (8) oggetti e pesane. In questo senso le "valvole radioattive" potrebbero risultare veramente "pericolose". La contaminazione è in ogni caso un affare serio anche se causata da sostanze non­radioattiive ma semplicemente tossiche o addiri
t­tura oncogene (9). 
Le radiazioni nucleari sono certamente peri­colose, specie se chi se ne serve è persona, come spesso avviene, di scarsa professionalità; non vanno però ipso facto demonizzate. Del resto, anche in elettronica pericoli e azzardi non manca­no. 
Pericolose sono le alte tensioni, la luce U.V. e Laser, i campi elettromagnetici a UHF se generati a livello di 100 W o più, pericoloso è il teflon che, se bruciacchiato dal saldatore, emette vapori velenosi, pericolosi sono i VMOS che, se distrutti da un runaway termico, rilasciano sostanze alta­mente tossiche. 
Pericolosi sono infine certi apparati IFF del surplus che contengono (o quantomeno negli anni '50 contenevano) un congegno esplosivo di autodistruzione dall'apparenza di un innocente grosso condensatore elet!rolitico. 
Fonti bibliografiche 
-"Il regime giuridico dell'applicazione pacifica dell'energia nucleare", voi. 1 Normativa nazionale, CNEN, 1974. 
-RizzlerWalcher"Kerntechnik", TeubnerVerlag, Stuttgart, 1955. -G.W.Horn "Le Radiazioni Nuc!eari", Del Bianco Ed., Udine, 1965. 
è sensibilmente più alto a causa delle infiltrazioni, attraverso il terreno, del radon-222 (Nitron, o emanazione, derivante dalla disintegrazione del radium-226) 
Ci sono anche alcuni calcestruzzi e, in particolare, degli stucchi, contenenti tracce di radionuclidi che fanno aumentare. e non di poco, il fondo naturale. 
(8) 
La 'contaminazione', che è l'assorbimento da parte di oggetti o organismi di sostanze radioattive si misura in pC/cm' (1 pC = 1O12 C) 

(9) 
Lo sono, per le vie respiratorie, le fibre di vetro di cui all'articolo "Contenitori in Vetroresina" in Elettronica Flash settembre 1990. 


febbraio 1991 


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• Per l'IBM e compatibili1 è disponibile la migliore produzi'one in campo radioamatoriale degli anni 1989/90. 
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• da 3,5" con il sistema Disciple. N'elle richieste, ai Soci di detti Club, sarebbe molto gradito ricevere Vostri 
• programmi, anche generici, quale possibile scambio.
•• Per evitare eventuali mancati ritorni, i Vostri -supporti magnetici -devono pervenire ai Club in busta a bolle 

d'aria più il Vostro indiriizzo pre-stampato e l'uguale affrancatura che vi è servita per l'invio. 
• Indirizzate le Vostre richieste al: 
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SINCLAIR CLUB DI SCANZANO -80053 CASTELLAMMARE DI STABIA Cas. Pos. n. 65 -Tel. 081/8716073. 
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LAFAVETTE -INDIANAPOLIS 
5 W -eh 40+40 AM-FM t 155.000 IVA eomp. 
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Distributore: ANTENNE FIRENZE 2 

VENDITA RATEALE SENZA CAMBIALI E SENZA ANTICIPO Al RESIDENTI 
febbraio 1991 
OMOLOGATO 
P.n 

• 
• 
IN DOTAZIONE 
cavetto di alimentazione con spinotto per accendisigari 
RTX IN-01 
I
CB 


INTEK HANDYCOM SOS 

a cura di IK2JSC -Sergio Goldoni 
CARATTERISTICHE TECNICHE 
GENERALI: Canali Gamma di frequenza Determinazione delle frequenze Tensione di alimentazione Corrente assorbita ricezione Corrente assorbita trasmissione Dimensioni Peso Antenna in dotazione tipo 
lunghezza Strumento Indicazioni dello strumento 
SEZIONE TRASMITIENTE: Microfono Modulazione Percentuale di modulazione AM Potenza max Impedenza d'uscita 
SEZIONE RICEVENTE: Configurazione Frequenza intermedia Sensibilità Selettività Reiezione alla freq. immagine Reiezione al canale adiacente Potenza d'uscita audio Impedenza d'uscita audio Distorsione 
NOTE: Omologato punto 8 art. 334 C.P. 
40 26965 -27405 kHz circuito PLL 12-13 V 0,5 A max 1,2 A max 73 x 184 x 49 mm 0,45 kg gomma, flessibile, asportabile con attacco BNC 260 m non presente 
a condensatore 
AM 
60% max 
4W 
50 Q sbilanciati 
doppia conversione 10,7 MHz/455 kHz 0,5 µV per 10 dB (S + N)/N 10 kHz (-60 dB) > 60 dB 65 dB 0,5W 
8Q 
10% a 500 mV 

Indicatore luminoso della carica delle batterie 
Dispositivo "battery saver" che spegne il display in assenza di segnali 
Selettore bassa potenza TX (1 W). 
ACCESSORI DISPONIBILI 
Antenna in nastro di acciaio flessibile 78 cm con attacco BNC e regòlazione inclinazione 
Cocjice KA-27MT 
Custodia in pelle 
Codice CC-S27 
febbraio 1991 

IN-01 Il 
DESCRIZIONE DEI COMANDI 
1 Indicatore a display del numero di canale 2 Spia luminosa di trasmissione 3 Spia luminosa dello stato delle batterie 4 Tasto di trasmissione 5 Altoparlante interno 6 Microfono incorporato 7 Presa per jack caricabatterie 8 Presa alimentazione esterna 9 Clip per aggancio a cintura 10 Comparto per batterie 11 Comando volume -acceso/spento 12 Connettore di antenna tipo BNC AC-50S 13 Selettore di alta/bassa potenza 14 Manopola di selezione del canale Carica batterie per accumulatori 15 Comando squelch al NiCd da 600 mAh 16 Antenna flessibile in gomma 
febbraio 1991 
IN·Ol m 



DISPOSIZIONE COMPONENTI



lii lii 
• 

ELENCO SEMICONDUTTORI: 
• 
0101-102-502-506-507-508-509-512-515 = lS 2473 1N4148 0103-201-203-516 = OA 90 0501 =Zen. 5,6 aV 0505 =Zen. 7,5 V 0511 =MV 2209 BBt.C• BB109 0202-518-519 = 1N4002 
0513-514 =LED 

QlOl-102-103-301-302-511-513 = 2SC 1923 Q201-202-203-205-503-504-507-510-512-514-515 = 2SC 1815 Ql06-204-501-502-508-509 = 2SA 1015 Q505-506 = MPS 9634 BC 239' Q 104-105 = 2SC 380 Q304 = 2SC 2078 Q303 = 2SC 2314 
IC201 = KIA 7217AP 
IC501 = LC7185 


1 Le ditte costruttrici generalmente forniscono, su richiesta, i ricambi originali. Per una riparazione
1 

immediata e/o prowisoria e per interessanti prove noi suggeriamo le corrispondenze di cui siamo a conoscenza (evidenziati su fondo grigio). 
febbraio 1991 
• 

• 

febbraio 1991 

• 
• GENERALI: Canali Gamma di frequenza Determinazione delle frequenze Tensione di alimentazione Corrente assorbita ricezione Corrente assorbita trasmissione Dimensioni Peso Strumento Indicazioni dello strumento 
SEZIONE TRASMITIENTE: Microfono Modulazione Percentuale di modulazione AM Potenza max Impedenza d'uscita 
RTX 


LF-01 
I
CB 


LAFAYETTE 
HAWAII 


a cura di IK2JSC -Sergio Goldoni 
CARATTERISTICHE TECNICHE 
40 26965 -27405 kHz circuito PLL 13,8 V 1,5 A max 

36 x 185 x 221 mm 1,75 kg analogico illuminato potenza relativa, in­tensità di campo, 
R.O.S. 
dinamico AM 90% max 5W 50 Q sbilanciati 

SEZIONE RICEVENTE: Configurazione Frequenza intermedia Sensibilità 
Selettività Reiezione alla freq. immagine Reiezione al canale adiacente Potenza d'uscita audio Impedenza d'uscita audio Distorsione 
NOTE: Omologato punto 8 art. 334 C.P. 
doppia conversione 10,695 MHz/455 kHz 1 µV per 10 dB 
(S + N)/N 
10 kHz (-60 dB) 44 dB 
2,5W 80 

Regolazione del guadagl'IO in ricezione Regolazione dell'amplificazione del microfono Indicatore luminoso di carico d'antenna difettoso Selettore di intensità luminosa Regolazione sintonia fine in ricezione Selettore toni 
Selettore antidisturbi 
LF-01 D 


DESCRIZIONE DEI COMANDI 
2 3 4 5 6 7 9 8 10 11 

SIAF A~~ CH9 §1UNE BAT


o o CB o lOW o
SWA ANl DIM 
GAL OFF PA 

18 12 13 14 15 16 17 23 
• 

19 20 22 21 
© ,@ 




o o 00 o 
• 

1 Staffa di supporto 12 Comando volume acceso/spento 
2 Strumento indicatore con illuminazione 13 Comando squelch 
3 Selettore funzioni dello strumento 14 Comando Mk-Gain 

(s/rf, swr, ca!) 15 Comando RF-Gain 
4 Selettore antidisturbi (anl/anl + nb/off) 16 Comando sintonia fine 
5 Selettore CH9/CB/PA 17 Comando SWR-Cal 
6 Selettore tono 18 Presa microfono a 4 poli 
7 Selettore intensità luminosa 19 Presa antenna tipo S0-239 
8 Indicatore luminoso di ricezione 20 Presa altoparlante per PA 
9 Indicatore luminoso di trasmissione 21 Presa altoparlante esterno 

10 Indicatore luminoso di carico d1antenna 22 Presa per alimentazione 12 V difettoso 23 Manopola selezione canale 11 Indicatore a display del numero di canale 
febbraio 1991 

LP.01 m 


SCHEMA A BLOCCKI 

ANT 
REC. 
D.S 

NB CONV IFAMP DET ANL 01 04, 6, 7 03 0405 04 06 RFAMP 
AUDIO vco PCM'ER10.240MHz 
PRE AMP 

osc 	019
IC2 AMP IC5032 

RX FREO SOJ._ ALC Al:C OET• ADJ 0,22 020 022 
MIX RFAMP RF D~IVE RFPWR I LC 40 IC2 LED DISPLAY 
CLARIFIER 	010 011 012 FILTEA 
TX FREO TXSW REGULATOR MICSW 	METER
METER ANT ADJ 024 025 018 SW 

ELENCO SEMICONDU'ITORI 
DI-2-5-7-9-I2-27-28-29-30-3 I-32-33-34-35-46 = KDS I555 
D4-IO-I6-I7-I8-I9-22-24-25-26 =IN 60 
D47-48 = SVC 25I Varicap ..,,ìl,,,..B.................. 

• 	DI4-23-43-44 = IN 400I DI5 = BZ I83C 9 3 Diodi LED 
0 I-2-4-5-23 = 2SC I 923 
03-8-9-20-25-26-28-29 = 2SC I8I5 
06-I 9-24-27 = 2SA IOI5 
034 = 2SC 380 
030 = 2SC 23I4 
03 I = 2SC 2078 
re I =Le 713I 
IC 3 = KIA 7310P 
IC 5 = KIA 72I7P 

Le ditte costruttrici generalmente forniscono, su richiesta, i ricambi originali. Per una riparazione immediata e/o prowisoria, e per interessanti prove noi suggeriamo le corrispondenze di cui siamo a conoscenza (evidenziate su fondo grigio). 
febbraio 1991 

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K·+;. ..--'-~ 
SCHEMA ELETTRICO RIDOTTO ...
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08 KTC 1St5·0 
01 KTC 1923-0 
C32 0022 C260
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....... 






RICEVITORE EDDYSTONE/HAGENUK 
1


EE-430 

Introduzione 
Il progressivo inaridirsi del Surplus di' prove­nienza miliare, che fornisce, inoltre, apparati quasi mai posteriori al 1960 (anzi quasi sempre di molto antecedenti), ha spostato la mia attenzione verso ricevitori professionali "civili" (in genere di prove­nienza navale) di produzione relativamente re­cente, i quali -seppure anch'essi reperibili con difficoltà e con costi non trascurabili -hanno il 


Federico Baldi 

vantaggio di fornire prestazioni notevoli a fronte di ingombri e pesi assai contenuti. 
Voglio, pertanto, portare alla Vostra attenzione due ricevitori, di cui uno prodotto nel 1970: l"EDDYSTONE EE-430 (o HAGENUK nella versio­ne per il mercato tedesco) che è l'oggetto del presente articolo e l'altro, che sarà descritto in un prossimo articolo, di produzione recentissima (1980): JRC NRD-72. 
foto 1 -Sotto: ricevitore Eddystone/Hagenuk EE-430. Sopra: ricevitore JRC NRD-72. febbraio 1991 
Generalità 
Il ricevitore EE-430 è un ricevitore a stato solido concepito per impieghi professionali (navali) che copre il range di frequenza 1OkHz -30 MHz con la possibilità, inoltre, di lavorare in condizioni di "alta stabilità" nelle frequenze superiori a 1600 kHz. 
Questo ricevitore è in grado di ricevere i se­guenti tipi di mod1Jlazione : CW, MCW, AM (DSB) ed SSB nei suoi modi A3A, A3H, A3J ed, inoltre, la FSK (F1 ), se si provvede ad inserire in modulo opzionale (velocità sino a 200 bauds con shift di 85-850 Hz). 
U ricevitore (vedi foto 1) opera come una supereterodina a singola, doppia o tripla conver­sione a seconda della banda se~ezionata (vedi tabella 1) e Ila selezione dell'appropriata confi1gu­razione di F1 è una funzione ausiliaria del selettore di banda, risultando, quindi, del tutto automatica. 
La disponibilità, poi, nelle quattro bande che coprono le frequenze da 1.6 a 30 MHz, di una frequenza intermedia (FI) sintonizzabile fornisce, in queste bande, la possibilità di una sintonia espansa; infatti l'INCREMENTAL TUNING CONTROL fornisce una copertura a "fettine" di 100 kHz l'una e controlla una scala con una risoluzione di 200 Hz; inoltre in queste bande il ricevitore può operare in condizioni di alta stabilità agganciando il primo oscillatore locale (od oscillatore della sintonia principale) alle armoniche di un oscillatore termostatato che presenta una stabilità a lungo termine di 1 x 10-1. 
Purtroppo la complessità della configurazione circuitale ed anche dello schema a blocchi del 
Range copertura 
1 20 ­30 MHz 
2 10 ­20 MHz 
3 4 ­
10 MHz
4 MHz 
4 1.6 ­5 680 -1650 kHz 6 290 -680 kHz 7 125 -295 kHz 8 53 -126 kHz 9 23 -54 kHz 
10 10 -23 kHz 
tabella 1 
conversione 

ricevitore non ne consente la pubblicazione (oc­cuperebbe, infatti, un numero di pagine eccessi­vo), comunque il manuale tecnico dettagliato del ricevitore è a disposizione (in fotocopia) per coloro che fossero interessati. 

Caratteristiche tecniche 
Sensitivity 

* 
AM: 3.0 microV per 10 dB S/N a 3 kHz 

* 
SSB: 1.0 microV per 1 OdB S/N a 3 kHz lmage rejection 

* 
10.0 -1600 kHz: 60 dB 

* 
1.6 -18.0 MHz: 70 dB 

* 
18.0 -30.0 MHz: 50 dB Frequency stability (dopo 30' dall'accensione) 


A temp. con variaz. ambiente costante di 5 °C 

* 
1.6 -30.0 MHz 20 Hz 20 Hz a lungo termine 

* 
160 -1600 kHz 1/10000 in 5' 1/10000 

* 
10-160kHz 50Hzin5' 150 Hz Cross modulation 


Con un segnale desiderato di 60 dB su microV, l'interferenza prodotta da un segnale sco­stato di 20 kHz e di un livello di 90 dB su 1 microV sarà di più di 30 dB inferiore allo standard o/p. Radiation 
Tipicamente di 20 µµW e mai superiore a 400 µµW. Operational temperature rating 
0-50 °C Calibration accuracy In HF, utilizzando la sintonia espansa, la fre­
IF1 IF2 IF3 
.------------------,

1 sintonizzabile I I Tripla 1235-1335 250 kHz 100 kHz I kHz


}L __________________ _J 
Doppia 250 kHz 100 kHz 
Doppia 250 kHz 100 kHz 
Singola 100 kHz 
Doppia 250 kHz 100 kHz 
Singola 100 kHz 
Singola 100 kHz 

febbraio 1991 
quenza può essere letta ogni 200 Hz. Remote fine tuningi Questa utility è disponibile solo nelle bande 1­

• 4 (HF) e consente una escursione di 100 Hz sopra e sotto la frequenza impostata. Audio Output 
* 
1 W su 3 ohm con distorsione del 5%, l'alto­parlante monitor consente più bassi livelli di uscita. 

* 
10 mW su 600 Q (linea) con un controllo indipendente del volume. lf Output 


20 mV su 75 n per un segnale in ingresso dii3 microV. 

Comandi e loro funzioni 
Range Switch 
È un selettore a 1O posizii0ni che controlla i dischi della torretta di RF, la lampadina che illumi­na i diversi settori della scala di sintonia principale e, come funzioni ausiliarie, seleziona la illumina­zione del display relativo alla banda di frequenze in uso (kHz o MHz) e la frequenza intermedia relativa alla banda utilizzata. Prima di procedere a1
1a descrizione deicomandi di sintonia principale ed espansa è opportuno descrivere le due scale di sintonia (vedi foto 2). 
La presentazione della scala avviene con un sistema a proiezione, nel quale un fascio di luce viene proiettato attraverso dei riiferimenti traspa­renti presenti su un disco di sintonia per il resto opaco: entrambi isistemi di sintonia (pri1ncipale ed espansa) impiegano la medesima tecnica,eccetto per il fatto che nella scala di sintonia principale la posizione della sorgente di luce viene cambiata automaticamente con la selezione della banda. 

Dopo avere oltrepassato il disco (qui i caratteri hanno dimensioni quasi microscopiche), il fascio di luce passa attraverso due lenti ingrandenti e, quindi, incide su uno schermo traslucido. Un fì'ltro polarizzatore ed uno schermo assicurano una visione chiara anche se il ricevitore viene utilizzato in ambienti1fortemente illuminati. 
L'i1l'luminazionie della scala di sintonia espansa viene automaticamente spenta da1I selettore di banda allorché vengono selezionate le bande 5­10 (10 kHz -1.6 MIHz). Main Tuning Contrai 
Questa manopola demoltiplicata (rapporto 
100:1) controlla il condensatore variabile di sintonia ed il disco della scala di sintonia princ1ipale. Il rapporto di si1ntonia varia con labanda selezionata: 3 kHz/giro a 200 kHz e 125 kHz/giro a 20 MHz. 
Qualora venisse usato per la sintonia solo il comando di sintonia principale, è fondamentale che la sintonia espansa sia posta a zero, diversa­mente la scala di sintonia principale sarà in errore di un numero di kHz pari a quello indicato sulla scala di sintonia espansa (ciò vale solo per le bande 1-4, mentre nel.le bande in cui la sintonia espansa non è operativa la sua posizione non influenza la sintonia principale). Incrementai Tuning Contrai 
Il comando della sintonia espansa è operativo solo nelle bande 1-4 (1.6 -30 MHz) allorché il ricevitore opera con la tripla conversione; in so­
foto 2 -Scala di sintonia: a si­nistra la scala di sintonia principale, a destra la scala di sintonia espansa. 
febbraio 1991 stanza fornisce una espansione dl banda a "fettine" di 100 kHz su tutta la gamma citata con un rappor­to di sintonia altamente costante (2.5 kHz/giro a centro banda) con riferimenti numeriici ad ogni kHz e divisioni ad ogni 200 Hz. 

La lettura sulla scala di sir'ltonia espansa deve essere aggiunta alla frequenza della scala di sintonia principale; per maggiore chiarezza è me­glio ricorrere ad un esempio: per ricevere New York Radio o Gander Radio (volmets) a 13270 kHz bisogna agganciare la sintonia principale a 13.2 MHz(con conseguente illuminazione della dicitura "high-stab") e quindi portarsi con il comando di sintonia espansa a 70 kHz (vedi foto 2). 
La si1ntonia espansa è prevista principalmente per l'impiego in condizioni di alta stabilità, ma può anche essere utile in condizioni di utilizzo normale come sintonia fine, rendendo più agevole la 
demodulazione dell1 a SSB e la centratura dei se­gnali RTTY (specie alle frequenze più elevate). Aerial1Trimmer/peak-RF Contro! 
Nelle bande 5-1 O funziona come un conven­zionale trimmer d'antenna, mentre nelle bande 1­4 provvede all"allineamento di tutti i circuiti di 
1

radiofrequenza, onde compensare l'
inevitabìl'e disallineamento che si verifica utilizzando la sintonia espansa. 
Indipendentemente dalla banda o dal tipo di sintonia in uso (normale od alta stabilità) questo 
comando deve essere regolato per il massimo segnale. Aerial1 Attenuator 
Sostituisce in questo ricevitore il più usuale RF GainControl:normalmente deve essere posizionato su OdB, i,I posizionamento a 1Oe 20 dB consente di ridurre il livello del segnale allorché si sia in presenza di modulazione incrociata o di fenomeni di blocco a causa di segnali di elevata intensità nei 
canali adiacenti . 
High stability/continuos tune switch 
Questa leva è posta immediatamente al di 

sopra della manopola di sintonia principale e 
presenta tre posizioni 
Lock Tune Cont. Tune 

Questo comando è operativo solo nelle bande 1-4 e per operare in condizioni di alta stabilità deve essere inizialmente posizionato su Tune; quando il comando di sintonia principale viene adeguatamente impostato per l'aggancio al­l'oscillatore principale si accende la scritta "High Stab" (vedi foto 2), Ila leva deve allora essere posta su Lock, in tal modo viene attivato un sistema AFC che mantiene stabile in frequenza l'oscillatore di sintonia principale agganciandolo alle armoniche dell'oscillatore principale termostatato; infine con 
la manopola della sintonia espansa si potrà completare la sintonia. Selectivity switch 
Presenta cinque posizioni: 
* 
400 Hz = CW Narrow 3.0 kHz = AM Narrow 

* 
1.3 kHz =CW Wide e FSK 8.0 kHz = AM Wide 

* 
SSB = SSB 



Per tutte le posizioni vengono utilizzati filtri L/C, tranne che per la SSB ove viene impiegato un filtro a cristallo multipolare. Nelle bande 9-10 dovreb­bero essere utilizzate solo le posizioni 400 Hz ed 
1.3 kHz. 

Signal 
Mode Switch Questa leva ha tre posizioni: 
* 
AM seleziona l'uscita del rive­latore AM e disabilita il BFO 

* 
CW/SSB seleziona l'uscita dal rive­latore SB/CW, inserendo il BFO e fornendo tensione (+ 12 V) al modulo FSK, allorché presente 

* 
SSB High-Stab. seleziona l'uscita dal rive­latore SB/CW e trasferisce l'alimentazione dal BFOallo stadio di reinserzione della portante del Master Oscillator Unit. 


Sideband selection switch 
Consente di selezionare la ricezione USB e 
LSB modificando la frequenza dell'oscillatore lo­
cale a livello del lii Mixer; questo comando non è 
operativo nelle bande 7-9-1 Oove il ricevitore ope­
ra in singola conversione. 
Meter switch 

L'interruttore a leva presenta tre posizioni: 
* 
RF in questa posizione l'indicatore dà mi­sura del livel'lo della portante; la scala è calibrata in passi arbitrari da 1 a 1O in modo da consentire una valutazione relativa dell'intensità del segnale. La scala è logaritmica su AGC e lineare su "Manual". 

* 
CZ L'indicatore funge da zero centrale per 


febbraio 1991 
la sintonia dei segnali FSK 
* AF L'indicatore dà misura del livello di uscita (linea) e la scala è calibrata da O a 10 mW per carichi di 600 ohm. 

Calibrator switch 
Il pulsante fornisce tensione al calibratore a cristallo, generando markers ad intervalli di 1 MHz da 1 a 30 MHz. La calibrazione deve essere effettuata dopo aver selezionato la posizione SSB High-Stab. sul Signal Mode Switch ed aver im­postato una selettività di 3 kHz; la sintonia espan­sa deve essere posta a zero e la sintonia principale posizionata per lo zero-beat con il marker. 
L'inserimento del calibratore attiva automati­camente il rel
ais di antenna in modo da eliminare le interferenze di segnali esterni. Calibration adjuster 
Sposta lateralmente Hcursore della scala di sintonia principale in modo da compensare suoi eventual
i errori. 
I restanti comandi .(BFO Contrai, IF Gain, AF Gain e così via) hanno le stesse funzioni espletate da analoghi controlli di altri ricevitori. 

Spero che la descrizione sia stata sufficiente­mente esauriente nel dare un'idea della raffinatez­za di questo apparato che, ad esempio, per quanto riguarda l1a scala di sintonia rappresenta il "trait d'union" tra la scala di sintonia a film del Racal RA17 e la sintonia digitale degli apparati più moderni. 
Nel l1'uso pratico non si può non apprezzare l'estrema ampiezza di copertura, la stabilità e la selettività dell'apparato unite ad un ingombro che lo rende realmente trasportabile ed appetibile non solo per i collezionisti, ma anc'he per coloro che, come me, sono interessati anche all'utilizzazione (SWL-BCL) dei ricevitori surplus. 
In conclusione voglio ringraziare l'amico Enri­co Alciati di Torino, che mi ha gentilmente messo a disposizione l'apparato con il relatiivo manuale ed ha provveduto, con la sua consueta abilità, alle operazioni di taratura e di riaillineamento. -­
SCANDIANO 
COMITATO ENTE FIERA di SCANDIANO 

RITORNA LA DODICESIMA MOSTRA MERCATO 
DELL'ELETTRONICA E DELLE TELECOMUNICAZIONI 

ormai appuntamento di peso, nel panorama delle Fiere specializzate di elettronica, la Mostra mercato di Scandiano, in provincia di Reggio Emilia, si svolgerà nei giorni 23-24 febbraio 1991, riconfermandosi tra quelle di maggior richiamo per gli amatori e gli utenti professionali. L'Ente Fiera è riuscito negli anni ad amalgamare diversi settori merceologici rendendo possibile al visitatore di apprezzare le novità presenti negli apparati. 
Troveremo, nel paese natale di Lazzaro Spallanzani, alla dodicesima Fiera dell'elettronica Hi-Fi car, Hi-Fi home, TV satelliti internazionali, videoregistratori dalle straordinarie caratteristiche, componentistica per l'attività amatoria­le. La rassegna scandianese ha dato inoltre maggior spazio al settore del radiantismo CB -OM e computer applicati al gioco ed alla ricerca. 
Come sempre il pubblico avrà modo di osservare e confrontare grazie ai 5 mila mq di spazio espositivo, il meglio delle nuove tecnologie per lo svago e per l'attività d'ufficio. 
L'Ente Fiera ha messo a disposizione, stand ade­guati e confortevoli, dove il visitatore può toccare con mano, le novità della ricerca elettronica e l'Espositore, offrire ogni spiegazione sui nuovi strumenti e particolari. Gli orari di apertura della Mostra sono, sabato 23 febbraio dalle ore 9 alle 12,30 e dalle 14,30 alle 19,30. Domenica la Mostra osserva gli stessi orari con 
chiusura alle ore 18,30. 
Questa è la fiera delle novità tecniche, ma soprattut­to è occasione di scambio per tutti gli amanti di questo favoloso e coinvolgente mondo che è l'elettronica. 
Una visita a Scandiano nel cuore dell'Emilia, è una passeggiata utile. 
Oltre alla visita ad una giovane, ma già affermata, Mostra gli ospiti potranno visitare la casa natale dello scienziato "Lazzaro Spallanzani" e di "Antonio Vallisneri", ammirare la quattrocentesca Rocca dei Boiardi, gustare il buon vino bianco, e il famoso formaggio Parmigiano Reggiano. 
Un week-end diverso quindi, sia per gli amanti dell'elettronica che per tutti coloro che vogliono scoprire quanto è affascinante il m<;>ndo delle nuove tecnologie di comunicazione. 
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Quando l'hobby diventa professione 

~r ~ Professione perché le scatole di montaggio 
•I 

,...,~ I 11111" elettroniche MKit contengono componenti 
professionali di grande marca, gli stessi che Melchioni Elettronica distribuisce in tutta Italia. Professione perché i circuiti sono realizzati in vetronite con piste 
prestagnate e perché si è prestata particolare cura alla disposizione 
dei componenti. 
Professione perché ogni scatola è accompagnata da chiare istruzioni 
e indicazioni che vi accompagneranno, in modo semplice e chiaro, 
lungo tutto il lavoro di realizzazione del dispositivo. 


melchioni elettronica 

Reparto Consumer -20135 Milano -Via Colletta, 37 -tel. (02) 57941 
Le novità MKit 
393 • Allarme di velocità massima 
per auto  L. 27.SOO  
401 • Luci psichedeliche microfoniche 500W/canale  L 48.000  
404 .; Scacciazanzare alimenatato da rete  L. 20.000  
405 • Promemoria per cinture di sicurezza  L. 20.SOO  

Per ricevere il catalogo e ulteriori informazioni sulla gamma MKit rispedite il tagliando all 'attenzione della 
Divisione Elettronica, Reparto 
Consumer 

406 -Sirena programmabile L. 26.000 
MELCHIONI NOME------------­CASELLA 407 • Luce di emergenza L. 22.000 POSTALE 1670 20121 MILANO 408 • Allarme gas L. 45.000 
INDIRIZZO __________ _ 
409 -Riduttore di ten ione 2411 2 Vcc L. 18.500 

Gli MKit c11assici Troverete gli MKit presso i seguenti punti di vendita: 
Apparati per alta frequenza 360 -Decoder stereo L. 18.000 359 -Lineare FM 1W L. 17.000 321 -Miniricevitore FM 88 + 108 MHz L. 17.000 304 -Minitrasmettitore FM 88 + 108 MHz L. 18.000 380-iRicevitore FM 88 + 108 MHz L. 47.000 366 -Sintonizzatore FM 88 + 108 MHz L. 26.000 358-Trasmettitore FM 75 + 120 MHz L. 27.000 
Apparati per bassa frequenza 362 -Amplificatore 2 W L. 17.000 306 -Amplificatore 8 W L. 19.000 334 -Amplificatore 12 W L. 24.000 381 -Amplificatore 20 W L. 30.000 319 -Amplificatore 40 W L. 35.000 354 -Amplificatore stereo 8 + 8 W L. 40.000 344 -Amplificatore stereo 12 + 12 W L. 49.000 364 -Booster per autor<>.dio 12 + 12 W L. 45.000 307 -Distorsore per chitarra L. 14.000 329 -Interfonico per moto L. 27.000 367 -Mixer mono 4 ingressi L. 24.000 305 -Preamplific. con controllo toni L. 22.000 308 -Preamplificatore per microfoni L. 12.000 369-Preamplificatore universale L. 12.000 322-Preampl. stereo equalizz. RIAA L. 16.000 331 -Sirena italiana L. 14.000 406 -Sirena a toni programmabili L. 26.000 323 -VU meter a 12 LED L. 23.000 309 -VU meter a 16 LED L. 27.000 
Effetti luminosi 303 -Luce stroboscopica L. 16.500 384 -Luce strobo allo xeno L. 44.000 312 -Luci psichedeliche a 3 vie L. 45.000 401 -Luci psichedeliche microfoniche L. 48.000 387 -Luci sequenziali a 6 vie L. 42.000 339 -Richiamo luminoso L. 18.000 
Alimentatori 345 -Stabilizzato 12V -2A L. 18.000 347 -Variabile 3 -r 24V -2A L. 33.000 341 -Variabile in tens. e corr. -2A L. 35.000 394 -Variabile 1,2 + 1SV -SA L. 45.000 
Apparecchiature per C.A. 333 -Interruttore azionato dal buio L. 24.000 373 -Interruttore temporizzato L. 18.000 385 -Interruttore a sfioramento L. 30.000 386 -Interruttore azionato dal rumore L. 28.000 376 -lnverter 40 W L. 27.000 407 -Luce di emergenza L. 22.000 374 -Termostato a relè L. 24.000 302 -Variatore di luce (1 KW) L. 11.000 363 -Variatore O+ 220V -1 KW L. 18.000 
Accessori per auto -Antifurtl 399 -Allarme di velocità massima L. 27.500 368 -Antifurto casa-auto L. 39.000 395 -Caricabatterie al piombo L. 26.000 388 -Chiave elettronica a combinazione L. 34.000 390 -Chiave elettronica a resistenza L. 22.000 389 -Contagiri a LED L. 35.000 316 -Indicatore di tensione per batterie L. 9.000 391 -Lud di cortesia auto L. 13.000 405 -Promemoria per cinture 
di sicurezza L. 20.500 375 -Riduttore di tensione L. 13.000 409-Riduttore di tensione 24/12 V-2.5 AL. 45.000 337 -Segnalatore di luci accese L. 10.000 Apparecchiature varie 396 -Allarme e blocco livello liquidi L. 27.000 408 -Allarme presenza gas L. 45.000 398 -Amplif. telef. per ascolto e registr. L. 27.500 370 • Carica batterie Ni-Cd L. 17.000 379 -Cercametalli L. 20.000 397 -Contapezzi LCD L. 46.000 392 -Contatore digitale L. 37.000 372 -Fruscio rilassante L. 1
8.000 336 -Metronomo L. 10.000 393 -Pilota per contatore digitale L. 24.000 361 -Provatransistor -provadiodi L. 20.000 383 -Registrazione telefonica autom. L. 27.000 403 -Ricevitore a raggi infrarossi L. 36.000 301 -Scacciazanzare L. 13.000 404 -Scacciazanzare alimenatato 
da rete L. 20.000 377 -Termometro/Orologio LCD L. 40.000 382 -Termometro LCD con memoria L. 43.000 338 • Timer per ingranditori L. 30.000 378 -Timer programmabile L. 39.000 402 -Trasmet. a raggi infrarossi L. 20.000 400 -Trasmllt. per cuffia senza filo L. 23.000 
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Mantova -C.E.M. -V.le Risorgimento, 41/G-0376/329310 
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Milano -M.C. Elettr. -Via Piana, 6 -02/33002570 •Milano -Melchioni -Via Friuli, 16/18 -02/5794362 •Abbiategrasso -RARE -Via Omboni, 11 -02/9467126 • Cassano d'Adda -Nuova Elettronica -Via V. Gioberti, 5/A -0263/62123 • Magenta -Elettronica Più -Via Dante, 3/5 -02/97290251 

• 
Giussano -S.B. Elettronica -Via L. Da Vinci, 9 -0362/ 861464 •Pavia -Elettronica Pavese -Via Maestri Comacini, 3/ 5-0382/27105 •Bergamo -Videocomponenti -Via Bascheris, 7 -035/233275 • Villongo -Belotti -Via S. Pellico -035/ 927382 •Saronno -Fusi -Via Portici, 10 -02/9626527 • Varese -Elettronica Ricci -Via Parenzo, 2 -0332/281450 

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Sondrio -Valtronic sas -Via Credaro, 14 -0342/212967 


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Domodossola -Possessi & !aleggio -Via Galletti, 43 -0324/ 43173 •Castelletto Sopra "Ticino -Electronic Center di Masel/a -Via Sempione 158/156-0362/520728 •Verbania -Deola -C.so ColJianchi, 39-lntra 0323/44209 •Mondavi -Fieno -Via Gherbia­na, 6 -0174/40316 • iforino -FE.ME.T. -C.so Grosseto, 153-01 ]/296653 • Ciriè-Elettronica R.R. -Via V. Emanuele, 2 bis -0] 1/9205977 •Pinerolo -Cazzadori -Piazza Tegas, 4 -0121/22444 •Borgosesia -Margherita -P.zza Parroc­chiale, 3 -0163/2265i •Loano -Bonfante -Via Boragine, 5() -O19/667714 • Genova Sampierdarena -SAET -Via Cantore, 88/9()R -O]Q/414280 •La Spezia -A.E.e. -Pzza Caduti della Libertà, 33 -187/730331 •Imperia -lntel -Via P Armeg/io, 51 -0183/274266 
VENHO 

Montebelluna -B.A. Comp. E/et. -Via Montegrappa, 41 ­0423/20501 •Oderzo -Coden -Via Garibaldi, 47 -0422/ 713451 •Venezia -Compel -Via Trezzo, 22 -Mestre -041/ 
987.444 • Venezia -Perucci -Cannareggio, 5083 -041/ 5220773 •Mira -Elettronica Mira -Via Nazionale, 85 -041/ 420960 •Arzignano -Nico/etti -Via G. Zane/la, 14 -0444/ 670885 • Cassala -A.R.E. -Via Dei Mille, 13 -Termini ­0424/34 759 • Vicenza -Elettronica Bisello -Via Noventa Vicentina, 2-0444/512985 • Sarcedo-Ceelve -V.le Europa, 5-0445/3692 79 •Chioggia Sottomarina -B&B Elettronica -V.le Tirreno, 44 -041/492989 
FRIULI -iTRENiTINO-ALiTO ADIGE 
Gemona del Friuli -Elettroquattro -Via Roma -0432/ 981130 • Monfalcone -Pecikar -V.le S. Marco, 10/12 • Trieste -Formirao -Via Cologna, 10/D -040/572106 • Trieste -Radio Kalika -Via Fontana, 2 -040/62409 •Trieste -Radio Trieste -V.le XX Settembre, 15 -040/795250 • Udine -AVECO ELETI. -Via Pace, 16 -0432/470969 • Bolzano -Rive/li -Via Roggia, 9/8 -0471/975330 •Trento -Fox Elettronica -Via Maccani, 36/5 -0461/984303 
EMILIA ROMAGNA 

Casalecchio di Reno -Arduini Elettr. -Via Porettana, 361/ 2 -051/573283 • Imola -Nuova Lae Elettronica -Via del Lavoro, 57/59-0542/33010 •Cento -Elettronica Zetabi­Via Penzale, 10 -051/905510 • Rimini -C.E.B. -Via A. Costa, 30 -0541/383630 • Piacenza -Elettromecc. M&M -Via Scalabrini, 50 -0525/25241 • Bazzana -Calzo/ari ­Via Gabella, 6-051/831500 •Bologna -C.E.E. -Via Calvart, 42/C -051/368486 
TOSCANA 

Firenze-Dies se Elettronica -Via Baracca, 3/A-055/35 7218 • Prato -Papi -Via M. Roncioni, 113/A -0574/21361 • Vinci-Peri Elettronica -Via Empolese, 12-Sovigliana-0571/ 508132 •Viareggio -Elettronica D.G.M. -Via S. Francesco, 110 -0584/32162 •Lucca -Biennebi -Via Di Tiglio, 74 ­0583/44343 • Massa -E.L.C.O. -G.R. Sanzio, 26/28 ­0585/43824 • Carrara (Avenza) -Nova Elettronica -Via Europa, 14/bis -0585/54692 • Siena -Telecom. -V.le Mazzini, 33/35-0577/285025 • Livorno-Elma-Via Vecchia Casina, 7 -0586/37059 • Piombino -BGD Elettron. -V.le Michelangelo, 6/8-0565/41512 
UMBRIA 

Terni-Teleradio Centrale -Via S. Antonio, 46-0744/55309 
• Città di Castello -Electronics Center -Via Plinio il Giovane, 3 
LAZIO 

Cassino -Elettronica -Via Virgilio, 81/B 81/C-0776/49073 
•Sara -Capoccia -Via Lungo/iri Mazzini, 85-0776/833141 •Formia -Tuchetta -Via XXIV Maggio, 29 -0771/22090 • Latina -Bianchi -P.le Prampolini, 7 -0773/499924 •Roma -Diesse Elettronica -C.so Trieste, 1 -06/867901 •Roma -Centro Elettronico Calidari-Via T. Zigliara, 41-06/3011147 
• 
Roma -Diesse Elettronica -L.go Frassinetti, 12 -06/ 776494 • Roma -Diesse Elettronica -Via Pigafetta, 8 -06/ 5740649 • Roma -Diesse Elettronica -V.le delle Milizie, 1]4 -06/38245 7 • Roma -GB Elettronica -Via Sorrento, 2 -06/273759 • Roma -T.S. Elettronica -V.le Jonio, 184/ 6 -06/8186390 •Roma -Elettronova -Via Di Torrenova, 9 -06/6140342 •Roma -Kit's House -Via Gussone, 54/56 -06/2589158 • Roma -2G Elettronica -Via Ponzio Commi­nio, 80-06/76 ]0712 •Anzio -Palombo -P.zza della Pace, 25/A -06/9845782 •Colleferro -C.E.E. -Via Petrarca, 33 -06/975381 • Grottaferrata -Rubeo -Piazza Bellini, 2 ­06/9456312 •Tivoli -Emili -V.le Tornei, 95 -0774/22664 

•
Tivoli-Fiorani-Vicolo Paladini, 11 -0774/201 l4 • Pome­zia -F.M. -Via Confalonieri, 8 -06/9111297 •Frosinone -Palmieri -V.le Mazzini, 176 -0775/853051 


ABRUZZO -MOLISE 
Campobasso -M. E. M. -Via Ziccardi, 26 -0874/311539 • Isernia -Di Nucci -P.zza Europa, 2 -0865/59172 •Lancia­no -E.A. -Via Mancinello, 6 -0872/32192 • Avezzano ­
C.E.M. -Via Garibaldi, 196 -0863/21491 •Pescara -El. Abruzzo -Via Tib. Valeria, 359 -085/50292 
CAMPANIA 
Ariano Irpino -La Termotecnica -Via S. Leonardo, 16 ­0825/871665 •Napoli -Tele/ux -Via Lepanto, 93/A -081/ 611133 •Torre Annunziata -Elettrooica Sud -Via Vitt. Veneto, 374/C -081/8612768 •Agropoli -Palma -Via A. de Gaspari, 42-0974/823861 • Nocera Inferiore-Teletec­nica Via Roma, 58 -081/925513 
PUGLIA -BASILICATA 
Bari -Cornei -Via Cancello Rotto, 1/3 -080/416248 • Barletta -Di Matteo -Via Pisacane, 11 0883/512312 • Fasano -EFE-Via Piave, 114/116-080/793202 •Brindisi -Elettronica Componenti -Via San G. Bosco, 7/9 -0831/ 882537 •Lecce -Elettronica Sud -Via Taranto,, 70 -0832/ 48870 •Matera -De Lucia -Via Piave, 12 -0835/219857 
• Ostuni-EL.COM. Elettronica-Via Cerignola, 36/28-0831/ 336346 
CALABRIA 
Crotone -Elettronica Greco -Via Spiaggia delle Forche, 12 -0962/24846 • Lamezia Terme -CE.VE.e Hi-Fi Electr. ­Via Adda, 41 -Nicastro -0968/23089 • Cosenza -REM ­Via P. Rossi, 141 -0984/36416 • Gioia Tauro -Comp. Elettr. -Strada Statale 111, 118-0966/57297 •Reggio Calabria -Rete -Via Marvasi, 53 -0965/29141 • Catanzaro Lido -Elettrooica Messina -Via Crotone, 948 -0961/31512 
SICILIA 
Acireale -El. Car -Via P. Vasta, 114/116 • Caltagirone -Cutrona -Via E. De Amicis, 24 -0933/27311 • Ragusa ­Bellina -Via Archimede, 211 -0932/45121 •Siracusa -Elettronica Siracusana -V.le Polib10, 24 -0931/37000 • Caltanisetta -Russotti -C.so Umberto, 10 -0933/259925 
• Palenno -Pavan Luciano -Via Malaspina, 213 A,/B -091/ 577317 •Trapani -Tuttoilmondo T. -Via Orti, 15/C -0923/ 23893 • Castelvetrano -C.V. El. Center -Via Marnni, 39 ­0924/81297 • Alcamo -Abitabile ·-V.le Europa -0924/ 503359 • Canicattì -Centro Elettronico -Via C. Maira, 38/ 40 -0922/852921 •Messina -Calabrò -V.le Europa, Isolato 47-B-83-0 --090/2936105 • Barcellona -EL.BA. -Via V. Alfieri, 38-090/9722718 •Noto-Marescalco -V.le Principe di Piemonte, 40 -0931/573261 • Catania -L'Antenna ­Via Torino, 73 -095/436706 •Vittoria -Elettrosound -Via Cavour, 346 -0932/981519 
SARDEGNA 
Alghero -Palomba e Salvatori -Via Sassari, 164 •Cagliari -Carta & C. -Via S. Mauro, 40 -070/666656 • Carbonia -Bi/lai -Via Dalmazia, 17/C -0781/62293 •Nuoro -Elettronica -Via S. Francesco -24 • Olbia -Sini -Via V. Veneto, 108/ B-0789/25180 •Sassari-Pintus-zona ind. Predda Niedda Nord Strad. 1 -070/260162 •Tempio -Manconi e Cossu -Via Mazzini, 5 -O79/63015 5 • Oristano -Erre. Di. -Via Campanelli, 15 -0783/212274 

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Dal TEAM 
ARI -Radio Club "A· RIGH/11 Casalecchio di Reno -BO 


ccTODAY RADIO>> 


Questo mese vogliamo presentarvi una delle tante esperienze fatte dal nostro socio Stefano nel campo delle antenne: una vera "chicca" come direbbe qualcuno! ... 
5-8-9 da Puerto Rico con la Loop Magnetica 

Il principio dellia "loop Magnetica" non è nuovo ma, come spesso accade, molti radioamatori ne hanno una scarsa conoscenza, perché se ne è parlato troppo poco. 
Vediamo di rimediare a questa lacuna! 

la "Loop" (in questo caso il termine inglese "Loop" sta per occhiello, anello, cerchio) è un'an­tenna derivata dalla più nota "antenna a telaio" quindi ha una "Ri" (resistenza di irradiazione) mol­to bassa ma, a differenza di quest'ultima, ha un buon rendimento anche quando è impiegata in trasmissione. 
Per la sua grande efficienza ed affidabilità quest'antenna viene usata da ambasciate, posti militari ed anche da stazioni commerciali. 
Mentre le antenne filari sfruttano entrambe le componenti del campo magnetico, la "Loop" sfrut­ta sol1amente la componente magnetica dell'onda 
/I------{> ass1: asse direttività. direttività 
~ 


radio e, pertanto, contrariamente a quanto avvie­ne con le "filari", elimina, in ricezione, tutti i disturbi elettrici ed atmosferici (QRN, QRM) assumendo così anche il ruolo di un efficace filtro. 
Un punto a sfavore della "Loop" è senz'altro la necessità di accordare l'antenna ogni volta che ci si sposta di frequenza sulla stessa gamma, anche 
di pochi chilocicli (questo è dovuto all'altissimo fattore di merito (Q), tipico di quest'antenna): da qui la necessità di comandare con un piccolo motore elettrico, via cavo, la rotazione del conden­satore variabile di sintonia. 
Se correttamente progettata e costruita con i materiali giusti, la "Loop" avrà queste caratteristi­che: 
LOOP ANTENNA 
Antenna a telaio. Antenna costituita da alcune spire di filo conduttore avvolte su di un telaio. Si dividono in antenne a te­laio piccolo e in antenne a telaio grande. Nelle prime la lunghezza del filo e le di'­mansioni geometriche sono trascurabili in rapporto alla frequenza dei segnali rice­vuti. Nelle seconde la lunghezza del con­duttore e le dimensioni geometriche sono invece legate alla frequenza. Le antenne a tel'aio sono bidirezionali. Il loro impiego è diffuso in radiogoniometria, come misu­ratori di campo e in alcuni radioricevitori 
portatili. 
febbraio 1991 

-Fisicamente piccola, compatibilmente al dia­metro scelto. -Resistenza di irradiazione molto bassa: meno di 1 ohm. -"Q" elevatissimo (dli conseguenza !larghezza di banda molto stretta). 
-Può essere installata ed operare bene a livello del terreno, a 1 metro dal suolo ed in spazi non liberi sia all'interno che all'esterno; evitare però grosse masse metalliche nelle viciinanze. 
-La "Loop" ha un diagramma di irradiazione polarizzato verticalmente, perciò non ha un an­golo di iirradiazione unico; è quindi molto adatta per il "DX". 
-La si può posizionare in verticale od in oriz­zontale. -Rapporto onde stazionarie che arriva fino ad 1, 1 a seconda delle varie bande dli frequenze. 
-Impedenza = 50 ohm. 

~ E... "dulcis in fundo", poche probabilità di produrre "TVI". Èconsigliata a tutti quegli "OM" che non posso­no installare antenne filari o diiretti,ve. 
A parte è riportata una tabella con i vari para­metri calieolati con il computer per una "Loop" di 80 cm. dii diametro, adatta alle frequenze dei 14, 21, 28 MHz. 
Prima di inoltrarmi nei dettagli della costruzio­ne, dirò che per ottenere una bassa "resistenza di irradiazione" e cioè meno di 1 ohm in totale, ogni componente dovrà essere sal
dato con la massi­ma cura, niente dovrà essere unito con viti, perché questo tipo di giunzione è causa di perdite inac­cettabili. 
Prima di unire i particolari fra di loro, consiglio di "imbiancare" con lo stagno tutte le zone di saldatura e, solo dopo, unire. 
Come utensil
i per la lavorazione occorrono: una "lampada" a gas liquido, (poiché i normali saldatori elettrici, anche se di elevata potenza, non riescono a scaldare bene il tubo di rame), un trapano, un seghetto per ferro, una lima. 
Per quanto riguarda la costruzione, oltre a fornire un elenco dei materiali occorrenti, vi dirò alcune delle mie esperienze, per facilitarvi il com­pito, poi ognuno, sarà libero di scegliere il ciclo di lavorazione che più gli è congeniale. 
Sono partito con un grande foglio di carta fissato al pavimento con del nastro adesivo, e con un compasso improvyisato, ho tracciato il cerchio corrispondente al diametro dellla "Loop", quindi ho cominciato a svolgervi sopra le spire del tubo di rame cercando di restare, per quanto mi era possibile, sul segno del cerchio (come si può 
Calcolo dei parametri principali delle antenne LOOP di piccole dimensioni 
lunghezza conduttore metri: 2.51 diametro conduttore mm: 22 frequenza MHz: 14.175 potenza watt: 100 area Loop M.Q.: 0.49774019 resist. d'irrad. ohms: .039172651 perdita condutt. ohms: .035654367 efficienza% : 52.350945 induttan. Loop Henry: 1.8347457E-6 reattanza indutt. ohms: 163.42086 fattore merito O: 10911.991 larghezza di banda kHz: 12.980876 voltag. condensat. volt: 42.24.3829 condens. d'accopp. pF: 18.792741 condensat. siintonia pF: 68.700661 efficienza DB: -2.8107548 
lunghezza conduttore metri: 2.51 diametro conduttore mm: 22 frequenza MHz: 21.225 potenza watt: 100 area Loop M.0.: 0.49774019 resist. d'irrad. ohms: 0.19691622 perd irta condutt. ohms: .043628978 efficienza%: 81.862461 

induttan. Loop Henry: 1.8347457E-6 reattanza indutt. ohms: 244.69896 fattore merito O: 508.63406 larghezza dirbanda kHz: 41. 729412 voltag. condensat. volt: 3527.9204 condlens. d'accopp. pF: 15.028305 condensat. sintonia pF: 30.641615 efficienza DB: -0.86915203 
lunghezza conduttore metri: 2.51 diametro conduttore mm: 22 frequenza MHz: 28.85 potenza watt: 100 area Loop M.Q.: 0.49774019 resist. d'irrad. ohms: 0.672162 perdita condutt. ohms: .050865592 efficienza%: 92.964917 induttan. Loop Henry: 1.8347457E-6 reattanza indutt. ohms: 332.60612 fattore merito O: 230.00929 largihezza di banda kHz: 125.42972 voltag. condensat. volt: 2765.9085 condens. d'accopp. pF: 14.102394 condens. sintonia pF: 16.584998 effircienza DB: -0.31680915 
figura 1 

vedere nella foto, non ci sono riuscito in pieno.. . impiegare dei giunti elastici per assorbire even­Hl!). tuali disassamenti (vedi figura 1). A contatto con il "Loop", vanno solamente i due Occorre demoltiplicare i giri del motore fino ad 
statori del condensatore variabile, direttamente e arrivare ad 11giro/minuto, diversamente il punto di cioè saldando i 2 capi sporgenti dei due montanti accordo, data la minima larghezza di banda, che sostengono i due statori, oppure, volendo diventa molto difficoltoso ed inoltre è bene che, quando si dà lo Stop, il sistema non presenti
tenere il variabile più distante dal Loop, per mezzo inerzia, ma si fermi praticamente all'istante, senza
di due striscioline di rame (vedi figura 1). Anche il connettore coassiale 80239 andrà che la rotazione continul. stagnato sulla piastrina di so?tengo (vedi figura 2). L'alimentazione del motorino può essere forni­Per quanto riguarda il gruppo variabile­ta da una batteria oppure, tramite un apposito 
demoltiplica-motore, è bene montare il tutto su 	piccolo alimentatore, dalla corrente alternata, e in questo caso, mettere un variatore di velocità al
una piastrina supplementare di "plexiglas" od altro 
ottimo isolante (part. 11 ), cercando di tenere gli posto della demoltiplica. 
alberini di comando dei tre componenti, perfetta­Lo schema elettrico per il comando e l'inversio­

mente in asse fra di loro, altrimenti occorrerà 	ne di marcia, del motorino (a tutta velocità) è 
febbraio 1991 
rappresentato in figura 3. 
Desidero ritornare sul punto della sintonizza­zione della "Loop": ogni qual volta ci si sposta di frequenza, dato l'alto "O" e !a banda strettissima, occorre rifare l'accordo, e insisto nel dire che questa è un'operazione molto critica, anzi criticissima, e non è cosa che la si possa fare a mano, ma questo è il punto difficile, occorre una buona demoltiplica od un variatore di velocità dei giri/motore, per ottenere quello spostamento mini­mo indispensabile per "centrare" il punto voluto in sintonia. 
Perciò il componente più difficoltoso, è appun­to la demoltiplica cosa non facile da reperire o attuare se non si dispone di un amico con una buona "officina" attrezzata. 

lo ho trovato, sul mercato dell'usato, un tempo­rizzatore ad ingranaggi di una vecchia lavatrice AEG (vedi foto) e con un variatore di velocità per motorini in CC, sono riuscito ad arrivare ad un compromesso soddisfacente. 
Il condensatore variabile a "doppio statore" oppure a "farfalla", a lamine saldate tra loro, è un componente un po' raro oggi (ricorda tanto le vecchie valvole!) e perciò vi consiglio di rivolgervi al mercato del "surplus" o presso uno dei tanti mercatini che si tengono in occasione delle varie fiere. 
Il diametro della spira di accoppiamento an­tenna (part. 6 = diam. 16 cm per un Loop di 80 cm di diam.), corrisponde ad 1/5 del diametro dell
a spira (Loop) di rame (figura 5/b). 
Per la costruzione fare rifenimento alle figure 4 e 4/a. 

Consigli per l'accordatura finale 
Regolare il trasmettitore su bassa potenza. 
Sintonizzare, con il condensatore variabile, la "Loop" su una frequenza a piacere, fino ad ottene­re il massimo segnale in ricezione. 
Misurare Il ROS. 
Se il ROS risulta "alto", provare a deformare la spira dlii accoppiamento schiacciandola e defor­mandola, fino a leggere il rapporto di onde stazio­narie, il più "basso"possib11e. 
Se eventualmente questo rapporto risu1ltasse ancora "alto", bisogna allora interven'ire tagiliando un pezzetto di cavo RGB dell'anello, nella parte verticale che è la più facile da tagliare. 
Una volta trovato il punto di minor ROS, si può ritoccare la sintonia del variab ile per provare a diminuirlo ulteriormente. 
figura 2 figura 3 
r 
8B1;~~;#C/~

febbraio 1991 
~~)I~:),'~· 
17 
~STA&NARE 
ofigura 4 -Esempio fascietta di sostegno e contatto con il Loop della spia di accoppiamento. 
febbraio 1991 

Elenco materiali e Legenda 
TUBO RAM E cP b $VILUPPO c.m.4o"' 
Part. 1, -7-8 Part. 2 
Part. 3 
Part. 4 Part. 5 Part. 6 Part. 9 Part. 1O 
Part. 11-12-13 
Part. 14 
Part. 15 
Part. 16 
Part. 17 
Part. 18 Part. 19 Part. 20 Part. Vari 
Cavallotti vari per il fissaggio del 
I 
Loop alla piastra di "plexiglas" ed al palo di sostegno. Condensatore variabile ad aria, a doppio statore o a "farfalla" (butterfly) con lamine saldate tra loro, isolato possibilmente in ce­ramica, della capacità di 150 + 150 pF con lamine spaziate per una tensione di alcuni KV (chilovolt). Riduttore dei giri motore o demoltiplica, con rapporto fino a 1500/1 , per la rotazione del varia­
bile. 
I 
Motorino in CC per movimento del condensatore variabile. 
I 

Guaina termorestringente di pro­tezione. I metro circa di cavo RG8 per la spira di accoppiamento. Tubo o palo di sostengo antenna di diametro e altezza a piacimento. Squadretta sostegno motore. Lastra di plexiglas. Piastrina in rame per fiss. anello di accopp. Bocchettone. Cavetto bipolare tipo piattina con schermatura su ciascun condut­tore (del tipo per Hi-Fi). Tubo di rame per impianti idraulici di diametro 22 mm; per 'la lun­ghezza calcolare la circonferen­za del diametro del loop scelto (2,51m per la loop di 80 cm di diametro). Connettore coassiale da pannello tipi 80239. Blocchetto tiipo "mammut" per 2 fili. Piastrina rame sostegno bocchett. e mammut. Viteria varia in ottone da 3 MA. Cavo rosso/nero per alimentazio­ne motorino. Ritagli e striscie di rame in lamina (tipo quello per grondaie). 
Una volta trovato il punto di minor ROS, si può ritoccare la sintonia del variabile per provare a 
figura 5a -Due esempi di accoppiamento 

diminuirlo ulteriormente. 
febbraio 1991 
Termi1nata questa delicata operazione, chiu­dere lo spacco della spira di accoppiamento, con un tratto di guaina termorestringente inserita nel­l'anello prima dell'unione. Questa operazione di "accoppiamento" viene fatta una sola volta e va bene per tutte e tre le gamme di frequenza ( 14-21­28 MHz). L'antenna qui presentata è stata ideata per essere usata al coperto, quindi per coloro i quali intendono montarla all'esterno, è bene che studi­no la sistemazione dei componenti eliminando, eventualmente, la lastra centrale di "prexiglas" (part. 12), poiché offre resistenza al vento, e cre­are quindi un "effetto vela". Potrete sistemare l'antenna dove meglio cre­dete, però sconsigliamo il suo uso nell'ambiente dove si opera con la trasmittente, sia per la "buona salute" del TX, che per quella delle persone che si trovano nelle vicinanze dell'elemento irradiante! Se poi la "Loop" viene montata all'esterno, onde evitare la formazione di ossido sul tubo di rame, è consigliabile verniciare con un buon trasparente 
sulla terrazza di casa e, questa volta con un
di tipo marino (ottimi risultati danno anche le Kenwood TS440 S, con circa 100 W, è stato
vernici a due componenti sul tipo di quelle usate 
effettuato un collegamento con Portorico sui 21
sugli aeromodel'li, N.d.R.), mentre per la protezio­
MHz, i1n CW, con rapporti di 5-8-9 come potete
ne del gruppo condensatore variabile si può usa­osservare sulla OSL di conferma. Nella certezza
re, adattandola, una scatola in plastica per la 
che trarrete vantaggio e soddisfazione da questa
conservazione dei cibi in frigorifero, con il coperchio "morbido" a scatto. Per coloro che per l'alimenta­Loop Magnetica, vi auguro buon lavoro e ottimi DX! 73 de Vignudelli
zione adotteranno la piastrina di figura 2, questa potrà essere protetta con una "scatola grigia" per 
ITU

ca PUERTORICO
ZONE ZONE
impianti elettrici, con tre fori di uscita sigillati con 	,,
B AMATEUR RADIO STATION 
gomma, poi il sigillo finale su tutto andrà fatto con 
4P
silicone. I risultati? Ottimi direi! 
La prima versione della "Loop magnetica", 


10-X~ 
quando abbiamo effettuato le prime prove (aveva 
allora il "gamma-match" di figura 5/a), era sistema­IK4NPC 
ta entro casa, appoggiata sui braccioli di una 
poltrona, al piano rialzato di una casa in zona 

Ci auguriamo che l'esposizione del bravo "papà"
coperta daaltri fabbricati, alla prima periferia della 

Silvano sia stata sufficientemente chiara, e rima­
città e a ridosso delle colline. Pur in queste non 

niamo in attesa delle vostre eventuali esperienze
ideali (per non dire precarie) condizioni, con un 

o... modifiche. Inoltre, se avete bisogno ancora di
trasmettitore Yaesu FT7/B con 50 W di uscita, mia 

qualche chiarimento, saremo ben lieti di potervi
figlia Daniela, IK4NPC, è riuscita a fare collegamenti 

essere utili, e potrete scriverci presso la Redazione 
con Mosca e Londra sulla frequenza dei 14 MHz 

della Rivista oppure al nostro indirizzo.
e Cipro sui 21 MHz, in fonia con rapporti di 5-5 e 

Sez. ARI "Augusto Righi" Team -P.O. Box 48 ­
5-7. Consigliato poi da un articolo apparso su 

40033 Casalecchio di Reno.
R.R., ho cambiato il "gamma-match" con la spira di 
Bibliografia

accoppiamento, perché l'autore (11ARZ, Roberto) 	Radio Rivista, vari numeri
Radioantenne, 14SN Marino Miceli

assicurava dii aver ottenuto risultati migliori. 

The ARRL Antenna Book
Eseguita questa modifica, sistemai la "Loop" Glossario di Elettronica, 14WLM Giulio Melli 

febbraio 1991 
DATA GMT/UTC 
2-3 marzo 00:00/24:00 2-3 marzo 14:00/14:00 

8 marzo 00:00/24:00 16-18 marzo 02:00/02:00 16-17 marzo 00:00/24:00 23-24 marzo 00:00/24:00 23-24 marzo 16:00/23:00 
06:00/11 :00 

CALENDARIO CONTEST 

Marzo 1991  
NOME  MODO  BANDA  
ARRL lnternational DX All Band  SSB  160-10 m  
INTERNATIONAL IARU  CW/SSB  VHF-UHF e  
Microonde  
YL ACTIVITY DAY  CW/SSB  160-10 m  
BARTG RTTY Spring Contest  RTTY  80-10 m  
YL ISSB OSO Party  SSB  80-10 m  
WORKED ALL PREFIX (WPX) -Fonia  SSB  160-10 m  
DATACOMM  CW/RTTY  VHF2m  

Osservando l'elenco delle gare del mese di marzo noterete che ve ne sono alcune molto importanti1 per chi ama fare "contest". 
Vi ricordo che gli orari sono sempre espressi in UTC/GMT e attenzione al passaggio dall'ora sola­re .. . all'ora legale. 
Tra le gare di rilievo nelle bande decametriche e cioè nellie HF, abbiamo l'ARRL lnternational, il contest americano che, con le buone aperture in banda 1 O metri degli ultimi tempi, dovrebbe per­mettere ottimi collegamenti e quindi un maggior divertimento. 
Per noi Europei, gli USA ed il Canada rappre­sentano senz'altro il maggior serbatoio di OSO ed in questo mese abbiamo anche il "CO WPX" (Worked All Prefix) che è la competizione primave­rile più importante in fonia (SSB) e, contrariamente a quanto avviene negli altri contest, i moltiplicatori sono i prefissi dei radioamatori. Il punteggio per ogni OSO è diverso per le bande basse e alte·: in 40-80-160 m il punteggio dei OSO è raddoppiato. 
Come potete osservare, questo mese abbia­mo, per gli amanti delle "tecniche digitali", il "Bartg Spring RTTY" dove spero che le stazioni italiane siano presenti e dimostrino di sapersi distinguere anche in questa specialità. 
Anche nelle VHF abbiamo un contest per le tecniche digitali: il Datacomm (CW-RTTY-SSTV) che appunto dovrebbe svolgersi l'ultimo week­end completo di marzo, ma la notizia al momento in cui scrivo queste note, non è ancora conferma­ta. lnfiine, da segnalare anche due contest per YL (abbreviazione che sta per Young Lady, in prati­ca: signorina, ragazza, operatrice). 
SSTV 

Il Club finlandese "OH YLS" ha proclamato il Giorno Internazionale della Donna "YL Activity Day". Anche quest'anno quindi 1'8 Marzo, si terrà un contest: dalle 00:00 UTC alle 24:00 UTC, tutte le YL, gli OM e SWL sono invitati a parteciparvi. 
Le YL chiamano "CO YL Test" mentre gli OM chiamano "CO YL". È permesso lavorare su tutte le bande HF (1, 8-3, 5-7-14-21-28 MHz) sia in CW che SSB. 
Tutte le stazioni possono essere collegate una sola volta. Gli OM devono lavorare solo YL, mentre le YL possono collegare sia OM che YL. 
Nei contatti bisogria passare il segnale RS (T), il nome (specifi.cançlo se OM o YL). 
Come sempre ricordiamo a coloro che avesse­ro difficoltà a procurarsi i vari regolamenti, ricor­diamo che possono sempre rivolgersi al nostro Club (basta allegare alla richiesta una busta 
preaffrancata). 

~"""' ' : 
d,1/m/1t:1lnr.:-:fwr. ,/r/k. .~.Vr. e dr/t..,.· ~rr"l""'"'M.:-1N1l 
OrRE?IONE GE~RALE 
Oir9~ c.ntr•le Se-V,.R9d~~i 

DÌle!ionet111lr1le !mitl ~•dloolettrkl .. •.. 
PIY, VI • Sei. VII 
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I.-·· DCS!V6/7/mp _ __J 
~...., ,--.,..1e ._.... , ... ~-tl "lfll._• 

OGGETTO: Licenza di Re.di oar.iatore CJ;PT .Confennza .Euroµea delle A.o· 1ni s tr1u.ioni P. T. 
Si ccr;iunica chs con Decre to lilini.oter iale t/12/1990, in 
corao di pu.bbl i. cazione no I l a ca I hl1W1a, é stata ree pita R 61-01 !l!'JJTOVat:l a l\i zza nel riconoscimento della J icenza t à nell ' ambito dei Pae si che 
mandazione. '" Diot inti Sal uti 
Gazzetta Ufficiale del) n Repubbli l !l r accomandazion• della C.&l'T i1 giugno 1985, la qu3le pr ovede il 
di radi oamatore CEPI', con val id1­han.no adott _t o lr~ suddetta r<oJ.cco-
IL DlR.ETTOi\B ~E 

~ ~ ~

~" ,~ ~/
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TUTTO PER IL CB 

lnoìtre disponiamo di: VASTA GAMMA DI ACCESSORI. ANTENNE, 
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1

AMPLIFICAT0RE INTEGRATO PER AUTO 
40 + 40 w 

Andrea Dini 
Caratteristiche di targa 
lnverter 
Alimentazione: 1O+18 V cc 20 A massimi 
Accensione: 1O+18 V cc 0,5 A massimi 
Frequenza di oscillazione regolabile da rn kHz a 40 kHz. 
Capacità di corrente istantanea ai mosfet: 40 A -1 O mSec. 
Capacità serbatoio: 20 A uscita -1 O mSec. 


Amplificatore 
Alimentazione duale compresa tra 25+40 V 
Corrente massima assorbita a 28 V duali per ramo: 1,8 A 
Potenza musicale a 4Q, 1 kHz: 70 W 
Potenza RMS a 4 Q, 1 kHz Thd 0,5%: 37 W 
Potenza RMS a 4 n, 1 kHz Thd al clipping: 55 W 
Rapporto S/N pesato: 80 dB 
Risposta in frequenza: 25 + 18 kHz ± 1 dB 
Slew rate± 30 V µSec. 
Distorsione armonica totale: 0,5% 
Fattore smorzamento a 100 Hz: 100 
Sensibilità ingresso: 1V effettivo per OdB 

Appena acquistiamo una nuova vettura, subito Per alleggerire un poco la spesa totale per l'Hi­ci premuriamo di fare montare nell'auto l'impianto Fi car, vorrei proporre alla vostra attenzione un stereo che, a seconda della capienza del porta­amplificatore che può egregiamente competere fogl'i del possessore del veicolo può essere made con le maggiori marche dell'Hi-End americana o in Corea o made in USA. del sol levante. 
Per avere un ottimo impianto spesso si concede L'amplificatore che vi presento potrebbe essere alla spesa un budget di vari milioni ... Tutto nella così definito commercialmente: vana speranza che ... nessun ladruncolo o topo amplificatore 200 W totali, 100 + 100 W massi­d'auto vi alleggerisca di tale fardello. mi (come di consueto i costruttori vergognosa­
Vi sono in commercio impianti di ogni genere, mente dichiarano ), 50 + 50 W reali . dal classico piccolo giiranastri con radio fino al Circuitazione classe AB in tecnologia Mosfet, rivoluzionario lettore CD o addirittura il registratore ingresso Jfet, compensazione termica speciale, digitale DAT; apparecchi sofisticatissimi che nulla altissima flessibilità di uso con carichi inferiori a hanno da invidiare alle realizzazioni della NASA, 4Q. Alimentazione con inverter DC/DC survoltata salvo che per queste ultime si può contare sulla con massa flottante, potenza massima 200 W, sovvenzione dello Stato, mentre per gli stereo tutto mosfet di uscita, raddrizzatori veloci e ... che più 
grava sul nostro borsellino. ne ha più ne metta... 
D'altro canto vorrei solo precisare che si tratta di un amplificatore alimentato con survoltore a mosfet, tensione simmetrica, totalmente complle­mentare con finali mos. Tutto a Mosfet, quindi. +V La potenza effettiva si aggira sui 50 W, ma per stare sul sicuro ne dichiariamo solo 40, ma "veri", non 100 come fanno tutti. L'apparecchio dispone di ottima risposta in frequenza, lineare a± 1dB da 25 a 18 kHz, mentre il rapporto S/N è superiore a 80 dB'. L'amplificatore non dispone di alcuna prote­zione per non limitare la dinamica e deteriorare la 
riproduzione sonora. La sensibilità infine è stata limitata a 1 V effet­tivo, preferendo non incrementare il guadagno, e mantenere ampia la risposta in frequenza. L'inverter, invece, è un classicissimo Mosfet "sempre acceso", in modo da avere costantemen­figura 3 -Schema di principio per 1l'Ampli. 
te carichi i condensatori di uscita/serbatoio. 

+12V~-------+--------~ 
+12V B 
P1 
---07 IC2

Cs 
5 ] 2 
R1 + R4 =82 Q 1/2 W 
P1 = 47 k.Q 
C1 = 220 µF 16 V 


TR1 + TR4 = IRF 532
C2 = 2200 µF 35 V 

O1 = Semiponte positivo 3A-100 V veloce
C5 = 330 pF pol,i 

02 = Semiponte Negativo 3A -100 V veloce
IC1=7812 

T1 =*vedi teso.
IC2 = MNi3102 
figura 2 -Schema elettric() inverter. 
febbraio 1991 

In tale modo, anche in presenza di transitori moltoforh, non incorreremo in fastidiose distorsioni e cl'ipping determinati dal "sedersi" della sezione alimentatrice. 
L'inverter è stato concepito per pilotare due moduli finali. 
Schema elettrico 
L'amplificatore è pilotato da un operazional1e tipo Jfet di ottime caratteristiche tra cui l'ampia banda passante e ad alto guadagno, gli stessi mosfet, essendo semiconduttori pilotabili, in ten­sione, non necessitano di altri componenti, mentre TR1, TR2 assolvono il compito di regolare il Bias . 
Nonostante i mosfet non richiedano la com­pensazione di temperatura -non soffrendo di effetto valanga positiva, come i comuni bipolari ­ho preferfto inserire ugualmente un controllo ter­mico. 
La reazione per il guadagno è stata tenuta piuttosto "tranquilla" onde evitare oscillazioni e instabilità del circuito. Sarà opportuno connettere alla aletta sia i mosfet che TR2. Il circuito dell'amplificatore è totalmente realiz­zato i1n "CC" per cui la risposta in frequenza e la resa sono veramente Hi1-Fi . 
Per quanto riguarda invece il convertitore DC 
DC, si tratta di un buon Mosfet Power da 200 W 
massimi, con due coppie di finali e pilotaggio 
integrato. Ho utilizzato come pilota un MN3102 
essendo un chip oscillatore push-pull tipo CD4047, 
ma molto più potente: circa 300 mA in uscita. 
Nlulla vieta di usare, con una piccola modifica 
allo stampato, un CD4047 se la reperibilità del 
3102 fosse particolarmente difficile. 
CD (J) (]) -V u +V 
;,,put 
-+ 

figura 5 -Disposizione componenti amplif1icatore. 
AMPLIFICATORE I.O W 

.---..-~-------~--------~+v 
R1 = 22 k.Q 
R2 = 4,7 k.Q 
R3 = 56 k.Q 
R4 = 1 k.Q 
R5 =330.Q 
R6 = R9 = 1 k.Q 
R7 = R8 = 100 Q 10~ 
R10 = 82 Q 
R11=18k 
P1 = 22 k.Q 
P2 = 470 Q 
e 1 -c2 = mo µF 35 v 
C3 = 2,2 µF 35 V 
C4 = 33 pF 
TR 1 = TR2* = 2N3904 
TR3 = IRF 9532 
TR4 = IRF 532 
IC1 = LF 351 

* TR2 a contatto 
#solo per BOOSTER -= 

del dissipatore in put 
figoura 4 -Schema elettrico ampli 40 W. 
febbraio 1991 
(j) 
Al 

.--------:------------------0-2 V 
r 
lll:ll~~~~,&.4~ ;.~.!il)~ ,'., 

Tutti i mosfet ed il regolatore della tensione per intelleggibilità del segnale col minimo consumo a l'integrato dovranno essere connessi tecnicamente vuoto. Ora, se tutto funziona O.K., ponete il box in
alla aletta del1 dissipatore. Tutti i transistori posti sul dissipatore dovranno zona areata dell'auto, stendete i cavi per le casse essere isolati tra di loro e cosparsi di grasso al e l'alimentazione di almeno 2,5 mmq. Per i segnali invece saranno necessari cavetti
silicone. Le ridottissime dimensioni fanno di detto pro­schermati di buona qualità. 
Qualora utilizzaste una radio già amplificata,
getto un micro impiranto di alta potenza per auto­
mobile. Usando due moduli con un inverter è collegate all'ingresso, in parallelo alle boccole, 

possibile realizzare un compattissimo 40 + 40 W 	una resistenza da 100 n 1 W, poi regolate di conseguenza i P1 degli amplificatori.
per auto. 
Vorrei ora spendere due parole riguardo i Mosfet, componenti che vengono sempre più
Taratura 
utilizzati nei circuiti audio ed in particolare nei 
Per prima cosa regolerete P1 dell'inverter per convertitori, in quanto per prima cosa non "soffro­avere il minimo assorbimento a massimo carico; no" della maledetta "valanga positiva": questa fa sì ~ndi P2 dell'amplificatore per avere un consumo a vuoto non superiore a 100 mA per canale (la mi sura andrà operata con tester settato su 500 mA fs in serie al ramo positivo +V out tra l'inverter e il fi nale). Fatto ciò, potrete effettuare la vera prova del1 fuoco. Racchiudere in scatola metallica ben dissi­pata (con alette ai fianchi), poi connettere gli 
altoparlanti e la sorgente di segnale. 
Date tensione tramite batteria a +V, indi a +VB, 
piedino per il comando di accensir0ne tramite 
lettore giranastri. Ascoltate. Abbassate poi il co­
mando dii volume della radio fino a sentire al 
minimo il brano musicale ed ottimizzate i trimmer 
P2 degli amplificatori per avere la massima 

~~~~
EMU GDS 
...._,--+V ---rJ V GND AMP.
;,..,__,,___ -V 
figura 6 -Disposizione componenti inverter. 
febbraio 1991 

che più il componente lavora e si scalda e più conduce, con la conseguente distruzione dello stesso durante il funzionamento se non si opera con opportuni controll,i termici, come per i bipolari; inoltre i finali ad effetto di campo posseggono, durante la conduzione, una resistenza interna molto più bassa dei comuni transistori, per cui la dissipazione a parità di pilotaggio è inferiore, come pure la caduta ai capi delle giunzioni D/S. 
Oltretutto, essendo i mosfet semiconduttori pilotabili in tensione (anche se una certa corrente di pilotaggio è necessaria) non richi,edono sezioni pilota molto potenti e si possono usare più mosfet in parallelo. 
Questo amplificatore modulare permette, a chi lo adotta, di espandere i canal'i da due a quattro o oltre, a patto di utilizzare un inverter per ogni coppia di finali. Questi moduli possono pil
otare carichi di 8 n con potenze effettive di 25 W, 4 n con oltre 40 W e 60 W su 2 n. 
In questa ulitirna condizione, le alette dovranno essere ottimamente dimensionate. 
Al 

Si consigliano i Lettori interessati di connettere in serie al +Vacc dell'inverter (accensione) un termo interruttore con scatto di apertura a 80° da porre a ridosso delle alette. Se si usa una sola aletta piana, si collegherà un solo switclh termico; se le alette sono due, sarà necessaria una coppia di termodisgiuntori. 
Qualora si riscontrassero delle piccole diffe­renze tra le foto ed il layout, questo è dovuto al fatto di avere realizzato più prototipi, via via ottimizzati al massimo. 
Questo apparecchio non dispone di protezioni contro i cortocircuiti, per cui è necessario con­nettere un certo numero di fusibili : 
• 	
1A semiritardato in serie all'ingresso + ac­censione; 

• 	
25 A semiritardato in serie al +V; 

• 	
due fusibili, uno per ramo sulle uscite +e ­V tra inverter e amplificatore; 

• 	
un fusibile da 3A su ogni uscita altoparlante. 


Tutte queste protezioni mediante fusibili sono assolutamente necessarie, in quanto un cortocir-
A B 
•TRJAeB 

Su/l'aletta -r----~ 
figura 7 -Particolare cablaggio dei finali ed inverter. 

NB 1) Se il radiolettore non ha le masse chiuse a OV all'interno, inserire un ponte tra A e B. 2) Se il lettore ha le masse chiuse a OV, lasciare isolato tra A e Bo inserire resistore da 33 + 150 n. 
febbraio 1991 
cuito sui cavi, vista la sezione degli stessi, potreb­be determinare anche un principio di incendio nell 'automobile. 
Dati trasformatore T1 
lt trasformatore T1 è avvolto su nucleo toroi-
SURPLUS NOTES 

Come autocostruirsi1 un econo,mi1co 


"Phone-patch" 
Sono apparsi sul mercato, commercializzati da un noto ri­venditore umbro che tratta di 
tanto in tanto anche dell'ottimo Surplus, degli esemplari, asso­lutamente nuovi di due Remote Contrai dell'Esercito USA. 
Uno è il RM52 erroneamen­te in catalogo con l1a sig1la RM51 e il RM53. 
Coloro che non intendessero inserirlo nella propria collezione, 
o meglio, ne avessero compera­to qualche esemplare in più, po­tranno ricavarci, oltre ad altri uti­lissimi componenti come jacks femmina e maschi, commutato­ri, deviatori, portapile introvabili in commercio in Italia,relay molto sensibile e condensatori diiqua­lità, un trasformatore audio blin­dato di eccellente qualità con tre avvolgimenti (due con prese) da 150, 250, 600 e 4000 ohm di impedenza. 
Questi valori sono indicatis­simi per autocostruirsi, magari proprio dentro una delle robu­stissime e pregevoli scatole di dale da 250W 0 5cm in ferrite. Pnimario zero centrale controfase 5+5 spire, filo da 0 1,5 mm, secondario zero centrale 12+12 spire filo 0 1 mm. 

I reofori, cioè gli spezzoni di filo che dovranno essere sal
dati sulla basetta, verranno privati dello smalto con una lametta a raschietto, poi saldati. 
Spesso si rende necessaria una goccia di resina epossidica sull'avvolgimento per evitare vibrazioni durante il funzionamento. 
È perfettamente normale che il trasformatore sotto carico scaldi fino ad una settantina di gradi. 
Ho detto tutto? 
Credo proprio di sì! se non l'avervi augurato un buon lavoro e ancor migliore ascolto. 
Ciao! 

ferro verniciato in verde militare, un utilissimo accoppiatore di li­nea telefonica-ricetrasmettitore onde poter inviare il segnale te­lefonico sul TX e quello dell'au­dio del ricetrans sulla linea tele­fonica. 
.25mH 
\ 

'rl 
lnF 
\ 
'-: 
'2,5mH 
\ \

Tutti condensatori 
\ 


Sergio Nuzzi 
All'ingresso si è previsto un filtro per prevenire rientri di RF spiacevoli sulla linea telefonica con due impedenzine da 2,5 mH. 
Se il RTX prevede un'uscita per registratore di 500 + 600 ohm, il PP potrà restare sempre 
Alla presa cuffia RTX oppure 
8 IN lmicroforo 
-=-all'IN 8mìcro _l RTX 
\ \ 
da 250VL 

Per i collegamenti basta atte­nersi alla numerazione segnata a schema elettrico. 
Per disinserire la linea telefo­nica ed utilizzare il microfono del TX per il normale uso, si utilizze­rà un commutatore a levetta due vie due posizioni. 
collegato alla presa a 500 ohm del trasformatore. 
Si intende che il collegamen­to fra il phone-patch ed il RTX andrà eseguito con cavetto schermato. 
Buon lavoro! 
febbraio 1991 

A DOPPIO TELAIO PIER ONDE MEDIE 


ANTENNA VARIOMETRllCA 
Alberto Guglielmini 
Descri1vo la realizzazione di una antenna a doppio telaio (a variometro) per l'ascolto di OM-OL; è sintonizzabile senza condensatori variabili e senza contatti striscianti. 
lntroduzi1one 
L'idea per la realizzazione di questa antenna è nata da una duplice esigenza: avere a di1sposizione ivantaggi dell'antenna a telaio rispetto alla filare e, motivo determinante, essere svincolati dalla re­golazione del condensatore variabile di sintonia, di regola sempre necessario per itelai di ricezione. 
Per la ricezione delle Onde Medie e Lunghe, dove la lunghezza d'onda varia da qualche cen­tinaio di metri a qualche chilometro, una antenna a telaio può fornire rispetto ad una classica filare almeno un paio di vantaggi: 
Primo vantaggio: poiché su tali frequenze l,a lunghezza d'onda è sempre molto maggiore delle dimensioni fisiche di qual
siasi filare per uso di­lettantistico, la stessa non funziona mai come antenna accordata, come avviene per esempio in onde corte con le antenne radioamatoriali, ma si comporta esattamente "come un pezzo di filo", quindi a banda larghissima e non come circuito accordato. 
(Le dimensioni fisiche di una filare disaccordata inflluenzano la quantità di energia raccolta in fun­zione della frequenza, ma questo non sempre è un vantaggio.specie con i sensiibilissimi ricevitori at­tuali). 
L'antenna a te1
aio invece, per le modalità di costruzione è un vero e proprio circuito accordato, ed accordato esattamente sulla frequenza di ri­cezione e prima dello stadio di ingresso del rice­vitore: si, può intuire come queste condizioni rap­presentino un notevole "sollievo" per Il ricevitore, che si vede presentare all'ingresso non un'infinita serie di segnali da separare, ma una banda molto pi1J ristretta, diciamo già "preselezionata". 
Ne discende una ricezione più pulita, sgombra da interferenze (per quanto possibile, ovviamen­te) e meno soggetta a rumore atmosferico. 
Secondo vantaggio: l'antennaatelaio è direttiva; ne discende un ulteriore incremento nelle possi­bi l
ità di separazione di interferenze sullo stesso canale, anche se ciò esige la contropartita del controllo direzionale dell'antenna. 

Qualche considerazione sulle onde medie 
L'assegnazione internazionale delle frequen­ze prevede per le Onde Medie una canalizzazione a 9 kHz; poiché le stesse si estendono per circa 1100 kHz (da 531 a 1602 kHz, salendo di 9 in 9) si ha la possibìlità di 
119 canali. 
In realtà la presenza in banda di stazioni broadcasting supera di parecchio tale numero, con più di una stazione per canale; di giorno tale fatto non comporta alcun inconveniente, perché la portata delle onde medie, con propagazione per onda di terra, supera mediamente di poco i confini nazionali1, essendo i trasmettitori distribuiti con razionalità in funzione della potenza e localizza­zione geografica. 
Di notte invece, essendo il modo prevalente di propagazione completamente diverso, si presenta 
foto 1 -Particolare del fissaggiio del telaio esterno fisso, al corpo del rotore. 
il fenomeno opposto: arrivano fortissimi i. segnali lontani per riflessione e quindi si ha il sovrapporsi sul medesimo canale di più trasmettitori che operano da diverse nazioni sulla stessa frequen­za. 
Naturalmente prevale il segnale più forte, ma in caso di intensità all'antenna più o meno analoga può aversi incomprensibilità totale. 
Tanto per fare un esempio, di questi 119 canali in Onde Medie, la sola RAI ne utilizza circa 26; mediamente altrettanti gli altri servizi europei, il che fa circa quattro stazioni per canale, solamente per l'Europa! 
Ecco che per un ascolto decente in orario seral,e i vantaggi di direzionalità e accordo del­l'antenna a telaio diventano determinanti, indi­pendentemente dal tipo di ricevitore usato. 
In Onde Lunghe la situazione è completamente diversa, sia perché non vi è canalizzazione fissa, sia perché il numero di stazioni è enormemente inferiore: solamente una quarantina di stazioni in tutta Europa, una sol·a a bassissima potenza per l'Italia. 
Inoltre .la propagazione delle onde l'unghe ri­sente in maniera molto meno accentuata degli effetti della propagazione. 


L'antenna a variometro 
Torniamo alla nostra antenna. Un telaio di ri­cezione è normalmente costituito da una induttanza, c~oè una grande bobina avvolta su un telaio di legno, e da un condensatore variabile in parallelo, a realizzare il classico circuito L -C accordabile sulla frequenza voluta. 
Tale disposizione ha sempre funzionato e funziona tutt'ora benissimo, ma ha il grosso in­conveniente che l'antenna deve trovarsi a portata di mano dell'operatore per la regolazione del variabile, che va regolato di volta in volta; se l'antenna è situata a distanza occorre prevedere il telecomando del condensatore, con tutti i problemi meccanici ed elettrici che ne conseguono. 
In pratica ciò spesso significa costruire l'an­tenna, usarla per qualche giorno e poi metterla per sempre in soffitta, sia perché è troppo ingombrante da tenere in stazione, sia perché è troppo laborio­so telecomandare il variabile. 
Per aggirare questo ostacolo ho pensato di costruire un variometro, cioè una induttanza varia­bile, e tenere fisso il condensatore. 
Con un semplice rotore d'antenna, del tipo più economico o di recupero, si ottiene uno spaz­zolamento abbastanza ampio dell'induttanza, con regolazione dolce e semplice (la banda a dispo­sizione è meno ampia di un telaio a condensatore vari.abile e la variazione d'induttanza non è lineare, ma non si può aver tutto ... ). 
Un variometro è una induttanza variabile costi­tuita da due bobine accoppiate induttivamente e collegate in serie . 
Link-Ispira 
I 
JJOpF 
OUT 

figura 1 -Schema elettrico del variometro. 
febbraio 1991 

In tal modo variando l'induttanza mutua tra le due bobine, (cioè l'angol1 0 relativo tra i !loro piani), si varia l'1induttanza totale. 
Se le due bobine hanno uguale induttanza Led il coefficiente di accoppiamento è k, l'induttanza ottenuta può essere variata da 2L* (1-k) a 2L* (1,+k) (Montù). 
Da ciò l'importanza di accoppiare il pi1ù stret­tamente poss'ibile le due bobine, affinché sia massima la banda espl
orata. 
Nel prototipo da me realizzato ho ottenuto una induttanza massima di circa 85 µH ed una minima di circa 30 µHl, quindi con un k non molto elevato; si potrebbe far di meglio stringendo al massimo il gioco tra i due telai, compatibilmente con lo spazio di rotazione reciproco. 
A me interessava l'escursione dalla parte alta della banda (1600 kHz) verso il basso. Con l'antenna presentata, si ha la copertura da circa 900 a quasi 1600 kHz. Dopo questa lunga introduzione, ecco il 



Materiale occorrente 
4 assicelle di abete, spessore 10 mm, lar­ghezza 45 mm, lunghezza 70 cm. -4 assicelle di abete, spessore 1O mm, lar­ghezza 45 mm, lunghezza 65 cm. -22 m di filo multipolare per impianti elettrici sezione 0,5 mmq. -Un condensatore a mica da 330 pF. 

-Pagliette capicorda, colla, 7 viti 3 x 1O Parker. -Barra filettata in ottone da 8 mm, con dadi e rondelle. -Profilato sagomato di al1luminio come staffa di fissaggio. -Naturalmente... un rotore d'antenna, anche di recupero. 

Costruzione 

Tagliare le estremità delle otto assicelle a 45 gradi, per poterle unire incollandole in forma di cornice perfettamente quadrata; otterremo due cornici di lato rispettivamente 70 e 65 cm. 
Sulla cornice più grande si avvolgeranno tre spire di filo, spaziate circa un cm, fissando le estremità a due pag l1iette. 
Con la medesima spaziatura si avvolgerà il link di uscita, costituito da una spira dello stesso filo, che farà capo ad altre due pagliette situate sul lato inferiore del telaio. 
Sulla cornice più piccola si avvolgeranno invece quattro spire. 
Affinché la cornice più piccola possa ruotare liberamente di 180 gradi (presentando l'avvolgi­mento sia in fase che in opposizione rispetto a quello esterno), si collegheranno idue avvolgimenti con due spezzoncini1di filo avvolti lascamente sulla vite superiore di unione dei due telai, in modo da avere assoluta !libertà dli movimento reciproco 
foto 2 -Particolare della giunzione superiore, con le pagliette di ancoraggio, il condensatore ed lii collegamento lasco per la rotazione. 
(L'induttanza, con un condensatore da 1000 pF deve essre circa 1,5 mH, quindi circa 20 volte maggiore). Il valore del condensatore in parallelo al variometro non è assolutamente critico; esso in­I fluenza leggermente gli estremi di banda, ma molto meno di quanto ciisi aspetti. (Contrariamen­te alla regolazione del condensatore di un telaio classico, che deve essere molto precisa). L'accordo in frequenza con un variometro è quadratico, cioè dalla parte bassa si ha ampia I variazione angolare e poca variazione in frequen­
za, dall'altra viceversa. Ciò perché la frequenza di risonanza di un circuito LC dipende dalla radice quadrata del
L/

,/~5 prodotto LC, infatti: 
650 
700 

159 Frequenza (MHz) =---­
figura 2 -Misure i1n mm dei due telai concentrici. VµH X pF
Spessore dei liste'lli: 10 mm (Scala 1:20). 

senza contatti striscianti. Le due estremirtà faranno capo al,condensato­re fisso. L'uni,one tra i due telai viene fatta tagliando a misura opportuna la barra filettata, per costruire i due perni, superiore ed inferiore, che permettono la reciproca rotazione. Si utilizzino dei dadi come distanziatori ed un lamierino sagomato di alluminio come fissaggio del telai,o esterno al blocco del rotore. Il perno del rotore comanda invece il telaio più piccolo interno, il quale ruota rispetto a quello esterno. Poiché il tutto è quasi più facile a farsi che a dirsi, lascio ogni ulteriore descrizione alle fotogra­fie ed ai disegni, per non far sembrare complicato ciò che non è. Essendo le due bobine collegate in serie, vi è un totale di sette spire, ovvero poco meno di 19 metri di filo, più il link. Possono sembrare pochi, ma il tutto è stato ottimizzato per la parte alta delle onde medie. Per Ila parte bassa, o per le onde lunghe, occorrono molte più spire; inizialmente ero partito da 18 + 20 spire, ottenendo una escursione in frequenza da 350 a 600 kHz; ritengo che per la banda onde lunghe (da 150 a 280 kHz) si debba­no avvolgere una quarantina di spire per tel1 aio, foto 3 -L'antenna parzialmente chiusa. Si notino i nastri di fissaggio delle spire ai telai .
all'incirca 200 metri di fdo. 
febbraio 1991 

Le caratteristiche di direttività dell'antenna va­657 kHz (Napoli 120, Firenze 100, Torino 50, 
riano a seconda dell'angolo tra i due telai: è 
massima quando sono complanari (in fase o in 
opposizione) e minima quando l'angolo tra i1 due è 
90 gradii; siccome generalmente i due telai sono 
aperti, si sente meno la necessità di ruotare tutto 
il complesso. 
Accettabili prestazioni si ottengono quindi an­che con l'antenna fissa, magari direzionandola verso la zona dove si effettuano gli ascolti più 
ricorrenti . 
Attenzione che l'orientamento di una antenna a telaio non è, come sembrerebbe, intuitivo: il massimo segnale si ha quando il piano dell'anten­na è parallelo alla direzione del trasmettitore (al contrario delle antenne quad, per le quali il massi­mo si ha quando il piano dell'antenna guarda il trasmettitore). 
Come complemento alla descrizione di questa antenna, allego l'elenco dei trasmettitori RAI, con frequenza e potenza, come sono desunti dal WRTV Handbook. 
Una piccola considerazione come curiosità: dalla tabella si può osservare l'enorme spropor­zione fra la potenza dedicata alle prime due reti RAI rispetto alla terza rete, per la quale sono riservati pochi kW diluiti in tutto il territorio nazio­nale. 
Ulteriore prova, se ce ne fosse bisogno, che la cul,tura non paga, o paga in queste proporzioni. 
RAI -Servizio Nazionale in Onde Medie (da WRTV) 
RAl1 Primo Programma 
(A fianco della località la potenza in kW) 
567 kHz 	(Caltanissetta 20, Bologna 20, Sassari 10, Salento 6, Aosta 2) 
Bolzano 25, Venezia 20) 819 kHz (Trieste 25) 900 kHz (Milano 600) 990 kHz (Potenza 10) 1062 kHz (Cagliari 25, Squinzano 25, Catania 2, 
Udine 2, Verona 2, Pisa 1, Trento 2) 1332 kHz (Roma 300, Bari 50, Pescara 25, Palermo 10) 1575 kHz (Genova 50, Perugia 20, 14 ripetitori da 1 
o 2 kW) 

RAI Secondo Programma 
189 kHz 	(Caltanissetta 1O) 
693 kHz 	(Potenza 20) 
846 kHz 	(Roma 540) 
936 kHz 	(Trapani 5, Venezia 20, Genova 10) 
999 kHz (Torino 50, Perugia 20, Rimini 6, Capo Vaticano 2), 1035 kHz (Milano 50, Napoli 20, Genova 1O, Firenze 6, Pescara 6, Salento 6, Caltanissetta 2, Oristano 2, Potenza 1) 1116 kHz (Bari 150, Bologna 60, Pisa 25, Palermo 1O, Trieste 6, Aosta 2) 
1143 kHz 	(Sassari 10, Messina 6) 
1188 kHz 	(San Remo 6) 
1314 kHz (Ancona 6, Campobasso 2, Catanzaro 1, Matera 2) 1431 kHz (Foggia 2, Pesaro 2, Taranto 1) 1449 kHz (Squinzano 50, Catania 6, 20 ripetitori da 1 a 2 kW) 
1485 kHz 	(Boltzano 2, Gorizia 2, 9 ripetitori da 1 kW) 

Rai Terzo Programma 
1107 kHz 	(Roma 6) 
1305 kHz 	(Pisa 2) 
1368 kHz 	(Venezia20,Napoli 10,Milano 12, Genova 10, Torino6, Messina2, Catania2,Firenze 2, Sassari 2, Trento 2, Bari 1) 
1512 kHz 	(Palermo 2) 
1602 kHz 	(Verona 2, 3 ripetitori da 2 kW) 
(Somma delle potenze per RAI 1 = 1550 kW) (Somma delle potenze per RAI 2 = 1200 kW) (Somma delle potenze per RAI 3 = 87 kW) 




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C.B. RADIO 


FLASH 

Livio BARI &FACHIRO 
Cominciamo subito col ricor­dare un appuntamento importante per tutti i CB Italiani: il Sympo­sium ~B che si svolgerà a Mace­rata il 14Aprile 1991 organizzato dai gruppi G.I.R., V.C. e S.A. Tema del Symposium -il futuro della CB in Italia -con particolare riferimento alla prospettiva di applicazione della nuova norma­tiva europea in vista del 1992. 
Per informazioni dettagliate rivolgersi a Virgilio Fava, G.I.R. 
P.O. Box 16, 62100 Macerata. 
Nella rubrica del mese di Lu­glio-Agosto '90 avevamo dato notizia della costituzione dello 
0.1.A.R. che era formata da 6 gruppi Dx CB purtroppo questa iniziativa non è partita col piede giusto ed ecco che dopo pochi mesi si è avuta la prirpa defezione: il presidente del gruppo Echo­Golf Vincenzo Nuccia ha inviato ai primi di dicembre '90 una lette­ra all'OIAR per annunciare il ritiro del suo gruppo. 
Il ritiro dell'Echo-Golf è moti­vato da divergenze sul contenuto tecnico (numero canali, frequen­ze, potenza ecc.) della proposta di legge sulla CB che l'OIAR si pro­poneva di far arrivare in Parla­mento. 
In termini pratici le proposte targate OIAR sono apparse irrealizzabili, nell'attuale contesto, 

J Venez.iani Can1pa,g.noli 
Yictor 	Chiarii~ Group 
VICF. PRESIDENTE ONOR~RIO VIA MONTEMURRO 61 CORO. ITALIA MERIDIONALE 7002~ GRAVINA -BARI 
l.V.C ..fl58 	ANGELO BUONO TEL. 080-6963~05 
I 0 memorial l.V.C.001 
Organizzato dai gruppi V.C.-S.A.-G.I.R. 
* 
La manifestazione avrà inizio dalle ore 0,00 GMT del 2214/1991 alle ore 24,00 GMT del 28/4/1991. 

* 
Tra i membri dei 3 gruppi non c'è bisogno dello scambio QSL. 

* 
Per i richiedenti verranno stampate delle QSL commemorative. 

* 
Alla manifestazione possono partecipare membri del gruppo V.C.­S.A.-G.I.R. e non. 

* 	
Punteggio: 2 punti per ogni stazione collegata facente parte V.C.­S.A.-G.I.R. nello stato di appartenenza; 3 punti per ogni stazione collegata facente parte V.C.­S.A.-G.I.R. non dello stato di appartenenza. 

* 
L'iscrizione di non membri è prevista nella somma di E 2.000 o 

equivalenti da spedire entro e non oltre il 1513/1991a:1.G.I.R. 001 box 16 62100 Macerata I. 

* 
I fogli LOG riempiti in ogni sua parte devono pervenire entro e non oltre il 31/05/1991 a: 

* 
Per i membri gruppo V.C. alla unità 1. V.C. 58. 

* 
Per i membri gruppo G.I.R. alla unità 1.G.l.R. 001. 

* 
Per i membri gruppo S.A. alla unità 1.S.A. 02. 

* 
Per le unità non appartenenti a questi gruppi inviare a: 1.G.I.R. 001 Virgilio P.O. box 16, 62100 Macerata (Italia). 

* 
La frequenza di lavoro è 26 e 27 MHz in ogni modo. 

* 
Ai primi 20 classificati saranno richieste QSL di avvenuto contatto e controlli incrociati dai fogli LOG. 

* 
Gli organizzatori non assumono alcuna responsabilità di apparec­chiature usate nella competizione dai singoli. 


*Premi: 	dal 1° al 10° classificato, coppa dall'l 1° al 20° classificato, targa a tutti i partecipanti che hanno inviato i fogli LOG, attestato partecipazione.
* Sperando in un incrociar d'antenna di essere in molti, a memoria di Luigi 1. V.C. 001 gli organizzatori ringraziano. 
febbraio 1991 

a) presidente di Echo-Golf che ho intervistato presso lo stand del gruppo al 10° M.A.R.C. a Genova il 15 Dicembre '90. 
Come ho già avuto modo di scrivere in precedenza, parecchie Associazioni si muovono senza tenere conto deHa situazione legi­slativa attuale e di quella che viene proposta a livello europeo. Co­storo non sanno ad esempio, che in Germania sono in vendita ap­parati CB a 40 canali funzionanti solo in FM o al più con la possibi­lità di uscire in AM solo su 12 canali su 40. Perché in questo paese viene applicata la normativa europea CEPT. PR2 7D-40-7 /84 (si veda a questo proposito CB­Funk Markt 90/91). 
C'è evidentemente una situa­zione di incredibile disinforma­zione e questo, non può rassicu­rarci di certo sul futuro della CB. 
A questo punto sono convinto che constatato come la maggior parte dei CB e delle Associazioni CB non sono in grado di operare concretamente in difesa del loro hobby, inteiverranno certamente gli importatori e i distributori di materiale per la CB che, owia­mente, vedono profilarsi una si­cura diminuzione del volume delle vendite. 
In Francia ad esempio c'è stata una azione coordinata tra i com­mercianti del settore e le principa­li Associazioni CB con il risultato che i rappresentanti del Ministero delle Poste francesi hanno votato contro Ie norme ETS-BA a livello europeo. 
Il 15 dicembre '90 ho visitato H 10 M.A.R.C. presso la Fiera Intemaziona)e di Genova che di anno in anno vede crescere il numero e la qualità degli Espositori con un grande successo di pub­blico. 
Il merito è indiscutibilmente al baracchino usando solo le uscite deHa sezione A.R.I. di Genova MIC e EAR. che organizzando la mostra da Colgo l'occasione per ringra­l'opportunità ad OM, CB ed ap­ziare Umbero 1 EG 145 per la sua passionati di radiotecnica ed elet­attività sperimentale in questi modi tronica di incontrarsi e perché no, di emissione che aprono nuove fare buoni acquisti. possibilità per gli appassionati CB 
Presente come sempre lo stand che non vogliono limitarsi a pre­di Elettronica FLASH visitato da mere il pulsante PTT (push-to­una miriade di nuovi e vecchi talk). Grazie alla cortesia di Elio Lettori. Antonucci IK4NYY, mi è possibi­
Le Associazioni CB locali le pubblicare l'indirizzo della Dire­erano rappresentate dal Radio zione Compartimentale PT degli Club Genova EST e dal Gruppo abruzzi che era stato richiesto dal Radio Genova ECHO GOLF. Lettore Michele C.: Dir. Comp. 
Presso lo stand di Echo Golf PT Uff. 3 Rep. 4-TLC Via Passo era in funzione una stazione di­Lanciano 65100 Pescara tel. mostrativa con la possibilità di 085/420039 int. 236/237. operare in CW e RTfY (telescri­Qui si possono rivolgere i neo vente) in banda CB. CB abruzzesi per ottenere l'auto­
Per le festività nataUzie questa rizzazione CB ed ogni altra infor­Associazione (casella postale mazione utile. 2316 cap. 16165 Genova) ha Come avevamo annunciato a attivato una stazione augurale in gennaio continuiamo la pubblica­fonia, CW, SSlV e RTfY. zione delle coordinate degli oltre 
La stazione "Dimostrativa" uti­350 clubs CB che aderiscono alla lizza un home computer Spectrum FlR. con apposito software e permette Questo mese è la volta dei di operare in CW e RTfY senza circoli di Lombardia, Veneto, necessità di hardware semplice­Trentino Alto Adige e Friuli Vene­mente interfacciando il computer zia Giulia. 
REGIONE LOMBARDIA 
Provircia di "ILANQ 
CIRC. RICR. ce ABBIATENSE P.O. BOX 71 20081 ABBIATEGRASSO 
SOLLEVATI LODIGIANI V. MAZZINI 28 20070 BORSHETTO LODIG. 
ITALIAN DX GROUP CON~ P.O. BOX 10 20060 BUSSERO 
GRl..J'PO ce ZENITH CARATE C. LIBERTA' 13 20048 CARATE BRIANZA 
CIAO CIAO CLUB V. AZZIMONTI 12 20048 CARATE BRIANZA 

R.C. 
SIERRA FOX V. DANTE CESANA 00 20048 CARATE BRIANZA 

R.C. 
ce LASER V. GALILEI 1 20071 CASALPUSTERt...ENGO 
ce CASSANESE V. COLOGNESI 1 20062 CASSANO D'ADDA 
CE.BA.CO. V. ACACIE 19 20090 CESANO BOSCONE 



INTERNATIDNAL DX 6ROlP V. PABLO NERUDA 9/A 20093 CCI..06NO "°"2ESE ' AMICI ce CORBETTA V. VERDI 28 20011 CORBETTA 
1 

GRl..J'PO ce LACCHIARELLA P.O. BOX 10 20084 LACCHIARELLA
i 

R. C. LEGNANO P.O. BOX 145 20025 LE 6NANO 
R.C. 
ce METEORA V. TRIESTE 116 20051 LI t1BI ATE ce CLUB CITTA' DI LODI V. FAN'U.LA 16 20075 LODI ASS. RADIO MILANO SUD V. SAN DIONIGI 78 20139 MILANO ce AURELIO BELTRAl'E V. DE AMICIS 17 20123 MILANO ce LORETO CUJB V. RIMEMBRANZE GRECO Jq 20125 MILANO CLUB ce CERTOSA P.O. BOX 10133 20100 MILANO GR. RADIANT. EST TICINO V. PONTE DI CASTANO 20020 NOSATE ce ROZZANO V. C~IEL 20089 QlJ I NT O DE ST A11P l ce S.G.11. AVIS/AIDO V. DE NICOLA 20090 S.Gll1-IANO MILAESE 

R.C. 
ce AVIS SENAGO P.O. BOX 58 20030 SENAGO 

R.C. 
ANDROtEDA V. DI VITTORIO 153 20099 SESTO S.GIOVANNI 
GRUPPO ce TRE CArllNJ e/o -----------20029 Tt.Jm I GO 



Provincia di EER6Af10 
AMICI ce 11.V.S. -V. RD1A 54 24021 Al.BINO 

R.C. CB ADAf'IELLO P.O. BOX 38 24062 COSTA VOLPI NO 
AMICI ce VAL GANDINO P. VITTORIO VENE:TO 11 24024 GAND I NO 

GRUPPO ce VPi.. SERIANA CASA DELL · H"AHCJ CLUB ce TRE VILLE P. l'ENTANA 4 
R.C. SEBINO V. ~DI 2 CLUB ce SATELLITE 2000 V. G.BRlNJ B 
Pr~iuç~ di_~s.çu~ 
ce CLUB VPi..LECAP'D'llCA P.O. BOX :1 
R. C. CB LEONESSA SPALTO S.~ 10 
I 6.A.R. DX 6ROLP <:./o C. . PIZZA\A RO. ~ox 50 ce l'DfTE lffANO ROVATO C. llCH.ltEU I 96 
Provincia di a»10 
LAAIANo ce ccKi -· P,O, BOX "19 CLUBCB ~I~ V. ASUDIO 5 
Provincia di aEttONA CLUB CD RADIOAMT. CREl1A P.O. BOX ~3 
R.C. TORRAZZO P.O. BOX 2 
Provincia di l'IANTCJVA 
sRii>Po RADi'ANT. 30ZZCLESE P. ElRJPA 19 CB CLUB 1000 ~ P.O. BOX 9't CIRC110 ce VIRGILIANO V. FREDOO b PICCCl..A ATENE CB C. l'O(T EVERD I I 08 ANTENNA Al'llCA Sl.llZARA V. RCJCOBOI0...00 79 
Provincia di PAVIA 
R.c:-àASTIDill1 ··· . 
P.O. BOX l 
R.C. 
ce LUCI ANO "4'.\NARA P.O. BOX 59 A.1'1.0.R. ce P.O. BOX ~ 

R.C. 
Cl.. TRfPO PA\.<;:SE P.O. BOX . ASS. ce V I GEVAflESE P.O. BOX 50 CEN1RO RADIO SPERJl'IENTALE P.O. BOX 71 


Provincia di SC»IDRIO cl:us ce LUtEAWL:..E ·-· P.O. BOX 100 AHAT. RADIO AlTA VALTELL. P.O. BOX 38 CIRCCl.O ce LA ~:TA P.O. BOX 18 
REGIONE VENETO 
Provincia di \IEJiEZIA CLUB Cii 7ii"1ifBI CJE ' -. . P.O. BOX 15 RANSER'S RADIO D..UB P.O. BOX 17 
R. c. ce ERACLEA P.O. BOX 10 ce CLUB COU.J1BIA V. DELLE l lOJSTRIE 2S CB CLUB JESOLO LIDO P.O. BOX ltt2 
R.C. POWER 27 Pt-Q P.O. BOX ?O 11ARTELLA60 
R.C. ce LA STELLA P. l'IJollCIFIO IO 
R.C. ce 27 l'IESTRE V. SAN HAR:D 1 B4 ce CLUB VOLPE • P.O. BOX 10 
R.C. ce Pt.J...SAR'S P. l'IJollCIF10 58 
R.C. ce PIAVE P.O. BOX 50 
R.c. ce 27 MIRAllO V. 6.PEPE S 
R.c. CB El SAAq>ZO P.o. 801C 27 
R.C. ce SPINEA 27 V. BENNATI 15 
Provincia di BELLtJ«J 
R:c. CltE BIANCHE V. FADIGA 17 
R.C. 
BELLLNl P.O. BOX b7 

R.C. 
FELTRINO V. VECELLIO I 

R.C. 
G. 6ELSO P.O. BOX 3 


Provincia di PADOVA 
R.C. Cii CCl..Ll ÉuGAl'E I P.O. BOX 12 

R.C. 
ce LA PIROGA P.O. BOX 3S 

R.C. 
HALLEY 8b P.O. BOX 6 


Provincia di ROVI60 
R.c. ce TRE TORRI P.O. BOX 00 
R.C. ce LA FIJ'IARA V. SANTA BARBARA ASS. CB LASER 98 P.O. BOX 5lt 
provincia di TREVISO 
R. C. BRANCPi..EOl'E . V. VERDI 3 
R.C. 
CAVPi..IERI DELL ' ETERE C/O HOTEL CRISTALLO 

R.C. 
CONEGLIANO P.O. BOX 38 

R.C. 
CITTA' DI TREVISO P.O. BOX 133 

R.C. 
CITTA' VITTORIA P.O. BOX 101 

R.C. 
DUE VOlPI P.O. BOX I 


Provi ne ia di VERONA 
CLUB RADIO 9 CALDIERO e/o ---------­

R.C. VERONA EST V. MARCONI 35 ASS. RAD IO ce 27 V. CA' DI COZZI 

24020 PONTE SELVA 24047 TREV 19.... [Q 24060 VlLLOtGJ 24040 ZINGONIA 
25043 BRENO 
25121 BRESCIA ~1050 01'll40 (T'V) 25038 ROVATO 
22100 COttO 22040 11Al.6RATE 
20013 CRE11A 26100 CRE'1CM 
46012 BOZZCl..O 46043 CASTIGLION: D/STIV 4bl00 MANTOVA 40018 SABBIONElA 46029 SUZZARA 
27045 CASTE6610 27051 CAVA PVINARA 2703b HORTARA 27049 STRADELLA 27029 VIGEVANO 27058 VOGl-ERA 
23030 LIVl61'«:1 23035 SONDALO 23030 VILLA DI TIRANO 
30020 BIBICH: 30010 CAf'E'AGNA Ll.FIA 30020 ERACLEA 30020 FOSSALTA DI PI AVE 30017 JESOLO liDO 30030 tlAERtE 
30020 11ARC~ 
30170 tESTRE 30026 .PmT06RUARO 30020 CUARTO D' AlTI NOVE 30027 S.DONA' DI PIAVE 30030 SALZAKl 
30~9 Sf>TroMARINA 
30038 SPll'EA 
32021 AGORDO 
32100 BELLLNl 
32032 FELTRE 
32013 LCJN6ARONE 

35041 BATTAGLIA TERME 
35030 SELVAZZANO 
3SOI O TREBASELE61-E 

45021 BADIA POLESINE 
45100 ROVIGO 
45027 TRECENTA 

31033 CASTELFRANCO VEN. 31015 CONEGLIANO VENETO 31015 CONEGLIANO VEl'ETO 31100 TREVISO 31029 VITTCRIO VENETO 31040 VOLPAGO D/l'IONTELLO 
37042 CALDIERO 3703b S.11ARTINO 8/Pi..BER. 37I 24 VERONA 
Ed ora passo il micro a Fachiro per il consueto racconto CB e l'angolo enigmistico. 
FACHIRO op. MAURO 
FACHIRO· QTH Bottegone (PD. 
RACCONTI ED ESPERIENZE 
La propagazione 
Sappiamo benissimo che sul­l'argomento propagazione è stato scritto molto, riempiendo pagine di riviste specializzate o comun­que dedicate sia agli O.M. che ai SWL, BCL e CB. 
Varie teorie sono state espres­se da parte di fisici ed altri studiosi della materia. Queste consentono di formulare delle previsioni, (che come quelle meteorologiche non sempre sono esatte) basandosi anche sulle esprienze del passato, fin da quando fu scoperta la forma di irradiazione delle onde radio nell'atmosfera. 
Non è comunque mia inten­zione, per vari motivi, entrare nei dettagli, ma parlare invece del comportamento dei CB quando la propagazione è buona, a segui­to del presentarsi di questa oppor­tunità. 
Inizierò dicendo che, per quanto mi riguarda, credo di tro­varmi in mezzo fra chi si entusia­sma per la sua propagazione e 
febbraio 1991 
Provincia di VICENZA 

AlTOPI ANO 7 CCJKJNI V. APROSIO 12 36012 ASIAGO 
CB RADIO CLUB M 14 P.O. BOX 1 36061 BASSANO DEL GRAPPA 
ce CLUB PREALPI P.O. BOX 91 36042 BRE6ANZE 
ce CLUB OHAl1PO V. VOLTA 20 36072 DiI Al1PO 
ce STELLA ALPINA P.O. BOX IO 3601 O CHI Lf'PANO 
ASS.CB LA BUSSOLA L!J'.1160 P.O. BOX 26 36045 L!J'.1160 
GR. RADIANTIST. ce fW.l<S V. CASELLA 50/ 1 36045 LONIGO 
GRl..f'PO ce SCACCOt1ATTO P.O. BOX 15 36063 MAROSTICA 
ASS. CB l10NTEBELLO P.O. BOX 32 36054 l10NTEBELLO VICEN. 
ce CLUB LA VALLE P.O. BOX 19 36075 l'ENTECCHIO t1A6G. 
DRIVERS P.O . BOX 13 36040 SAREGO 
ce CLUB Al FARO P.O. BOX 229 36100 VICENZA 
REGIONE TRENTINO ALTO ADIGE 
Provincia di TRENTO 

ii.e. ce ce --v. DOP1AN111C1 6 38083 CCJND I NO 
CLUB RADIANTISTICO LAVIS P. L~TO 3 38015 LAVIS 
FIR-SER VIC»I DI TRES e/o ---------38010 VION DI TRES 

Provincia Ji i.oL2ANO 
BASSA ATESINA OOÉRLAND-V. D011ANINJ 6 39052 CALDARO 

REGIONE FRIULI VENEZIA GIULI~ 
Provincia di TRIESTE 
R.C. TRIE51E -P.O. BOX 268 34100 TRIESTE. 
Provincia di PORDENONE 
AM~~DEMNf"-· P.O. BOX 135 

• 


coloro invece a cui non interessa. sono animati dalla vera passione 
Semplicemente si ha buona per i collegamenti a distanza, come propagazione quando si creano le il DX fatto con la Spagna o con il condizioni ideali, naturali, che Sud America; mentre altri appas­permettono alle onde radio di sionati del DX, pensano che un propagarsi a maggiori distanze di CB non si possa ritenere tale se quanto normalmente awiene. non ha collegato il Nord Europa o 
È un effetto dovuto alla rifles­quanto meno il Sud Ita~ia. sione o rifrazione delle onde Questi amici non dovrebbero radioelettriche emesse da una sta­inorgoglirsi troppo perché il DX, zione radio -nel nostro caso nella maggior parte dei casi, è dall'antenna collegata al nostro stato fatto in virtù di certe condi­apparato -che riflettendosi e rim­zioni di "lavoro" o di attrezzatura batzando fra la ionosfera e il suolo (direttive, lineari. .. } che chiunque percorrono distanze dell'ordine di può avere se lo desidera. Non centinaia o migliaia di chilometri. sono necessarie particolari doti 
Ho l'impressione che gli entu­fisiche o intellettuali come in una siasmi della propagazione favo­gara sportiva o in un torneo di revole nella maggioranza dei casi, scacchi. 
REBUS (frase 7, 7) di )'(auro Bonechi 
M NI 
Volendo fare un'altro esem­pio, sarebbe come vantarsi di ave­re vinto una gara automobilistica disponendo di un'auto 3 o 4 volte più potente degli altri. 
Forse non essendo io un diexista puro, non riesco nem­meno a capire il vero significato ed a sentire la vera soddisfazione, come il non pescatore od il non cacciatore non può immaginarsi i momenti e gli attimi di piacere di questi due sport. 
Comunque permettendo la buona propagazione questi parti­colari tipi di collegamento che anche la nostra frequenza offre, riconosco agli amanti del DX il diritto a sfruttare quei periodi fa­vorevoli che si presentano duran­te l'anno e durante i vari "cicli" solari. 
Dovendo scegliere (tra il DX o ilcollegamento locale, la mia scelta andrebbe senz'altro a favore del QSO locale in quanto mi permet­te di collegare e modulare con amici più o meno vicini, parlando di vari argomenti, questa è la maggiore soddisfazione che può darmi la 27 MHz. 
Comunque sia, anche l'effetto propagazione ci è dato dalla na­tura (come il freddo o il caldo, la pioggia o il bel tempo} per cui limitiamoci a dare la preferenza all'uno o all'altro senza dover in­fluire sulle condizioni da ciascuno preferite. 
Quindi, buona propagazione agli amanti del DX e buoni colle­gamenti locali agli altri ... 
con i 7 3 indistintamente a tutti da 
FACHIRO op. Mauro 

eleitronlea 

Questo ricetrasmetti1tore è stato realizza­
to per collegamenti a breve distanza, ma 
consentendo all'operatore la massima li­
bertà di movimento. Può essere usato an­
che senza VOX, come ricetrasmettitore a 
comando manuale. A cor­redo viene dato anche 
un microfono tipo Leva­
lier ed un auri1colare. La 
tensione di alimenta­
zione è di 9,5 V. I co­
mandi posti sul pan­
nello superiore of­
frono la possibi1li­
tà di regolare i1 I li­
vello di sensibili­
tà del microfono 
(durante l'uso 
del VOX) e ili! 

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•


Proposta 
Regolatore per miniti-apano 
Vorrei porre alla Vostra gentile attenzione un progetto che ho realizzato con successo, utilizzan­dolo nel mio laboratorio. 
Si tratta di un regolatore in bassa tensione per minitrapano. Ossia un alimentatore variabile che permetta la regolazione dei giri del piccolo utensile. 
Il circuito è semplicissimo e non necessita di operazioni di taratura. Sarà necessario dissipare per bene il transistore di potenza. 
Piero di S. Venanzio 

Risposta 
Accogliamo volentieri la sua proposta, peraltro Febbraio, viva il carnevale e, come per scherzo il 

tempo inesorabile scorre, eccoci qui a propugnare a 
spada tratta proposte e richieste del taluno o talaltro 
Lettore... 

Per quanto riguarda il quiz, sveleremo sia il vincitore che l'arcano, del mese passato, il mese prossimo, per dare tempo, causa le festività, ad altri di partecipare. Basta ciò per fare intendere che i Lettori collaborano, ma ancora troppo poco, siete troppo pigri. 
Questo mese un piccolo disegno di un quartetto di componenti assemblati dovrà farvi spremere le meningi... 
Si tratta di un erroneo disegno? Di uno scherzo, 
o di una circuitazione seria ed attendibile? 
B 

A e 
o 

funzionante, però vorremmo consigliare ai Lettori alcune utili modifiche tali da rendere più affidabile il funzionamento del regolatore. 
Innanzitutto è opportuno creare un booster di corrente a monte dell'integrato e non a valle: ciò permette una maggiore e più perfetta regolazione della tensione in uscita, con qualunque carico con­nesso. Oltretutto in tale modo si mantiene la pro­tezione termica ed in corrente del regolatore integra­to. Per avere tali protezioni bisogna porre sia il transistore che l'integrato sulla stessa a'letta dissipatrice di calore. Il trasformatore infine dovrà essere 
220/15 V 2 A almeno. 
AL TRAPANO 
ISV 


Proposta 
Mi piacerebbe vedere pubblicato un circuito di un piccolo antifurto per la casa da me realizzato con successo. 
Si tratta di un allarme autoalimentato, ossia provvisto di batteria in carie~ tampone, in caso di blackout provocato o no sulla rete. 
L'inserzione del circuito avviene con chiave, come pure lo spegnimento. Viene usato un solo integrato C/MOS 4081 per tutte le funzioni. 
Questo circuito è realizzato in modo da permet­tere all'utente di uscire di casa dopo avere acceso e 
78 12 
IOOOµF 
Tutti 1 d1od1 sono 1Nl.71.8 !C = CDl.081 
P1 =Tempo di uscita P2 =Tempo rientro P3 = Durata allarme 


Richiesta 
Un nostro Lettore ci ha chiesto se fosse possibile eliminare dal progetto del nostro lineare a valvole con EL34 i suddetti tubi usando transistor bipolari recuperati. 
Segue un elenco di componenti in suo possesso 

Purtroppo anche questa volta dobbiamo dire che di transistori e componenti attivi ve ne sono a bizzeHe, per cui è rarissimo che quelfi in possesso possano assolvere allo scopo. Infatti, controllate le di avere il tempo al rientro per lo spegnimento. 
C'è quindi un tempo di uscita determinato da Pl, uno di rientro da P2 ed uno di durata dell'allarme da P3. Questi trimmer verranno regolati a piacere dell'utente. 
La sirena pilotata dal darlington è una commer­ciale elettronica da 1OW piezoceramica a tromba. I contatti per la protezione perimetrale sono del tipo 
N.C. ritardato. 

L'istantaneo non è previsto in quanto il progetto è usato come proteggi entrata di casa. 

Giuseppe di Moncalieri 
JA 

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~--{A,1(c:nsr----

Batt 

12V7Ah 
sigle, alcuni erano SCR, altri dei TRIAC infine c'erano alcuni switching di piccola potenza. 
I transistori per RF sono componenti molto particolari, di tipo professionale e costosi. Molte volte anche i contenitori sono speciali. 
Allo scopo di accontentare il Lettore e soddisfare 
altre richieste pubblico un semplice lineare per 26/ 28 MHz. Essò utilizza un mosfet di tipo reperibile e a basso costo. La potenza massima erogabile con ingresso di 1 W è di oltre 15 W in uscita. 
Una raccomandazione a tutti coloro che si accin­
febbraio 1991 

gono alla realizzazione: si tratta di un montaggio RF, per cui i collegamenti dovranno essere corti, lo stampato non dovrà contenere spire o giri di piste involuti. 
La taratura awiene con un procedimento diffe­rente dal solito: regolate per primo il trimmer a metà corsa, poi alimentate e connettete un wattmetro ROSmetro in uscita, quindi l'antenna. 
Trasmettete e regolate i compensatori per la massima potenza OUT con il minimo ROS. Rego­late infine il trimmer per la massima potenza sulla uscita, mi raccomando non oltre tale livello. Dissipa­te anche in questo caso abbondantemente il compo­nente attivo di potenza. 
.---------22...0.._oµ_F___-o+ 12 V 
IN re 1n~1200V 
1W501 
120kfl 
= 


Richiesta 
Amplificatore Hi-End Classe A 30 W Mosfet 
Un nostro Lettore che, guarda caso ha collabo­rato con noi anche come disegnatore, ci ha richiesto uno schema di amplificatore a mosfet in classe A, particolare configurazione circuitale che permette ai semiconduttori utilizzati di lavorare nella porzione più lineare della propria conduzione, quindi con riproduzione molto fedele, di tipo esoterico, ossia un circuito "er mejo". 
Si tratta ora di analizzare il complesso disegno elettrico che a nostro parere, visti i risultati che si vogliono ottenere, è anche abbastanza semplice. 
Questo amplificatore impiega, come circuiti di ingresso, due rami perfettamente simmetrici diffe­renziali realizzati in tecnica discreta; particolarità è che il primo differenziale, quello di ingresso e reazio­ne, ne comanda un secondo che determina il ne­cessario sfasamento per i due rami piloti. Si è fatto abbondante uso di generatori di corrente costante e riferimenti in tensione, per permettere ai relativi stadi del circuito di lavorare senza derive termiche, fluttuazioni determinate da effetti secondari. 
Lo stadio è stato volutamente mantenuto a bassa reazione per consentire ampia risposta in frequenza e guadagno contenuto, eliminando eventuali 
febbraio 1991 
i + 
IIOOnF 
L1 
$OUT 
1.70pF 
l 
12W 50/ì 

autooscillazioni sui finali. 
Per quanto concerne specchi di corrente e ge­neratori, abbiamo usato alcuni 2N2222 che dovran­no essere a due a due connessi termicamente a contatto tra loro. In questo modo la deriva termica sarà controllata ed identica per entrambi i rami. 
Come avrete potuto vedere, il circuito è disse­minato di componenti contrassegnati come gli Zener ma con un simbolo strano sulla cima. 
Sono come dei piccoli trasformatori in corrente: infatti si tratta di particolari Zener detti DZC, o a corrente costante (in questo caso necessitano quelli da 4, 7 o 3, 9 mA); essi contribuiscono con le 'loro particolari caratteristiche, a realizzare ottimi current generator. 
Per quanto concerne invece i mosfet di potenza, abbiamo preferito untilizzare tripli paraUeli di mosfet canale N, optando quindi per la simmetria quasi complementare, in quanto solo così possiamo avere mosfet veramente uguali e selezionati. 
Come avrete ben visto abbiamo preferito elimi­nare capacità polarizzate sul segnale, preferendo condensatori MKH o bipolari. (Anche due elettroli­tici in antiparallelo o antiserie). 
Per quanto concerne le norme di taratura sarà utile rifarsi allo specchietto in fondo al disegno. 
È perfettamente normale che i mosf et scaldino parecchio, in particolare a vuoto, segnale nullo. In effetti si tratta di classe A. 
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5W 
USCITA 
100nF 
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-ALIMENTAZIONE 
9.IV IW 
...-i.,__~~~~~~.......~~~~~~~--~--<11>-----ll-JOV 

~F1 +J1ooµF 
2N3439 = MPSU03 selez. 
2N2222 = MPSU03 selez. 
BFY64 = 2N4402 selez. 
VN88AFP = 2N6658 selez. 
CR390 = CR470 = CRZ 4,7/diodi zener 
di corrente 3,9a 4,7 mA 
P1 = regolaz. lavoro stadio finale 
P2 = riferimento generatore 
P3 =equilibratore diff. A 
P4 =equilibratore diff. B 
P5 = Livello ingresso 
Taratura: 
1) Regolare P2 al massimo e P1 a metà. 
2) Dare tensione con tester in serie al positivo regolare 
P2 per assorbimento 50 mA. 
3) Regolare P1 per minima distorsione (assorbimento 
· max. 1 A). 
4) Regolare P3 -P4 per avere massima simmetria (con 
oscilloscopio) . 
5) Regolare P5 per il livello di ingresso voluto. 

Sarà necessario dissipare tutti i mosf et su generosissima aletta, anche i piloti e generatori di corrente gradirebbero una aletta "rotonda". 
Richiesta 
Isolatore 220-220 regolabile 
Mi necessiterebbe un particolare circuito che regolasse la tensione di­sponibile su di una uscita a tensione di rete 50 Hz. Carico massimo 200 W. Tra ingresso rete e uscita regolabile dovrebbe esservi isolamento galvanico totale. 
Giacinto di Massa Marittima 


Risposta 
Ecco a Lei un circuito come si suol 

dire un poco difficile ma molto valido. 
Innanzitutto questo circuito assicu­ra un ottimo isolamento tra ingresso e uscita, permette una agevole regola­zione della tensione disponibile sulla uscita, mediante trimmer. Anche la frequenza di oscillazione potrà essere ottimizzata una tantum secondo il range che necessita o a seconda del rendi­mento. 
In definitiva si tratta di un inverter ACIAC da 200 W. Dapprima la tensione di rete viene abbassa­ta a 15 V e raddrizzata, poi resa pulsante tramite il 4047 e d i mosfet che pilotano un trasformatore 
febbraio 1991 
Questa idea di progetto permetterà a tutti voi di realizzare un eccellente finale, del tipo esoterico, per cui mi raccomando di non incorrere in puerili errori 
o dimenticanze: tutti i cavi di alimentazione dovran­no avere sezione di almeno 3,5 mmq, compreso lo zero centrale, e non dimenticate i fusibili sulle linee da 6, 3 A. Anche i cablaggi di uscita non dovranno essere da meno, realizzati con piattina per casse multicapillare, meglio se intrecciata multicore. 
Tutte le connessioni input e output andranno realizzate con pin e spinotti placcati oro, nessuna giunta ma solo saldature. 
L'alimentatore consigliato sarà un trafo da 220/ 27 +27V-3 A (6 A se stereo) del tipo toroidale a bassa perdita con spira cortocircuitante il flusso disperso, ponte da 8 A-100 V e condensatori 220 nF per le componenti alte e serbatoio di 22.000 + 
22.000 µF elettrolitico. Buon ascolto. 
l,uF 
innalzatore che genera ancora tensione di range medio 220 V. 
Un regolatore lineare a transistore permette la regolazione della Vout. 
ALIMENTATORE DI POTENZA 
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Il ricetrasmettitore si differenzia radicalmente dagli altri ap­parati per il nuovo tipo di controllo usato. Mentre la selezine del canale è fatta mediante dei pulsanti UP-DOWN, ili resto dei controlli è a slitta. Il visore, oltre ad indicare il canale operativo, prowede pure ad indicare la percentuale di modulazione in AM, il livello del segnale ricevuto e la potenza relativa emessa tanto in RF che in BF. La sezione ricevente è prowista del limitatore automa­tico dei disturbi e di filtri che assicurano la migliore selettività sul segnale AM. È possibile l'accesso istantaneo al canale 9. L'apparato può essere anche usato quale amplificatore di BF. Riguardo l'alimentazione, la polarità negativa della bat­teria deve essere posta a massa. L'apparato viene fornito completo di microfono e staffa di supporto veicolare. 
CARATTERISTICHE TECNICHE 
TRASMETTITORE 
Potenza RF: 5 W max.con 13.8V di alimentazione. 
Tipo di' emissione: 6A3 (AM). 
Gamma di frequenza: 26.965 -27.405 KHz. 
Soppressione di spurie ed armoniche: secondo le di­
sposizioni di legge. 
Modulazione: AM, 90% max. 
Deviazione FM: ±1.5 KHz tipico. 

RICEVITORE 
Configurazione: a doppia conversione. 
Valore di media frequenza: 10.695 MHz; 455 KHz. 
Determinazione della frequenza: me.diante PLL. 
Sensibilità: 1 µV per 1 OdB S/D. 
Portata dello Squelch (silenziamento): 1mV. 

Selettività60 dB a ±10 KHz. 
Reiezione immagini: 60 dB. 
Livello di uscita audio: 2.5W max su 8 ohm. 
Consumo: 250 mA in attesa, minore di 1.5A a 
pieno volume. 
Impedenza di antenna: 50 ohm. 
Alimentazione: 13,8V e.e. 
Dimensioni dell'apparato: 
130 x 221 x 36 mm. 
Peso: 0.86 Kg. 


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TURBO 801 0 S 
STORIA DI UN PROGETIO AMBIZIOSO 
ALL'INIZIO DELLA FASE DI PROGETTAZIO­NE DI QUESTO MODELLO, L'OBIETTIVO DEL NOSTRO UFFICIO-RICERCA ERA BEN PRECISO: RAGGIUNGERE LA MASSIMA AFFIDABl,LITÀ POSSIBILE, TENENDO PERÒ IN PRIMISSIMO PIANO TRE PARAMETRI FONDAMENTALI: RENDIMENTO, POTENZA, BANDA PASSANTE. IL RISULTATO E SOTTO I VOSTRI OCCHI, IL SUO NOME E TURBO 800 S: RENDIMEN­TO, POTENZA E BANDA PASSANTE A LI­VELLI OTTIMALI, ROBUSTEZZA A TUTTA PROVA, GRANDE FLESSIBILITÀ DI MON­TAGGIO, DESIGN RAFFINATO (LO STILO IN ACCIAIO INOX CROMATO NERO SI INTE­GRA PERFETTAMENTE COL RINFORZO DI NYLON ALL'INTERNO DELLA MOLLA), UN RIVOLUZIONARIO SISTEMA BREVETTATO DI INCLINAZIONE E BLOCCAGGIO SENZA VITI LA RENDONO DAVVERO UNICA N1EL 
SETTORE ca. 
PRESTAZIONI ECCEZIONALI, MA CHE CER­
TAMENTE NON SORPRENDONO CHI Cl CO­

NOSCE BENE: 
LA QUALITÀ ASSOLUTA E UNO STANDARD 
ABITUALE, IN CASA SIRIO. 

TURBO 800 S 
Type: 518 À base loaded 
lmpedance: 50 Q 
Frequency range: 26-28 MHz 
Polarization: vertical 
V.S.W.R.: $ 1.1:1 
Bandwidth: (80 CH) 910 KHz 
Gain: 4 dEI ISO 

DISTRIBUTORE ESCLUSIVO PER L'ITALIA 
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I 
Max. Power: P.e.P. 500 Watts Length: approx. mm. 820 Weight: approx. gr. 350 Mounting hole: 0 mm. 12.5 Code: 532511 727 
CTE ALAN 38 
27 MHz • 40 canali potenza d'uscita 5W 
• modulazione AM 

MIDLAND ALAN 80/A 
27 MHz • 40 canali 
• potenza: 4/1' W commutabili • canale 9 di emergenza • Vasta gamma di accessori el1 encati a lato